ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 5.
È come quando provi qualcosa per la prima volta e ne diventi dipendente. Non appena l'hai assaggiata, comprendi che non ne avrai mai abbastanza e inizi a desiderarla finché non ti prudono le mani al solo pensiero. Sto provando a riassumere quello che provo quando sono con lei, e questo è tutto quello che mi è venuto in mente. Un turbinio di emozioni contrastanti, una persistente ricerca della felicità.
Dal primo momento in cui l'ho vista, l'attrazione è stata palpabile, ineluttabile. Così palpabile da averci spinti con forza l'uno verso l'altra mentre il destino se ne fregava di ciò che ci stavamo lasciando dietro. Mogli, fidanzati, una vita a rincorrere un sogno apparentemente impossibile da realizzare. Il giorno dopo, quando la rivedo a lezione, mi sorride con imbarazzo rammentando il nostro momento della sera prima.
Andare in moto è entusiasmante, liberatorio ma la cosa che più mi ha reso felice è stata la sua presenza. Era avvinghiata a me, con la paura di cadere e di farsi male. Letteralmente e metaforicamente. Con quel bacio volevo suggellare una promessa che avrei dovuto mantenere. Ha ricambiato con veemenza quel mio gesto improvviso, confermando i suoi sentimenti per me.
"Ho saputo che Jeremy è stato da te, ieri..." Katie richiama Adele e lei, prima di risponderle, si volta verso di me. "...era intenzionato a riconquistarti. Ci è riuscito?". Dal suo tono di voce pacato, comprendo che il fratello non le ha raccontato nulla di me, di noi. "No, non ci è riuscito. Tuo fratello è eccezionale, ma non fa per me". Adele si mette a sedere, evitando di incrociare il mio sguardo. Dobbiamo nasconderci ancora, ed io non ce la faccio più ad agire alle spalle degli altri.
Sabato ho un colloquio con l'avvocato. Parleremo dei termini per il divorzio e poi... e poi non lo so. Il matrimonio è un passo che ho voluto intraprendere, un percorso ad ostacoli che fino all'anno scorso sono riuscito a superare senza troppi problemi. Magari gli avrei dato persino un'occasione se Adele non fosse entrata nella mia vita in modo così travolgente.
Marilyn si è trasferita in hotel, perciò la cosa è ufficiale. I miei ultimi dieci anni di vita si dissolveranno dietro ad un contratto, e poi sarò di nuovo io. William Dockerty, un trentaseienne che ha affittato un teatro e che non ha un vero stipendio. Venerdì arriva molto in fretta. Terminiamo di sistemare la scenografia e gli abiti di scena prima di prepararci. I ragazzi mi raggiungono alle sette, nascondendosi nei propri camerini. Passo da Katie e Edward, assicurandomi che siano al massimo delle loro forze. Katie fa esercizi respiratori e beve litri di acqua. Edward si guarda allo specchio, passandosi il gel sui capelli neri. "Ed, ricordi tutte le battute?".
"Oh, certo. Sono nato per interpretare Danny Zuko". Gli do una pacca sulla spalla, augurandogli buona fortuna. Poi vado da Harry, il nostro Kenickie. A differenza degli altri, se ne sta spaparanzato sulla sedia con i piedi appoggiati sul tavolo. "Vedo che sei totalmente rilassato". Annuisce, portandosi le mani dietro la nuca. "Questa volta non dovrò cantare, e lo stronzo riesco a farlo senza recitare. Perciò sì, sono pronto".
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𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧
General FictionUn insegnante di teatro, dedica tutto sé stesso al palcoscenico, tentando di far affiorare nei suoi studenti la stessa passione che ha portato lui fin lì. Ha un sogno nel cassetto: debuttare a Broadway. Nel frattempo, instaura un rapporto con ognuno...