ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 10
Dopo una prima mezzora silenziosa, colma di risentimento e sensi di colpa, mia madre rompe il ghiaccio domandando ad Adele come si trova a New York. "Molto bene. È diversa da Los Angeles, certo. Ed ho dovuto abituarmi alle temperature sotto i venti gradi, ma tutto sommato sono felice. Ho trovato il mio posto nel mondo". Chris mi rivolge un'occhiata furtiva, per poi agguantare una forchettata di pasta. "Comunque è davvero buona questa carbonara. Sembra fatta da un vero romano" dichiara la mia futura suocera. "Grazie. Adele è stata una perfetta insegnante" lei mi sorride, prendendomi la mano sul tavolo.
"È vero, Will. È ottima" riprende mia madre. Evito di arrossire e continuo a mangiare. "Come va il film?" mamma riempie Adele di domande. Almeno non riguardano aneddoti sulla mia adolescenza. "Sta procedendo. Entro la fine dell'anno dovrebbe uscire nelle sale".
"E non puoi farci qualche spoiler?". Sgrano gli occhi, sorpreso. "Mamma? Da quando hai imparato questo gergo?". "Non sono così vecchia, Will. E poi ho potuto recuperare tanti film". Adele soffoca una risata, ripulendo il suo piatto. Mi aiuta a sparecchiare, raggiungendomi in cucina. "Come sta andando?" mi domanda sottovoce. "Pugnalami, magari fa meno male". "Non scherzare, dai. Mio padre è piuttosto tranquillo per essere uno che ha appena scoperto che la figlia è innamorata di un quarantenne".
"Quasi quarantenne". Si corregge, sollevandosi sulle punte. "Questo pranzo deve finire nel migliore dei modi, perché stasera dovrò ripartire. Non posso lasciarti nelle mani di un padre incazzato nero". "E nemmeno sa che mi hai regalato la moto".
"Giusto. Non menzioniamo quella faccenda, non ancora". Torniamo nella sala da pranzo, allestendo la tavola con secondi piatti e insalata. Chris si ammutolisce. Presumo non voglia parlare davanti ai miei genitori e ad Adele, quindi penso che prima o poi mi richiamerà da parte. In pieno pomeriggio, prima di poter mangiare il dolce, Adele si fa aiutare da mia madre a lavare i piatti. Le vedo conversare e le trovo a loro agio, nonostante l'improvvisata. Le madri sono le più facili da accontentare.
Mio padre si siede di nuovo sul divano per seguire la partita di baseball dei Los Angeles Dodgers. "Ehi, tu!" Chris mi richiama, facendomi un cenno con la mano. Mi irrigidisco, raggiungendolo. "Senti, non metto in dubbio che tra te e Adele sia una cosa seria. Conosco mia figlia e so quanto ama la carriera di attrice. Non vorrei che la mettesse da parte per inseguire uno strano sogno adolescenziale di sposare l'uomo dei suoi sogni".
"Oh, sono d'accordo. Io sono il primo che ha messo da parte i propri sentimenti per qualcosa di più concreto. Voglio che lei sia un'attrice a tutti gli effetti. Se dovesse scegliere di restare a New York, lascerò il mio lavoro e la seguirò. Adele merita il meglio".
"Sono d'accordo" risponde, facendo di sì con la testa. Almeno concordiamo su qualcosa. Mi afferra il braccio, guardandomi dritto negli occhi. "So che questa cosa dura da un po', e forse stavate già insieme quando ti ho invitato a pranzo da noi... te lo dico una volta sola" deglutisco, impaurito "Adele è la mia unica figlia. È bellissima, ma è anche molto ricca. Se stai con lei per riempirti le tasche, è meglio che la lasci subito prima che scopra la verità. Se invece il tuo amore per lei è vero, allora posso solo approvare la relazione, purché Adele sia felice. È l'unica cosa di cui mi importa". Annuisco mentre mi lascia il braccio. Quando mi volto, scopro che Adele ha assistito a tutta la scena.
"Papà, non starai per caso minacciando Will?". "Nient'affatto. Abbiamo solo fatto una chiacchierata tra uomini, giusto Will?" mi dà una rapida pacca sulla spalla, facendomi sussultare. "Giusto". Tiro un grosso respiro, per poi avanzare verso la cucina. Adele non perde tempo nel domandarmi lo scopo di quella chiacchierata misteriosa. "Voleva assicurarsi che fossi abbastanza serio per te". "Sicuro? Ti ho visto irrigidirti".
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𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧
General FictionUn insegnante di teatro, dedica tutto sé stesso al palcoscenico, tentando di far affiorare nei suoi studenti la stessa passione che ha portato lui fin lì. Ha un sogno nel cassetto: debuttare a Broadway. Nel frattempo, instaura un rapporto con ognuno...