ʏᴏᴜʀ ꜱᴏɴɢ

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ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 13

Mi sento strana

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Mi sento strana. Tiro un grosso respiro, guardo il professore un'ultima volta prima di andare da Joanne. Mi ha chiesto aiuto con un passo. La raggiungo sul palco, mostrandole la scena del can can. William torna da noi, sedendosi alla sua scrivania. Mi ha guardata dritto negli occhi quando gli ho cantato la canzone. C'è stato un momento di imbarazzo, colmo di silenzio e passione. Ho sentito qualcosa. In pochi minuti, Harry, Edward e gli altri entrano dalla porta, commentando le giovani ballerine che danzano sul palcoscenico. Quando ci sistemiamo tutti, iniziamo a provare la scena del teatro. Harry, Edward e Kevin si siedono aspettando che io scenda giù dal tetto. Abbiamo rimandato questa azione. Entrerò semplicemente dalla porta. Indosso il corsetto di paillettes che mi ha cucito Susan, sciolgo i capelli ed entro in scena. "È lei..." inizia a dire Edward, indicandomi "...il diamante splendente".

"The French are glad to die for love...". In sottofondo, Harry racconta: "Ma qualcun altro doveva incontrare Satine quella sera, il finanziatore di Zitler. Il duca".

"A kiss on the hand may be quite continental, but diamonds are a girls best friend. A kiss may be grand but it won't pay the rental on your humble flat or help you feed your pompus cat.
Men grow cold as girls grow old and we all lose our charms in the end. But square cut or pear shape these rocks don't lose their shape.
Diamonds are a girls best friend. Tiffany!
Cartier!".

"Dopo il suo numero..." sussurra Edward "...ho organizzato un incontro privato. Solo tu e madeimoselle Satine, completamente soli". "Soli?" domanda Harry, atterrito. "Completamente soli!". Il professore mi raggiunge, e le ballerine ci avvolgono in un panno rosso. "Il duca vuole investire?". "Dopo aver passato la notte con te, non potrebbe rifiutare". Faccio finta di spogliarmi mentre lui mi osserva. "Qual è il suo tipo? Timida e indifesa? Gaia e frizzante? O sensuale tentatrice?".

"Direi sensuale tentatrice" dichiara, rendendomi nervosa. "Non dimenticare, un vero spettacolo, in un vero teatro, con un vero pubblico. E tu sarai...". "Una vera attrice" sospiro, balzando in piedi. Vado verso Harry che subitaneamente alza i suoi occhi verdi su di me. "Credo che voi stiate aspettando me" gli porgo la mano, vedendolo indifeso. "È la donna che sceglie, signori!" esclamo. Harry non mi segue. Metto il broncio, giocando con il mio vestito. Saltiamo la scena del ballo. Vado dietro le quinte e indosso bustino, calze e reggicalze. Infilo la vestaglia lungo le braccia, tornando sul palco. Il professore ha sistemato un separé dove faccio finta di spogliarmi. Harry mi attende, tenendo le mani dietro la schiena. "Questo è il posto ideale per leggere poesie..." vado verso di lui, che intanto mi guarda dalla testa ai piedi "...è poetico a sufficienza per voi?". Annuisce, ingoiando la saliva. "Un piccolo spuntino, o un po' di champagne?".

"Passerei oltre, e andrei al sodo". "Molto bene..." raggiungo la panca, poggiandoci il piede. Mi accarezzo la coscia avvolta dalle calze a rete. "...allora perché non venite qui, così andiamo subito al sodo?". Lo vedo tentato. Beh, dopo quello che è successo tra noi ieri sera, la chimica è diventata reale. Il nostro bacio è stato intenso, e meraviglioso. Non l'avrei mai detto.

"Io preferisco farlo in piedi!" dichiara, alzando un lato della bocca. "Oh!" mi preparo ad alzarmi ma lui mi blocca. "Voi non dovete, però. È, che a volte, è una cosa lunga. E vorrei che voi steste comoda. Quello che faccio è un po' moderno, e potrebbe sembrare strano all'inizio. Ma credo che sei voi siete aperta, allora potrebbe piacervi".

