Sbatto più volte le palpebre, la vista ancora è annebbiata, ma cerco di mettere a fuoco ciò che mi circonda. Il mio naso percepisce un odore acre che riempie tutta la stanza. Faccio per muovermi, ma i miei polsi sono bloccati e mi rendo conto che sono distesa su un lettino con un camice bianco, come se fossi una cavia da laboratorio.
Cerco di dimenarmi, ma quello che ottengo è solo dolore ai polsi. Improvvisamente una luce bianca colpisce la mia vista, capisco che qualcuno sta per entrare qui dentro così richiudo gli occhi facendo finta di non aver ripreso ancora i sensi.
«Il soggetto zero della sezione 7 sembra ancora in stato di incoscienza. Dai risultati ottenuti sembra essere idoneo al test VB.» la voce che sento è femminile. Successivamente sento dita fredde posarsi sulle mie palpebre e capisco ciò che sta per avvenire.
«Il soggetto zero non presenta danni alla vista da questa breve analisi. Per maggiori dettagli sarebbe opportuno che prima si svegliasse, in modo tale da fare un esame completo.» conclude dopo avermi puntato una luce dritta negli occhi. Non capisco se ci sia qualcun'altro insieme a questa donna.
«Bene dottoressa Hinoki. Mi raccomando, nessuno deve sapere che la ragazza si trova qui.» ed ecco che i miei dubbi vengono subito chiariti. La stessa voce di quell'uomo che mi ha colpito e poi rapita. Deglutisco un nodo troppo amaro da mandare giù e, sperando che non mi beccano, apro gli occhi. Entrambi sono girati di spalle. Parlano di una cura e di un soggetto specifico.
La donna, lascia cadere le braccia lungo i fianchi e noto che ha una siringa in mano. Deglutisco ancora e spero che quella siringa non sia destinata a me.
«Il siero è pronto. Prima le dobbiamo iniettare il virus e tra qualche minuto dovrebbe fare già effetto, ma ovviamente le cellule già saranno in funzione e non occorrerà aspettare oltre poiché è una dose massiccia.» rabbrividisco a quelle parole e la cosa ancor peggiore è che questi pazzi mi vogliono iniettare un virus. Se la cura non funziona, morirò.
Sento la paura farsi strada.
Questa volta non ci sarà nessuno a salvarmi.
E forse sarà la volta buona per incontrare di nuovo papà. Potrei abbracciarlo e stare per sempre con lui. Chiedergli scusa per non aver capito fin dall'inizio, perché aveva bisogno d'aiuto e non gli è stato concesso da nessuno.Con tutta me stessa, cerco di mandare indietro le lacrime e mi rendo conto che ancora non è giunto il momento di lasciare i miei fratelli e mia madre. Loro sono in pericolo e così anche tante altre persone.
Richiudo gli occhi appena i due si girano.
«Signore con il suo permesso inizierei.» asserisce con voce fredda la donna. Una voce senza il minimo pentimento per quello che sta per fare.
Sento i suoi passi sempre più vicini e non so se aprire gli occhi e urlare a squarciagola, anche se nessuno potrà salvarmi qui. Oppure potrei fingere che andrà tutto bene e che tra un attimo sarà tutto finito.
Il laccio emostatico stringe il braccio. È la fine.
«Fermati subito.» la voce di Evan che tuona in mezzo a questa stanza mi fa aprire di scatto gli occhi e come un impulso pronuncio il suo nome.
«Non possiamo più aspettare Signor Blake. Il soggetto zero è pronto.» dice la donna che ora mi sta guardando dritta negli occhi. Il suo sguardo fa paura, emana cattiveria.
«Blake, ti avevo avvisato che la ragazza era nostra. Quindi ora vattene.» dice l'uomo che mi ha portata in questo laboratorio.
«I soldi per mandare avanti tutto questo sono i miei. Ora libera la ragazza.» Si avvicina minaccioso alla donna e la scruta con quel suo sguardo di ghiaccio.
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Non il Classico Bad Boy
RomansJilian è una ragazza particolare e con una vita difficile, a causa anche dei suoi continui attacchi di panico. Vive nella sua bolla fino a quando, un giorno, non scoppierà e alla sua porta busserà Evan Blake. Un ragazzo da cui dovrebbe tenersi lonta...