ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 2
New York è un vero capolavoro, e uno spettacolo per gli occhi. Persino dopo tre anni, Times Square mi fa ancora lo stesso effetto quando la vedo appena uscita dalla metropolitana. Come canta il brano di Alicia Keys: "A New York non c'è niente che tu non possa fare. Le grandi luci ti ispireranno e nessun altro posto può competere". Per quanto ami la California, questo posto adesso è casa mia.
Ho finalmente visto la neve, fatto shopping sulla quinta strada, visitato il Met, passeggiato a Central Park. Una grande città può farti sentire solo, ma per fortuna la compagnia non mi è mai mancata. Mi hanno immediatamente accolto a braccia aperte a Broadway, dandomi il loro supporto e condividendo con me i segreti del mestiere. "Sei nata per essere una star!" ha dichiarato il regista, continuando a farmi la corte per mesi. Alla fine ha capito che avrebbe perso solo tempo. Un cuore spezzato non può essere spezzato una seconda volta, e non è così male essere single a New York. Ti puoi godere ogni divertimento, fare amicizie, trascorrere il tempo libero con chiunque tu voglia. Non ne ho avuto molto negli ultimi tempi.
Vivo da sola in un vecchio magazzino a Manhattan, adibito ad appartamento. È piuttosto grande, e ogni tanto do qualche festa per invitare i colleghi della troupe. Siamo una grande famiglia, e finalmente provo un senso di appartenenza verso qualcosa che so che non mi abbandonerà mai. Qualche settimana fa, durante il callback per un provino, sono stata notata da una persona influente nel campo artistico. "Ti seguo da quando sei approdata a Broadway, e credo che saresti perfetta come attrice. Intendo come una vera attrice. Ti voglio vedere dietro la cinepresa".
"Mi sta offrendo un posto in un film?". Lui ha fatto spallucce, lasciandomi il suo biglietto. Ed ecco come ho ottenuto l'intervista in televisione. Sarebbe stata la mia prima volta. Al mattino mi alzo con i nervi a fior di pelle, brividi freddi lungo la schiena. Il mio agente mi assicura che andrà tutto bene.
"Sei perfetta, d'accordo? Broadway se n'è accorto, e adesso se ne accorgerà tutta l'America. Muovi il culo e sali su quel palco". Sì, si è sempre preso una certa confidenza ma non mi da fastidio. Gli voglio bene, anche se a volte mi tratta come una sorellina minore. L'intervistatrice mi porge la mano, ringraziandomi per la presenza. "Io devo ringraziare voi. È un onore essere qui" guardo il pubblico oltre le telecamere. I miei genitori mi stanno sicuramente guardando da casa, forse anche i miei ex compagni di scuola, ex compagni del corso di teatro e... e forse anche qualcun altro che non sono ancora pronta a nominare. Il suo nome mi muore in gola ogni volta che ricordo quella sera. "Sei bellissima, lasciatelo dire" divento paonazza, accettando il complimento. "Ho seguito il tuo primo spettacolo a Broadway tre anni fa. E adesso guardati, sei arrivata qui. Hai ricevuto un'offerta per un film e mi dicono che potresti ottenere una candidatura ai Tony Awards 2020".
"Beh, non smetto di sperare. Ho faticato parecchio per arrivare dove sono adesso. Ho superato ostacoli, allontanato persone... Essere un'attrice comprende anche esperienze tristi" forzo un sorriso, volgendo lo sguardo verso la telecamera. E se davvero mi stesse guardando? In quel caso vorrei gridargli che lo odio e che mi ha rovinato la vita.
"Con una carriera così piena ed entusiasmante, non posso far altro che domandarti se hai qualcuno con cui condividere le gioie. Hai un fidanzato?". Scuoto la testa, forzando un altro sorriso. "Dipendo solo da me stessa. Ho un obiettivo e non lo metterò da parte per niente al mondo".
"Mi piace il tuo modo di pensare. Anche io sono sola, e la vita va avanti lo stesso" dichiara lei, facendo ridere il pubblico femminile. "Spero di vederti di nuovo sul mio divano, Adele". Torno dietro le quinte, sfilandomi l'auricolare. "Sei stata magnifica" esulta Angel, il mio agente. "Adesso andiamo però. Kurt ti aspetta agli Studios". Kurt è il regista. Inizieremo a girare il film la settimana prossima, per poterlo fare uscire nelle sale alla fine dell'anno. Arrivo sul set cinematografico con il respiro affannoso e la fronte madida di sudore. "Sei stata grandiosa nell'intervista, però è tardi. Va' a spogliarti. Tra poco tocca a te". Non dico che sia stato sempre facile. È un continuo sbattimento che mi ha fatto perdere cinque chili. Per quanto ami il mio lavoro, mi manca avere del tempo libero per fare qualcosa di diverso. Voglio cantare, ballare, farmi una nuotata, voglio vivere. Leggo il copione tutto d'un fiato, interpretandolo doverosamente.
Al termine delle prove, posso tornare a casa e prendermi una pizza. Mi stendo sul pavimento in parquet, mani giunte sulla pancia, occhi fissi sul soffitto. Prendo un grosso respiro. Questo è il mio momento di pace, il mio preferito in tutta la giornata. Il cellulare vibra sotto la coperta. Lo afferro, restando distesa. Il nome del mio agente lampeggia sul display. "Ehi, tesoro. Che stai facendo?". "Mi prendo la mia ricompensa e mi godo una sera in totale relax".
"Ah, sei con un ragazzo". Alzo gli occhi al cielo. "Ma l'hai ascoltata la mia intervista di oggi?". "Sì, e penso ancora che sei un totale mistero. Non so nulla della tua vita privata. Davvero non hai un fidanzato?".
"Nessun fidanzato" agguanto uno spicchio di pizza, portandomelo alla bocca. "Nessuno di importante negli ultimi tre anni? Sei l'unica che non si è ancora goduta New York". Magari ha ragione. Sto tralasciando la mia vita per potermi dedicare completamente alla carriera. Sono diventata come mio padre. "Conosci qualche bel locale?". Lo sento esultare. "Adesso riconosco la mia amica. Indossa il vestito più bello che hai nell'armadio. Ti mando una limousine tra mezzora". Salto in piedi, ripulendomi delle briciole. Mi faccio una doccia veloce per poi abbigliarmi.
È passato qualche mese dall'ultima volta. Devo godermi la mia giovinezza, prima di poter compiere trenta anni l'anno prossimo. Non me li sento, perché la mia vita incomincia adesso. Ho tanto tempo a disposizione, sogni da realizzare, pensieri da eliminare, persone da cancellare dalla mia memoria. Prima di salire sulla limousine ricevo una chiamata inaspettata. Harry. Rispondo senza esitare. "Adele, da quanto tempo!".
"Harry, sono passati tre anni. Hai ancora il mio numero?" mi metto a sedere sui sedili posteriori. "Credevo che lo avessi cambiato da un po', data la tua fama". Soffoco una risata, sentendo la mancanza di casa. "Hai saputo?". "Lo sanno tutti. Ti ho vista stamattina alla tv. Stai una favola e, a tal proposito, devo venire a New York nel weekend. Ti va di vederci?".
"Ho l'agenda piena. Magari riesco a liberarmi la sera tardi". Gli do appuntamento per sabato, salutandolo. Per il resto della serata cerco di divertirmi il più possibile, ma la mia mente vaga da sola. Persino quando un bel ragazzo cerca di avvicinarmi, offrendomi un drink. Lo rifiuto, estraniandomi dalla folla. Forse avere un vecchio amico come Harry al mio fianco, farà tornare la me di un tempo. Quella sempre sorridente e appagata, nonostante la situazione familiare e il segreto tenuto a lungo nascosto a tutta la compagnia teatrale. Dopo questa prolungata assenza, potrò dire a Harry la verità. Potrò raccontargli di lui.
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𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧
General FictionUn insegnante di teatro, dedica tutto sé stesso al palcoscenico, tentando di far affiorare nei suoi studenti la stessa passione che ha portato lui fin lì. Ha un sogno nel cassetto: debuttare a Broadway. Nel frattempo, instaura un rapporto con ognuno...