"Mh, ne sono sicura" dico con voce suadente. Il bustino mi prude sulla pancia. Non sono solita indossare cose simili. Tutti mi guardano con occhi stralunati. Persino il professore, che se ne sta in un angolo del palco con i gomiti sulle ginocchia e le mani sotto al mento. "Il cielo..." Harry recita, tenendo il braccio alzato "...il cielo con gli uccelli blu". Si mostra davvero imbarazzato. Fa degli esercizi per respirare meglio. "Va tutto bene?". "Sono un po' nervoso. A volte mi ci vuole un po' per...".

"Oh..." inizio a dire, non sapendo cosa fare adesso. Tutti conoscono questa scena. Il professore mi vede in difficoltà. "Adele, adesso limitati a mettergli la mano nella tasca dei pantaloni. Non devi per forza..." annuisco, rasserenata. Riprendo a recitare. "Oh sì, sì. Ora ci pensa mammina..." vado verso Harry, posando la mano sulla sua tasca. Lo guardo negli occhi. "...E questo vi ispira?". Lo getto sulla panca, raggiungendolo. "Facciamo l'amore!". "L'amore?".

"Lo volete, non è vero?". Harry annuisce, ma intanto dice che non può, recitando la sua battuta. Evito di ridere. "Oh, dite la verità. Non sentite la poesia?" gli slaccio la camicia, accarezzandogli il petto. "Liberate la tigre!". Urlo e crepito, scuotendo la testa. Poso le mani sui suoi pantaloni, facendo finta di abbassargli la cintura. "Oh, ma è enorme!". "Dice che ha un enorme talento!" bofonchia Edward, restando in disparte. Harry si divincola da me, abbottonandosi la camicia. "È davvero un po' strano".

"Cosa?". "Quello che sento, dentro. Non sono uno che sa celare, lo sento. È questo? È questo che volete?". Mi ricompongo, portandomi i capelli all'indietro. "Oh sì, poesia. Sì, si è questo che voglio. Parole graffianti" mi getto sul pavimento, avvolgendomi con il tappeto.

"My gift is my song..." Harry inizia a cantare, girandosi di schiena. Mi fermo, osservandolo attentamente. "...and this one's for you. And you can tell everybody, that this is your song. It may be quite simple, but now that it's done. Hope you don't mind, I hope you don't mind that I put down in words. How wonderful life is now you're in the world?". Harry va verso l'occhio di bue, cantando al pubblico. Mi rimetto in piedi, andandogli incontro. 

"But the sun's been kind while I wrote this song. It's for people like you that keep it turned on. So excuse me forgetting but these things I do. You see, I've forgotten if they're green or they're blue. Anyway, the thing is what I really mean... Yours are the sweetest eyes I've ever seen...". 

Mi prende per mano, facendomi volteggiare. Afferra l'ombrello rosso, aprendolo sopra di noi. Mi prende in braccio, mantenendomi per la nuca. Mi guarda dritto negli occhi mentre gli dico: "Non ci posso credere. Sono innamorata, di un giovane di talento. Bellissimo, ed è anche un duca".

"Io non sono un duca, sono uno scrittore". "Uno scrittore?" domando, sconvolta. Il professore applaude, chiudendo la scena. "Ragazzi, siete stati magnifici". Harry si inchina, ringraziandolo. "Wow, avete una certa chimica. Siete perfetti come Christian e Satine". Harry mi guarda, prendendomi per mano. "Grazie, professore. Diciamo che ci abbiamo lavorato su" dichiara lui con fare malizioso. Dal suo sguardo, il professore capisce che è successo qualcosa tra di noi. Prende tempo prima di continuare a parlare.

"Beh, qualsiasi cosa sia successa, ha funzionato. Bravissimi!". Va dietro le quinte, lasciandomi con un dubbio. Che provi qualcosa per me, come io sto iniziando a provare qualcosa per lui? Impossibile, Adele – mi dico, delusa. Rammento che è sposato e che non c'è alcuna speranza. Harry mi invita nuovamente fuori per cena, per festeggiare il nostro successo sul palcoscenico. Gli rifilo una scusa, tornando a casa. 



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Bene, aggiornamento improvviso della domenica. Ho capitoli a sufficienza e anzi, ho da poco iniziato la terza parte perciò la storia sarà piuttosto lunga. Ho notato che sta piacendo, quindi credo che riuscirò ad aggiornarla due volte a settimana, magari anche tre. Per adesso rimaniamo a domenica e giovedì. 

Buone palme 🎀

𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora