ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 6.
Marilyn mi bacia frettolosamente, per poi afferrare la sua ventiquattrore. "Buon lavoro, amore" le auguro, facendole un occhiolino. "Anche a te, Will. Ci vediamo stasera". La sua figura alta e slanciata supera lo zerbino, raggiungendo la macchina. Butto giù due tazze di caffè prima di dirigermi a teatro. Oggi sarà una giornata piuttosto diversa dalle altre. Oggi è l'inizio di tutto. I miei sette alunni si candideranno per il posto che aspirano ad ottenere nel musical di Moulin Rouge. Nella mia mente, ho già assegnato i posti perché ho potuto farmi un'idea quando li ho visti cantare e ballare. Ognuno di loro ha una scintilla speciale negli occhi, e questa prevarrà su tutto il resto, quando il pubblico li vedrà in azione. "Sapevo di trovarla qui". Esclama una voce infondo al corridoio. È Adele, in netto anticipo. "Sono solo le due. Cosa ci fai già qui?". Lei mi raggiunge salendo gli scalini. "Ho partecipato alla lezione di recitazione e di canto, poi ho pranzato ma riuscivo a pensare solo ad una cosa". Attendo che continui a parlare, mentre faccio fatica a non guardarla negli occhi. Sono meravigliosi, ipnotici, potrebbero manipolarmi a fare qualsiasi cosa.
"Il musical. Voglio avere la parte di Satine". Mi metto in piedi, poggiandomi alla scrivania. "Siete in quattro ragazze. Forse tu sei quella che si avvicina di più a Nicole Kidman, però ho bisogno di vedere le altre per poter decidere". La vedo sorridere. "Pensa davvero che sono simile a Nicole Kidman?". "Beh..." prendo tempo, misurando la gravità delle mie parole "...non ho detto che sei simile. Hai i suoi occhi chiari, i capelli lunghi". Avanza lentamente verso di me, sbattendo le ciglia. "Lei mi trova bella?". Ingoio la saliva, rammentando il modo in cui mi sono sentito mentre guardavo le sue foto sui social. "Sei una bella ragazza, ma non è questo il punto. Non posso avere preferenze". "Mi fa piacere sentirglielo dire..." si allontana, stringendosi nelle spalle. "...sa, ho fatto vedere Moulin Rouge a Kevin, stanotte. Gli è piaciuto molto". "Stanotte?". Adele annuisce. "L'ho invitato a casa mia. Poi abbiamo preso un frullato insieme. È davvero un bravo ragazzo. potrebbe offrirmi una sigaretta?" domanda all'improvviso, tornando con gli occhi su di me. "Fumi?". "Non sempre. Ma sa, oggi è una giornata importante". Gliela offro, seguendola all'esterno per poter fumare insieme. Mi osserva, per poi accendersi la sigaretta.
"È sposato!" non è una domanda. Mi indica il dito anulare mentre fa il primo tiro. "Sì, e anche da un bel po'...". "E cosa ne pensa sua moglie di tutto questo? È fiera di avere un marito così ambizioso e sognatore?". Mi ritrovo a sorridere, apprezzando le sue parole. "Non completamente. Mi vorrebbe dietro ad una scrivania. Preferirebbe un qualsiasi altro lavoro, che mi facesse guadagnare almeno tremila dollari al mese". Adele scuote la testa, aspirando il fumo. "Stessa mentalità di mio padre. Non approva questo. Il teatro, il voler diventare un'attrice. Non crede che il cinema possa farmi arrivare lontano. Per fortuna ho mia madre che mi supporta". Getto il mozzicone in terra, poggiandomi alla colonna con il braccio. "E pensi che possa condizionare le tue scelte?". "No, io so pensare da sola e so cosa voglio fare. Nessuno può dettare regole al posto mio". Adele getta la sigaretta nella spazzatura, per poi stringersi nel cappotto. "Posso restare con lei? È un po' tardi per poter tornare a casa". Mi ritrovo ad accettare. Mi farà bene un po' di compagnia in un teatro vuoto e maledettamente silenzioso. Trascorrono un paio d'ore prima che gli altri ci raggiungano. Adele siede difronte a me sul palco. Le gambe accavallate sotto ad una gonna in velluto. I riccioli biondi le ricadono sul maglione bianco a collo alto. Non sono abituato a sentirmi gli occhi addosso mentre lavoro, ma allo stesso tempo sono a mio agio. È piacevole poter parlare con qualcuno. Anche se ho fatto l'amore con Marilyn, non è detto che tra noi sia tornato tutto come prima. Non approverà mai il mio stile di vita, i miei sogni ed io dovrò adattarmi. Appena vedo Harry superare la porta dell'ingresso, mi meraviglio che siano passate già due ore. Arriva accanto ad Adele, mettendole una mano sulla spalla. "Puntuale oggi, eh?". "Di qualche minuto, sì" Adele mi guarda, per poi abbassare lo sguardo. Non ha detto di essere venuta al corso con tre ore di anticipo. E nemmeno io ne faccio parola. Sento come se dovessi nascondere l'accaduto, ma non è successo niente.
In pochi minuti, siedono tutti intorno a me. Richiamo Kevin per primo. "Adele mi ha detto del vostro incontro di stanotte. Il film ti è piaciuto?". "Sinceramente? Sì, è diverso dai film spazzatura che escono ultimamente. Ma resto fedele alla mia saga di Mission Impossible". Gli altri se la ridono. "È quello il tuo film preferito?" Kevin annuisce, compiaciuto. "Quindi aspiri a diventare come Tom Cruise?". "Esatto". Faccio di sì con la testa, mettendomi a braccia conserte. "Saprai che Tom Cruise non ha mai usato una controfigura per le sue scene d'azione. Tu ne saresti capace?". "Mi allenerei ogni giorno. Siamo partiti tutti dal basso, giusto?". Annuisco, chiedendogli che ruolo vorrebbe interpretare nel musical. "Non il protagonista. Non mi merito quella parte. Accetto qualsiasi ruolo secondario". "Perciò non ti presenti per nessun ruolo oggi?". Kevin si guarda intorno, imbarazzato. "Magari per il ruolo del duca? Ha il mio stesso taglio di capelli". Katie e Ronnie scoppiano in una risata. "Magari, Kevin, magari. E gli altri?". Tutte le ragazze si presentano per il ruolo di Satine, mentre Edward ed Harry si presentano per Christian. "Va bene. A queste condizioni, dovrò ascoltarvi singolarmente. Partiamo da te, Harry. Cantaci Nature Boy di David Bowie". Raggiunge il microfono, sporgendosi in avanti.
Inizia a cantare e dopo qualche parola capisco che è lui. È lui Christian. A fine lezione, quando ho ascoltato tutti, ho le idee ben chiare. Lascio i ragazzi da soli per qualche minuto, stilando la lista dei ruoli assegnati. Li spillo sulla bacheca, vedendoli accalcarsi sotto alla lavagna. Harry e Adele saltellano, fieri di aver ottenuto i ruoli dei protagonisti. "Visto?" le dice, dandole un buffetto sul braccio. "Adesso staremo sempre insieme. Ti innamorerai di me". Adele mi guarda prima di rispondergli. "Frena gli istinti, Christensen. Io e te non saremo mai una coppia". Mi volto di schiena, sentendomi particolarmente felice al suono di quelle parole.
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𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧
General FictionUn insegnante di teatro, dedica tutto sé stesso al palcoscenico, tentando di far affiorare nei suoi studenti la stessa passione che ha portato lui fin lì. Ha un sogno nel cassetto: debuttare a Broadway. Nel frattempo, instaura un rapporto con ognuno...