ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 4.
Non serve che adesso qualcuno mi dica che sto sbagliando. Sono consapevole degli errori che continuo a fare, e mi ostino a ripeterli. Stavo pensando di non andare allo spettacolo di Grease dopo il compleanno di Will e la sua confessione inappropriata. Ciò nonostante, ho fatto la medesima cosa scrivendogli quel biglietto di auguri con una frase sdolcinata. Non sapevo ancora della sua situazione familiare, perciò c'era il rischio che Marilyn lo trovasse. Continuo a sbagliare, a cadere di faccia senza riuscire a rialzarmi. Poi è arrivato il suo messaggio, ed ho immediatamente rivisto quella scena. Io che cado, mi rialzo per poi cadere ancora. Volevo così tanto tornare in teatro che gli ho detto di sì senza rifletterci su. Il mondo dello spettacolo funziona così.
Nessuno si piange addosso. Appena te ne vai, ti rimpiazzano subito senza darti il tempo di voltarti di schiena per andare via. Lo hanno fatto con me quando ho deciso di abbandonare tutto, e adesso lo hanno ripetuto con Aubrey. Venerdì ho lo spettacolo per Grease, sabato ho lo showcase.
Devo riposare la voce e non fare lo stesso sbaglio di Aubrey. Non posso perdere questa occasione. Prima di andare a lezione, un'idea mi balena in mente aprendomi gli occhi. Al professore occorrerà una mano, ed io so a chi rivolgermi.
Arrivo in teatro con qualche minuto di anticipo, attirando subito l'attenzione di Will che con il suo sguardo meditabondo scorge il mio in lontananza.
"Ho portato i rinforzi!". Si avvicina a me, presentandosi ai nuovi ragazzi. "Ho pensato che non ci fossero abbastanza presenze tra gli attori. Quindi ho portato alcune ballerine, un paio di ragazzi che potranno interpretare il capo degli Scorpions e il presentatore tv...". Will si sporge su di me, abbracciandomi. Mi scocca un bacio sulla guancia, ringraziandomi. Mentre i miei nuovi amici raggiungono il palco, lui mi afferra le mani guardandomi dritto negli occhi. "Ti ho già detto che mi dispiace per com'è andata?" annuisco. "Sì, almeno una decina di volta".
"Sono contento che tu sia tornata. Aubrey è fantastica, ha fatto un buon lavoro finora, però tu..." prende tempo, tirando un grosso respiro. "Will, ho capito. Adesso mettiamoci a lavoro. Lo spettacolo non può andare avanti senza gli attori, no?". Torno dagli altri sul palco, raggiunta da Will.
Appena Harry e Edward superano la porta, sgranano gli occhi alla mia vista. Mi abbracciano anche loro, e via dicendo tutti quelli che ci raggiungono dopo. Infilo il giubbotto rosa delle Pink Ladies, cacciandomi un paio di occhiali da sole neri sul naso. Susan mi porge il copione ma immediatamente le dico di non averne bisogno.
Will soffoca una risata osservandomi recitare proprio come facevo prima che io e lui, beh, prima di Natale. "Ce la faremo in quattro giorni?" domanda Kevin che interpreterà l'angelo. "Certamente e, anzi, ne abbiamo tre. Venerdì non vi voglio vedere a lezione. Ci ritroveremo tutti qui alle sette in punto per poter preparare la scenografia e gli abiti".
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𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧
Fiction généraleUn insegnante di teatro, dedica tutto sé stesso al palcoscenico, tentando di far affiorare nei suoi studenti la stessa passione che ha portato lui fin lì. Ha un sogno nel cassetto: debuttare a Broadway. Nel frattempo, instaura un rapporto con ognuno...