ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 7.
ღ
ʜᴀʀʀʏ ᴀꜱ "ᴄʜʀɪꜱᴛɪᴀɴ"
ᴀᴅᴇʟᴇ ᴀꜱ "ꜱᴀᴛɪɴᴇ"
ᴋᴇᴠɪɴ ᴀꜱ "ᴛʜᴇ ᴀʀɢᴇɴᴛɪɴɪᴀɴ"
ʀᴏɴɴɪᴇ ᴀꜱ "ᴛʜᴇ ɢʀᴇᴇɴ ꜰᴀɪʀʏ"
ᴋᴀᴛɪᴇ ᴀꜱ "ɴɪɴɪ"
ᴇᴅᴡᴀʀᴅ ᴀꜱ "ʜᴇɴʀɪ ᴅᴇ ᴛᴏᴜʟᴏᴜꜱᴇ-ʟᴀᴜᴛʀᴇᴄ/ᴛʜᴇ ᴅᴜᴋᴇ"
ᴇᴍɪʟʏ ᴀꜱ "ᴍᴀʀɪᴇ"ღ
Quando leggo il mio nome, accanto a quello della protagonista, percepisco un sussulto al cuore. Il professore mi ha ascoltato, quando gli ho parlato dei miei deliri. Non credevo mi avesse davvero sentita. "Ti posso invitare fuori per un caffè?" mi domanda Harry, insistendo affinché esca con lui. "Te l'ho detto. Non ho intenzione di avere rapporti con te". "Ma siamo i protagonisti. Dobbiamo studiare le battute". Alzo gli occhi al cielo, estenuata. "Il professore non ci ha ancora dato il copione". "Io so quel film a memoria, e tu?" lo guardo di sbieco. Certo che lo so a memoria. Canto ogni giorno sotto la doccia, e metto le canzoni nelle orecchie quando prendo la metro. Il professor Dockerty si avvicina a noi, lasciandoci il copione. "Bene, non abbiamo una scadenza. Appena sentiremo di essere pronti, lo metteremo in scena. Domani iniziamo a provare il primo atto". Edward alza la mano, chiedendo come mai lui ricopre due ruoli. "Semplice. Saprete che quando mancano degli attori, ci si ritrova ad avere più parti nello spettacolo". Guardo Kevin, rammentando la conversazione che abbiamo avuto a casa mia. "Tu ne hai due, e non preoccuparti. Ti aiuterò con le parti del duca. Dovrò recitare anche io con voi". "Farà Zitler, dico bene?" gli domando, attirando la sua attenzione. "Esatto. Ricopro i ruoli dei personaggi più anziani, insomma". Sorrido, osservandolo dalla testa ai piedi. Mi ritrovo a fantasticare su di lui, trovandolo particolarmente affascinante.
È stato bello parlarci, e non è nemmeno così tanto vecchio. Guarda l'orologio che ha al polso, congedandoci. "Vi aspetto domani. Se riusciste ad arrivare qualche minuto prima, sarebbe meglio. Buona serata". Aspetto che vadano tutti via, prima di avvicinarmi a lui. "Professore?" si volta, guardandosi intorno. "Che ci fai ancora qui?". "Le volevo fare una domanda". "Sentiamo". Si irrigidisce, come se gli avessi chiesto qualcos'altro. "Ho un problema" sgrana i suoi bellissimi occhi azzurri. "Di che tipo?". "La scena di nudo, faremo anche quella?". Lo vedo ingoiare la saliva. "Non necessariamente. Non metteremo in scena tutto il film, solo le parti più importanti". Annuisco, sentendomi leggermente meglio. "Perché mi hai fatto questa domanda?". "Beh, so che è infantile da parte mia dire una cosa simile ma, non mi sentirei a mio agio in una scena di nudo". Avanza verso di me mentre si gratta il mento pilifero. "Tutti gli attori sono passati da una scena di nudo. È normale. E le richiedono molti registi. Però se non ti senti a tuo agio, puoi indossare la biancheria intima sotto il lenzuolo. È un trucco" dichiara, facendomi l'occhiolino. Gli sorrido, ringraziandolo. "Di nulla. Sempre disponibile nel dare una mano". Giro i tacchi per poter andare via, ma torno con gli occhi su di lui. "Lei ha mai girato scene simili?". Il suo viso si fa paonazzo. "Mi dispiace. Non volevo metterla in imbarazzo, ma mi farebbe sentire meglio sapere che...". "Sì, ho recitato a petto nudo una volta, in una commedia".
"Commedia?" il professore fa di sì con la testa, divertito. "E non si è sentito a disagio?". "No, ma ho dovuto lavorarci su. Credevo di essere grasso, di non essere adatto, perciò ho comprato dei pesi e mi sono messo d'impegno". "Io non potrei fare lo stesso. Non sono i muscoli quelli che mi preoccupano". Lui mi guarda dalla testa ai piedi, come se stesse cercando il difetto a cui ho accennato. "Ti dico un altro trucchetto. Per farmi sentire a mio agio, i miei coprotagonisti si spogliarono a loro volta. Sai quando ti consigliano di immaginare tutti in mutande, per poter acquisire fiducia? Loro lo hanno fatto per davvero. È stato divertente". "Non credo che gli altri si spoglierebbero per me, forse Harry" dichiaro, pensando alle sue tattiche di seduzione. Il professore scoppia a ridere. "Sì, ho notato che ti fa il filo. Va avanti da molto?" scuoto la testa.
"Da quando ci siamo ritrovati qui insieme". "Mi dispiace" faccio spallucce, portandomi la borsa sulla spalla. "Non fa niente. Ci sono ragazzi peggiori al mondo" mi scuso per averlo intrattenuto, poi vado via. Quando sono a casa, evito di cenare e mi metto sotto le coperte per guardare un film. È la mia routine preferita, da quando sono impegnata con le lezioni e il corso di recitazione. Ho questo sogno da tanti anni. Non ricordo nemmeno quando è cominciata questa mia passione, però so che la visione de Il Signore Degli Anelli ha contribuito molto alla mia crescita interiore. A metà film, mi metto a leggere il copione, preparandomi psicologicamente. Mi addormento alle tre di notte, sorridente e appagata.
STAI LEGGENDO
𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧
General FictionUn insegnante di teatro, dedica tutto sé stesso al palcoscenico, tentando di far affiorare nei suoi studenti la stessa passione che ha portato lui fin lì. Ha un sogno nel cassetto: debuttare a Broadway. Nel frattempo, instaura un rapporto con ognuno...