Finisce sempre allo stesso modo con lui. Mi porta via le persone che amo di più

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È notte fonda quando mi sveglio per via di un brutto incubo. Ho la fronte imperlata di sudore e il petto ansante. A dire il vero questi sogni spaventosi sono diventati abbastanza frequenti. Prima erano abbastanza ricorrenti, ma da quando Evan è stato reso prigioniero, non riesco più a fare un sonno tranquillo.
Carson mi ha consigliato di rivolgermi ad uno strizza cervello, perché a detta sua non mi vede molto in forma. Ma diciamoci la verità? Quanto mai lo sono stata. La mia felicità come ho sempre detto è costituita da effimeri attimi e niente più.
Forse quando mi sarò buttata questa storia alle spalle, potrò toccarla con le mani e farla mia la felicità, ma per ora devo accontentarmi del fastidioso attacco d'ansia che sta facendo scalpitare all'impazzata il mio cuore, nella cassa toracica.
Credo di aver bisogno di una boccata d'aria e con fatica mi dò una spinta, ma le membra sembrano aver affrontato chissà quale duro lavoro, sono così pesanti. Con fatica prendo le snickers, le infilo in modo abbastanza maldestro e arrivo alla porta che mi gira tutto e devo stare attenta a non far rumore, non mi va di svegliare Julian. Non ci siamo detti un granché nell'ultimo periodo. Anzi, mi correggo: è lui che fa l'offeso.
Dovrei essere io quella ad avercela con lui, dopo che la sua linguaccia ha blaterato tutte quelle cose, ma come al solito sono io quella che ha torto.
Ho provato anche a parlaci dopo aver mezzo chiarito con il fratello, ma alla fine sono in una posizione molto strana con entrambi.
Blake non si vede da un po' e tra noi non è successo niente, tralasciando quando mi ha baciata davanti a Julian per poi andare via.
Chiudo gli occhi e cerco di incanalare più aria possibile nei polmoni per poi lasciarla andare di nuovo e a poco a poco, inizio a sentirmi meglio. Cerco anche di smettere di pensare a quelle due teste calde e a tutta la storia che sembra non finire mai, e di trovare in questo tempo placido, dove udisco solo il frinire di qualche grillo, il giusto equilibrio per ritornare in sesto.

«Anche tu sveglia?» non l'avevo sentito.

«Già.» stringo l'orlo del pigiama. Che gli sia passata l'incazzatura? Lo scopriremo.

Passano alcuni istanti prima che dica qualcosa e in questo arco di tempo, l'agitazione che stavo cercando di scacciare, sembra essere ritornata.

«E così domani Blake si sposa.» il mio sguardo è rivolto su uno di quei mega cartelloni pubblicitari a led, dove passano diversi immagini e alcune di queste per la maggior parte sono video promozionali di auto.
Non posso dire lo stesso su quello di Julian, che mi sta scrutando come se stesse cercando di captare qualsiasi tipo di emozione in me, ma tutto ciò che ottiene è solo un cenno del capo.

«OK. Sono stato un vero stronzo in questi giorni, ma devi cercare di capire che ancora faccio fatica a tollerare la tua scelta.» si sposta sedendosi davanti a me e a questo punto sono costretta a guardarlo.
Abbozzo un sorriso mentre lui tenta di articolare altre scuse, ma non gliene dò il tempo, perché lo blocco sul nascere.

«Basta così. Sono stanca di sentire le solite scuse. Scusa se sono stato a letto con quella. Scusa per averti dato della troia. Scusa per aver complottato per la morte di tuo padre. Scusa per averti mentito»
Faccio una breve pausa ed è qui che noto il suo viso smunto. Questa storia sta causando problemi a tutti.

«E credimi quando ti dico che sono davvero stanca. Quindi accetto le tue scuse per l'ennesima volta e non voglio più ritornare sull'argomento.» questa volta cerco di essere il più convincente possibile e con uno sguardo solenne vado ad incespicare nel suo che è ben acuminato. Credo che non erano queste le parole che si aspettasse da me, ma sono stanca perfino di pensare e di parlare e di fare qualsiasi altra cosa.

«Ti credo quando dici di essere stanca, ma quello che non capisco è la tua strana abitudine di mettermi subito in croce quando sbaglio, ma se lo fa lui, no.» le sue parole sono mirate e sanno come muoversi e allo stesso tempo il suo sguardo aguzzo sembra lasciare spazio al dubbio.

Non il Classico Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora