ᴋɴᴏᴡ ʏᴏᴜʀꜱᴇʟꜰ ʙᴇᴛᴛᴇʀ

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ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 3.

Dopo aver divorato un paio di sandwich che dovranno bastarmi fino all'ora di cena, torno nell'auditorium aspettando gli attori. Non ho un vero programma su questo corso. Farò tutto d'istinto. Le prime sedute sono le più semplici. Ci si conosce, si scoprono i talenti e si mettono alla prova. Dopo arriva la parte peggiore, che è anche la parte più bella: mettere in scena uno spettacolo. Ho già un paio di idee. Quando do un'occhiata veloce all'orologio, scopro che sono le cinque meno due minuti. In qualche secondo, ecco sbucare Harry e Edward. Con la loro puntualità, mi fanno capire che tengono a questo lavoro  e che non lo butteranno via, come ho fatto io. 

"Ma lei dorme qui?" domanda Harry, osservando la mia scrivania piena di robaccia e scartoffie. "No, ma...". "Ha un altro lavoro?". "Per ora solo questo" si mettono a sedere nelle sedie disposte in cerchio. "Ha sempre voluto fare l'attore?" sgrano gli occhi. "Sei in vena di un terzo grado oggi?". Harry scoppia in una risata. "Mi scusi. Mia madre si vuole informare meglio riguardo questo corso e chi lo dirige". "Mi potrà conoscere meglio alla prima dello spettacolo". Edward si interpone tra di noi, domandando: "Spettacolo?". "E' quello a cui puntiamo, no?". Li vedo sorridere. Dopo di loro, anche Katie e Adele attraversano il corridoio. Harry si volta di scatto, commentando la nuova arrivata. "Ci ritroviamo anche qui". Adele fa spallucce. "Già". 

"Vi conoscete?" le chiedo, vedendola sedersi di peso. "Sì, seguiamo lo stesso corso di canto alla scuola di arti drammatiche". Harry si limita ad annuire, poi la guarda dalla testa ai piedi. Noto una certa elettricità tra di loro. "Canto, eh?". "Seguiamo quasi tutti quel corso, tranne Kevin e Ronnie" spiega Edward. "Quindi sapete cantare tutti?". "Ci proviamo" Katie fa spallucce, tenendosi stretti al petto dei libri sul teatro. Un'idea geniale mi balena la mente intanto che vedo gli ultimi attori raggiungere il palco. Mi scuso con loro, raggiungendo il dietro le quinte. Prendo radio e microfono, tornando sul palcoscenico. 

"Cosa vuole fare?" domanda Ronnie, poggiando il mento sul palmo della mano. "Vuole farci cantare?" continua Adele. "Forse. Voglio conoscere i vostri talenti nascosti. Iniziamo da Harry. Su, vieni qui". Lui mostra un sorriso compiaciuto, raggiungendo il microfono. "Ha già una base pronta per me?". Scuoto la testa, mettendomi a sedere tra Edward e Adele. "Lo stereo non è mio. Vediamo cosa ci hanno lasciato i posteri". Spingo il telecomando, accendendo la radio. Parte una base country che ci fa scoppiare in una risata fragorosa. "Non credo che troveremo nulla di decente" commenta Edward, alzando il mento. 

Non mi do per vinto. Continuo a fare zapping finché non trovo una canzone di Ed Sheeran. Persino Harry sgrana gli occhi, sorpreso. "Questa ti convince?" lui fa di sì con la testa. "Posso provarci, sì". La faccio ripartire, mettendo in pausa. "Va bene. Adesso in silenzio. Canterà il nostro Harry sulla base di Thinking Out Loud" premo play, drizzandomi sulla sedia. 

"When your legs don't work like they used to before and I can't sweep you off of your feet. Will your mouth still remember the taste of my love , will your eyes still smile from your cheeks?". Lo vedo cantare con una tale passione da sembrare un vero cantante. Scopro che canta da sempre  e che vivrebbe solo per quello. Durante il ritornello, i suoi occhi si posano su Adele. Brillano al solo guardarla. Lei sembra indifferente, almeno all'inizio. Poi sorride e quando termina di esibirsi, gli applaude. "Ti sono servite le lezioni della Corcoran" dichiara con ironia, facendolo ridere. "Prova a fare di meglio, Summers". Adele guarda prima me, cercando il mio consenso. Le do il via libera, quindi si alza e raggiunge la x. Prende tra le mani il microfono, tirando un grosso respiro. "Posso cantare senza base?" domanda, speranzosa. "Non ti fidi delle canzoni country?". Lei scoppia in una risata. 

"Diciamo che quel genere di musica non mi si adatta". "Va bene, canta quello che vuoi". Gli altri aspettano impazienti. Harry mostra un ghigno come se già sapesse che lei non può eguagliarlo. Competitività, mi piace. La sua voce mi cattura fin da subito, quando inizia a cantare sulle note di Like A Prayer di Madonna. "Life is a mystery, everyone must stand alone. I hear you call my name, and it feels like home. When you call my name, it's like a little prayer. I'm down on my knees, I wanna take you there...". Scorgo gli sguardi dei presenti, anche se devo ammettere che ho fatto fatica a distogliere lo sguardo da Adele. Ha una voce melodiosa, e si amalgama con il palco, cosa non da poco. "Non male, Summers" bofonchia Harry, dandole il cinque. Mentre torna a sedersi, la osservo. Una ragazza così, potrebbe arrivare lontano. Ha un sorriso radioso, occhi di ghiaccio che ti raffreddano con un solo sguardo, lunghi capelli biondi, una voce da far invidia alla stessa Madonna. 

"Come sono andata, professore?" chiede, vedendomi assente. "Fantastica, siete stati entrambi fantastici. Ma non vi montate la testa. Ho altre cinque persone da ascoltare". Nella successiva ora, scopro che tutti loro hanno un talento. Forse Kevin è l'unico che è leggermente stonato, ma non importa. Il canto non è tutto. A fine lezione, ho un'idea sul primo spettacolo da mettere in scena. Impaziente, ne parlo subito con i miei attori. Richiamo la loro attenzione, mentre parlottano tra di loro. "Va bene, ragazzi. Ho un annuncio...". I loro occhi sono fissi su di me. Bene, sono improvvisamente nervoso. 

"Che ne direste di mettere in scena uno spettacolo?". "Siiii" urlano Katie e Ronnie, battendo le mani. Gli altri, invece, si mostrano scettici. "Professore, siamo alla nostra seconda lezione. E' certo di farci già andare in scena?" domanda Harry. Adele fa una smorfia, dandogli un buffetto sul braccio. "Se non ci proviamo, non sapremo mai se siamo adatti a Broadway. Dico bene, professore?". Mi limito ad annuire. "Dobbiamo provarci. Possiamo fare tutte le prove che vogliamo. Ma è recitando che si impara meglio, guardando i film. Avete mai visto Moulin Rouge?". 

"Certo" commenta qualcuno. "Ovvio" risponde Katie. "C'è qualcuno che non l'ha visto?!" asserisce Emily. Kevin alza la mano. "Io non l'ho visto". Gli altri se la ridono, prendendolo in giro. "Va bene, non è una tragedia. Guardalo stasera e domani ci dirai cosa ne pensi". "Che cosa ha in mente, professore?" Edward mi interroga, mettendomi con le spalle al muro. "Moulin Rouge è uno dei miei musical preferiti. Sì, ho un'ossessione per Baz Luhrmann. Ora che ho scoperto che, non solo aspirate a diventare degli attori, ma sapete anche cantare, potremmo metterlo in scena". "Sarebbe grandioso" risponde Adele, battendo le mani. 

𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora