ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 31.
Il venerdì arriva molto presto. Non andare alle lezioni di teatro ha in qualche modo abbreviato il mio tempo. Mi sono dedicata allo studio e alla meditazione. Ho conosciuto i genitori di Jeremy – anche se rimango dell'idea che sia stato prematuro – e Katie è visibilmente in adorazione per questa relazione. Oggi è il suo compleanno, e le abbiamo regalato un compleanno sobrio ma grondante di divertimento e gioia. Appena esco dall'accademia, raggiungo Jeremy per gli ultimi ritocchi prima di tornare a casa a prepararmi. I miei sono seduti in soggiorno quando scendo le scale.
Mia madre mi osserva dalla testa ai piedi. "Come sto?" domando, preoccupata per il look scelto. "Che tipo di compleanno sarà?". "Tranquillo. È in un karaoke bar". Papà sorride. "Allora hai scelto il look perfetto". Li ringrazio, portandomi i capelli dietro le spalle. Jeremy è nettamente in anticipo. Mi bacia sullo zerbino prima di accompagnarmi all'auto e aprirmi lo sportello. "Allora, cos'hai detto a Katie?".
"Assolutamente niente..." inizia a dire, mettendo in moto "...mi sono accertato che le sue amiche la portino al Break Room 86 verso le nove e mezza". Si è occupato lui degli inviti. Ha parlato con Edward e sparso la voce. Jeremy si è dimostrato piuttosto sconvolto quando gli ho parlato della mia decisione di lasciare il teatro. Non ho menzionato la lite con William. Si sarebbe insospettito.
"Spero che possa piacerle un compleanno di questo genere" bofonchio, guardando il panorama fuori dal finestrino. "Certo che le piacerà. Potrà cantare tutte le canzoni che vuole". Arriviamo al locale, sistemando palloncini e aiutando i camerieri. "Canterai anche tu, vero?" mi domanda Jeremy, dandomi un buffetto sul braccio. "Ehm, no. Meglio evitare certe figure".
"Su, non ti sottovalutare. Sei stata perfetta nello spettacolo". Gli scocco un bacio, rimandando l'argomento. Negli ultimi due giorni mi sono esercitata con il brano per lo showcase, perciò ho la voce leggermente rauca. Devo riposarla, fare gargarismi con l'acqua salata, ingurgitare un cucchiaio di miele ogni mattina. Non posso rischiare di rimanere senza voce. Harry e Edward ci raggiungono per le nove e un quarto. Hanno portato le rispettive fidanzate. Emma è molto dolce e gentile. Ho potuto conoscerla meglio dopo capodanno.
Sono contenta che Harry sia passato sopra la nostra relazione, se così si può definire. È durata molto poco e ci ha aiutato con l'alchimia sul palcoscenico. "Non sai quanto è vuoto il teatro senza di te" scherza, prendendomi per mano. "Non scherzare. Vi starete facendo grasse risate in mia assenza". Harry scuote il capo, contrariato.
"Comunque ho consigliato al professore di sostituirti con Aubrey, avete più o meno la stessa vocalità". Sgrano gli occhi. "La rossa del terzo anno?".
"Esatto". Serro le labbra. Non abbiamo esattamente la stessa vocalità, anzi. Lei è perfetta. La sua voce è molto simile a quella di Whitney Houston. Arriverà lontano, non come me. Jeremy si domanda dove sono tutti gli altri. Manca poco all'arrivo di Katie.
STAI LEGGENDO
𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧
Fiction généraleUn insegnante di teatro, dedica tutto sé stesso al palcoscenico, tentando di far affiorare nei suoi studenti la stessa passione che ha portato lui fin lì. Ha un sogno nel cassetto: debuttare a Broadway. Nel frattempo, instaura un rapporto con ognuno...