Evan pov
«Cosa le abbiamo dato?» domando.
«È una pasticca che causa una morte temporanea. Il suo cuore rallenterà e il suo respiro sarà quasi impercettibile. Non chiedermi come faccia ad avere questa roba, ma ti sarà d'aiuto.»
«Victor ci crederà?»
«Come un pesce lesso.»
«Quanto dura l'effetto?» J.J. non risponde e la cosa mi preoccupa tantissimo.
«Hai mai usato questa roba prima d'ora?» ringhio verso di lui, ma lui non fa un minimo movimento per la mia reazione. È pur sempre un ex-tirapiedi di Victor.
«Non ne ho mai avuto modo e ora non abbiamo altra scelta.» tiro un calcio ad una sedia. Ma cosa cavolo mi ero messa in testa?
«Se le succede qualcosa...» stringo la mano destra in pugno e me la porto davanti alle labbra e ci affondo i denti.
«Blake non mi fai paura. E ricorda che se le succederà qualcosa sarà solo perché hai osato sfidare tuo padre. Comunque, dovresti andare ragazzone.» mi tira una pacca sulla spalla e mi fa segno con la testa di prendere Jil e di portarla via, ma credo sia meglio inscenare un incidente, perché ci ho messo troppo tempo.
«Devo fare un'ultima cosa.» mi guarda confuso.
«È passato troppo tempo. Dovevo essere lì molto prima, quindi ci serve un alibi e gli farò credere che ho avuto un incidente nei paraggi, poiché Jil non era ancora morta e ha cercato di scappare facendomi sbandare.» ci scambiamo un sorriso complice, perché ha capito cosa voglio fare. Esco di casa, mi segue e mi aspetta sui primi gradini, mentre io salgo in auto senza allacciare la cintura e il mio obiettivo e di sbattere contro l'albero di fronte. Quando vedo che sono sui quaranta, freno di colpo, sbatto la testa al volante e qualcosa di umido sento scorrere lungo la guancia. Quando si tratta di voler fregare Victor, bisogna essere sempre precisi.
J.J. viene in mio aiuto, chiedendomi se sto bene, annuisco e di certo una stupida bottarella non mi toglie fuori dai giochi. Sono abituato a situazioni peggiori.«Vado a prendere la ragazza.» faccio sì con il capo e allungandomi verso destra, apro lo sportello per facilitargli le cose e cerco di tamponare il sangue con la giacca di jeans che poi con noncuranza getto sui sedili posteriori. Una volta adagiata bene Jil sul sedile del passeggero, il ragazzo con il codino dice di prestare attenzione alla fanciulla e mi porge dei tovaglioli per via della mia ferita.
«Ci vediamo dopo.» aggiunge ancora, mi limito ad un cenno del capo prima di ingranare la marcia e accelero così tanto che, le ruote stridono a terra.
Durante il viaggio mi giro a controllare Jil ogni secondo e, effettivamente, è come dice il mio amico: sembra davvero morta, non riesco a sentire il suo battito. E pensare che all'inizio il piano è sempre stato questo, quella di eliminarla dopo aver preso la cura. Un piano che è cambiato tante volte e che ha finito per cambiare anche me. Infondo lei è sempre stata un tassello importante nella mia vita, credo sia arrivato il momento di essere sincero verso me stesso: l'ho sempre amata. So perfettamente che ho un modo terribile di dimostrare i miei sentimenti, ma prima di conoscere Jil, parlo di quando ero piccolo, mi insegnavano solo come uccidere le persone una volta che sarei diventato grande. Ma quell'incontro, quella visione di quel piccolo bocciolo in mezzo a un giardino tossico, aveva distorto la mia visione e quando l'ho rivista sulla soglia della porta di casa mia e l'ho offesa paragonandola ad una poveraccia, in realtà nella mia mente ero felice di averla ritrovata e di vedere che quel bocciolo che avevo incontrato da piccolo era sbocciato in un meraviglioso fiore.
Allo stesso tempo, non potevo abbandonare la famiglia. Nel mio caso la famiglia e i doveri che si hanno verso essa, sono dei principi fondamentali da rispettare e per me era importante mantenervi fede, servendo mio padre. Io volevo essere come lui e ho nascosto con tutto me stesso quella piccola parte da uomo normale, una parte a me sconosciuta a dire il vero, una parte che solo con lei a tratti facevo riemergere dall'abisso della mia anima.
Ma so perfettamente che quella parte non posso lasciarla venire a galla, nonostante io dica di amarla. La amo eppure le ho fatto tanto male, con la consapevolezza di stargliele facendo. Con la freddezza della notte mi sono macchiato di tante cose negli anni e ho sempre preferito macchiarmi di sangue piuttosto che d'amore.
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Non il Classico Bad Boy
RomanceJilian è una ragazza particolare e con una vita difficile, a causa anche dei suoi continui attacchi di panico. Vive nella sua bolla fino a quando, un giorno, non scoppierà e alla sua porta busserà Evan Blake. Un ragazzo da cui dovrebbe tenersi lonta...