Brindiamo A Noi

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Jil pov's

Non avrei dovuto mandargli quel messaggio, dato che non si è degnato nemmeno di darmi mezza risposta. Voglio pensare che si trovasse in un momento in cui non poteva, perché se solo pensassi che non ha voluto rispondere, quel vuoto che sento sembra diventare man mano più grande.
Cerco di sviare i pensieri, perché stasera finalmente uscirò a cena fuori e per l'occasione decido di mettere un vestitino bianco con tanti brillantini. Non è nulla di che, ma quando l'ho visto in vetrina, tempo fa, mi aveva colpito tanto e così lo presi.

Mi alzo in piedi per terminare il tutto, mi resta solo di mettere due gocce di profumo e poi sono pronta per questa bellissima serata con Julian.
Oggi quando me l'ha detto, non potevo crederci. Pensavo stesse scherzando, ma dopo che l'ho fatto giurare ho capito che diceva la verità. E cosa che mi ha lasciata ancor di più senza parole è proprio il fatto che sia stata un'idea di Evan. Quell'uomo non lo capirò mai.

«Jil, sono io.» sento la sua voce e poi la porta chiudersi. È in anticipo ed io sono pronta. Di solito le donne si fanno attendere, ma non è il mio caso.

«Arrivo Jul.» strepito dalla stanza mentre prendo la borsetta e dopo esco. Quando mi vede, noto lo stupore sul suo volto e il suo sguardo magnetico analizza ogni parte di me, il che mi fa sentire leggermente in imbarazzo e penso proprio che lui se ne sia accorto, infatti per spezzare questo breve ma intenso disagio da parte mia, tenta di sdrammatizzare.

«Sicura di saperci camminare con quei trampoli?» mi fa ridere e no, non ne sono proprio sicura.

«A dire il vero no, ma sono una donna intrepida e quindi non mi fermeranno questi centimetri.»  annuisce in modo poco convinto.

«Stai forse dicendo che scarseggio di coraggio?» metto le mani sui fianchi mentre lui si avvicina.

«No, bambolina. A dire il vero penso che tu sia uno schianto.» schiudo la bocca e se voleva scacciare l'imbarazzo di prima, be, ora l'ha peggiorato.

«Faremo tardi.» distolgo lo sguardo, avviandomi verso la porta. Vedo che se ne resta indietro e forse almeno un grazie avrei dovuto dirglielo, ma non voglio che pensi che possa esserci altro tra noi. Dio!!! Ma d'altro canto penso che l'abbia capito e penso proprio che lo faccia apposta, infatti quando mi volto nella sua direzione, lo trovo con un espressione buffa.

«Adoro metterti in imbarazzo.» gondola e faccio la cosa più spontanea che mi passa per la testa, ovvero, gli lancio la borsetta addosso. Credo che non se l'aspettasse perché l'ho colpito in pieno viso.

«Oddio!» mi porto le mani al viso e corro verso di lui.

«Non pensavo di prenderti.»

«Nemmeno io.» gli esce un po' di sangue dal naso. Mi sento così in colpa.

«Non volevo Julian. Ti prego scusami.» corro a prendere un tovagliolo in modo che possa pulirsi.

«Vai a fare i complimenti ad una donna. Ecco come ti ritrovi. Dovrò ricordamelo la prossima volta.» mi viene incontro prendendosi il fazzoletto e non posso fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata per ciò che ha detto.

«Dai cammina, altrimenti faremo davvero tardi.» cerco di darmi un po' di contegno e quando ci riesco, dato che lui è già uscito fuori, lo rincorro dopo aver chiuso la porta a chiave e gli dico di fermarsi.

«Grazie mille per tutto.» lo abbraccio senza alcuna malizia e quando sento le sue braccia circondarmi, un tepore mi accoglie. «Non ringraziarmi. Sai che per te farei qualsiasi cosa e questa volta non scherzo.»

«Lo so.» mi stacco e gli lascio un bacio sulla guancia. Lui sorride, non sembra impreparato al mio gesto, ma sono sicura che non aspettava altro e dopo mi offre la sua mano per poterla stringere e camminare insieme verso la nostra cenetta fuori.

Non il Classico Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora