«Che bisogno c'era di drogarla?» sento la voce di Evan in lontananza. Tutto mi sembra così surreale, non riesco ad aprire gli occhi, ma sono sicura che non sto sognando.
«Forza va via prima che ti trovi qui.» sento ancora. Devo aprire gli occhi e prima che ci riesca sento una porta chiudersi. Il risveglio è a dir poco traumatico, la testa mi gira come se mi fossi scolata un litro di grappa e poi sento il mio corpo leggero. Non è una bella sensazione.
«Ciao bella addormentata.» Evan cerca di scherzare. Non ha capito che non attacca più con me. Per un attimo mi ero fidata, visto che mi ha salvata dalle grinfie di Kazuma. Ma poi per scoprire cosa? Che gli servo viva per trovare la cura e per entrare a far parte della sua stupida organizzazione che trasforma delle semplici persone in assassini.
«Il tuo spirito da circo non funziona con me, sappilo. Che ci faccio a casa tua?» con le mani faccio forza per alzarmi dal divano. Ma appena lo faccio, ricado giù.
Evan, mi fa segno con il mento verso il tavolinetto in vetro che ho di fronte per indicarmi il bicchiere d'acqua. Che gentile...«Chi mi dice che non è avvelenata?» chiedo con occhi guardinghi. Poi rifletto un attimo e aggiungo: «Ah, già... ti servo viva.» per poi ridere alla fine. Lui applaude come se avessi detto una cosa intelligente.
«Non so, ma da quando mi hai conosciuto è come se quella ragazzina schiva e introversa non esistesse più.» dice osservando una chiave.
«Tu non sai niente di me.» prendo il bicchiere lanciandogli il contenuto addosso. Improvvisamente il suo viso assume un'espressione seria. È così nero in viso che forse avrei dovuto evitare. Chiudo gli occhi appena vedo la sua mano alzarsi, e la paura che ho di lui inizia a farsi risentire come un onda anomala pronta a sbattermi nei meandri più oscuri. Però poi sento un tocco leggero sul viso, apro un occhio per sbirciare e vedo un Evan totalmente rilassato come pochi istanti fa.
«Ti stai prendendo gioco della mia pazienza, Josephine.» ed ecco che inizia il gioco dei nomi.
«E tu della mia, Evan. Mi hai rapita, non so se te ne rendi conto. E poi chi sarebbe questo fantomatico zio?» chiedo. Se la sua pazienza sta vacillando, ormai la mia è stata sepolta sin dalla prima volta che l'ho visto. Mi sposto e vado verso la porta d'ingresso.
«Cosa vuoi fare mia cara Josephine?» appena apro la porta, vedo la sua mano sfiorarmi i capelli e poi posarsi con prepotenza su essa. Mi giro e il respiro è irregolare, come se avessi fatto una maratona.
«Che ti succede piccola?» E così vicino. Sento il suo respiro addosso, sembra il tocco di una piuma sulla mia pelle.
«Sai cosa Jil? Sono sicuro che anche quando non sono con te, mi pensi.» sussurra al mio orecchio. Perché non riesco a rispondere?
«Sono sicuro che mi pensi sempre. Lo so che mi desideri. Anche ora mi vorresti.» Sento il mio ventre strano e non capisco. Chiudo gli occhi e sospiro, finalmente trovo la forza per respingerlo.
«Non avvicinarti più a me. E ora dimmi la verità.» Lui ride e poi muove le dita in sincronia l'uno contro l'altro.
«Quanto sai sulla famiglia di tua madre?» corrugo la fronte. Cosa?
«Che c'entra la famiglia di mia madre?» Mi passo la mano tra i capelli, sono così ansiosa. So per certo che non mi piacerà ciò che sta per dire.
«Iniziamo da tuo nonno. Lui era uno dei migliori amici di mio nonno ed era il "boss" che all'epoca comandava.» Si versa del whisky e ne sorseggia un po'. Mio nonno un boss?
«Impossibile. Tu menti. I miei nonni e mio zio sono morti in un incidente stradale...»
«No cara Jil. E il pezzo più forte deve ancora venire. Il fratello di tua madre che credi morto... be', lui diciamo che è il capo. Ovviamente tua madre sa tutto.» a questa nuova notizia sento la terra tremare sotto i piedi. Sono stata cresciuta nella menzogna.
«Mia mamma aveva solo un fratello di nome Mark, è evidente che ti stia sbagliando.»
«Mark⁈» ride. «Che non mi sembra tanto diverso da Marcus. Marcus Thompson.» resto senza parole. Marcus? Quel Marcus è mio zio? Non avevo mai pensato a come i due nomi si somigliassero.«Che senso ha tutto questo?» domando e questa volta anche io ho bisogno di bere.
«Se ci pensi tutto ha un senso. Tuo nonno materno, Bruce, era il capo di una gang di mafiosi qui a Seattle e tra affari di coca e quant'altro raggiunse un certo potere. Voleva spostare i suoi affari proprio a Port Orchard, dove un vecchio amico gli aveva promesso dei fedeli servitori e altri soldi, infatti mio nonno aveva preparato tutto per l'arrivo di questa ricca e potente famiglia di Seattle. Ti parlo prima che i nostri genitori iniziassero l'università. All'epoca possiamo dire che tra tuo padre e il mio scorreva buon sangue, ma l'arrivo di Marcus destabilizzò tutto. Infatti per tuo nonno paterno, che era un uomo onesto e molto conosciuto a Port Orchard, non andava bene il fatto che suo figlio frequentasse gente come noi, ma andò proprio così quando tuo padre si innamorò di tua mamma..» racconta la storia e ogni volta è come un puzzle nuovo.
«Sapevi che mio padre e tua madre stavano insieme?» gli chiedo pensando al diario e improvvisamente lui scoppia a ridere.
«Cosa?!» chiede ridendo.
«È così. A quanto pare neanche tu sai tutta la verità. E penso che forse non la sapremo mai.» rispondo risoluta e un po' dubbiosa.
Odio quando le persone si prendono gioco di me. E forse Evan è andato oltre. Devo trovare un modo per conoscere tutti i segreti. Insomma, chi vogliamo prendere in giro. Sotto questa storia si cela qualcosa di molto grosso.
Avanzo verso Evan, gli strappo il bicchiere dalle mani e bevo tutto. Devo dire che il sapore acre è meno forte rispetto a quello che ho bevuto al Champions. Comunque, mentre mando giù il whisky, i miei occhi non si staccano da lui.«Evan...» gli dico. Lui mi fa sedere sul divano e quando sta per alzarsi lo fermo.
«Se tu mi darai la conferma che la mia famiglia sarà salva, io ti darò tutto ciò che vuoi.» mi guarda con aria sospetta, ma mi basta sentire un "ok" dalla sua bocca, per far sì che la mia mente elabori un piano.
Ciao piccole mie😍
Questo capitolo è divisoin più parti perché altrimenti veniva troppo lungo. Comunque, cosa ne pensate? E chi è questo zio di Jil? Secondo voi Evan sta mentendo? Vogliamo parlare di quando si è avvicinato a Jil😏 secondo voi voleva baciarla o solo intimidirla??😏😏
Al prossimo capitolo. Sarà molto piccante 😏😏
A presto e buona serata 😍😍
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Non il Classico Bad Boy
RomanceJilian è una ragazza particolare e con una vita difficile, a causa anche dei suoi continui attacchi di panico. Vive nella sua bolla fino a quando, un giorno, non scoppierà e alla sua porta busserà Evan Blake. Un ragazzo da cui dovrebbe tenersi lonta...