Maledetta Me

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È troppo tardi per rimediare, quando sai di aver commesso un errore. Ma quando lo si fa con il cuore, sai che non ti importa niente e continui a sbagliare.
[Aria J.C.K]

Ho sbagliato.
Ho fatto lo sbaglio più grande della mia vita.
Ah, maledetta me!
Maledetta me, quella volta che mi sono fatta ingannare da quegli occhi che, sono capaci di risucchiarti anche l'anima. Mi hanno prosciugata.
Maledetta me per essere venuta qui.
Maledetta me per non avere la forza per fare niente.

La felicità che sentivo, è sparita. Dissolta nell'aria. Sparita.
Dirigendomi verso la porta, mi volto un attimo verso il letto disfatto.
Fino a qualche minuto fa, eravamo un unico corpo e forse anche qualcos'altro.

Ma che dico? Sto delirando.

Abbasso la maniglia e con mia sorpresa, appena raggiungo il soggiorno, trovo Evan al PC. Pensavo se ne fosse andato.
Nel frattempo, in TV, parlano del presunto omicidio di Kazuma. Il corpo è stato trovato in una discarica.Così se n'è liberato in questo modo... ho i brividi.
«Scopriranno che sei stato tu?» dico di scatto. Ma lui sembra non fregarsene. Cambia addirittura argomento.

«Se vuoi puoi prendere qualche vestito di Erin. Forse sono stato troppo rude nel levarteli.» Ah, dimenticavo lei. È davvero importante lei per lui? Stando ai fatti raccontati da Julian, pare proprio di sì. Anzi, lei è succube di lui.

«Smettila di far finta che ti importi qualcosa. Anzi, non parlarmi più.» alza un attimo la testa dal portatile per posare gli occhi su di me. Lenti nere spiccano sul suo viso. Dio mio come fa ad essere sempre bello. Cerco di distogliere lo sguardo e di raccogliere gli ultimi pezzi di dignità che mi sono rimasti.
E spero che non aggiunga altro.

«Quando ti sei fatta scopare prima, non avevi tutti questi problemi.» mi fermo di scatto e gli vado incontro. Appena faccio per assestargli uno schiaffo, lui afferra il mio polso e mi scruta con insistenza.

«Sei un bastardo.» cosa pensavo che fosse successo prima? Che lui provasse qualcosa per me? Da quando cerco queste attenzioni? Da quando sono diventata così?

«E tu sei troppo arrabbiata.» cerco di liberarmi, ma lui mi afferra anche l'altra mano e mi fa voltare.

«Che stai facendo?» dico dimenandomi.

«Stai un po' zitta e cammina.» proferisce lui. Più che camminare, vengo spinta verso la cucina e quando ci fermiamo, sento che apre un cassetto per poi richiuderlo. Appena capisco cosa sta facendo, mi dimeno ancora di più.

«Perché vuoi legarmi?» urlo. Ho le palpitazioni a mille.

«Perché quello che sto per fare ti farà un po' male e per i miei gusti ti agiti troppo.» mi fa girare e lega i miei polsi e poi mi fa segno di sedermi.

«Torno subito.» mormora prima di sparire dalla mia vista. Ho le mani posate sulle cosce, legate e non posso far nulla. Forse, ora che sono stata a letto con lui, vorrà uccidermi. Ma io gli servo viva. Quindi scarto questa ipotesi malsana quanto lui.

Mentre rifletto, ritorna con una valigetta in pelle. Si piega sulle ginocchia e apre il contenuto. Sgrano gli occhi e resto pietrificata. Lame affilate spuntano alla mia vista e sento già la gola secca. Mi alzo di scatto, ma lui mi blocca.

«Ho solo intenzione di toglierti quel chip.» dice a denti stretti afferrandomi dalla spalla.

«Tu sei pazzo. Siete tutti pazzi!!»

«Se non vuoi che finisca da un'altra parte questo bisturi, farei la brava.» quei dannati occhi sono così severi come la sua voce. Faccio come dice e spruzza un qualcosa sul mio braccio.

Non il Classico Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora