ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 12
Adele anticipa come sempre la sua entrata in scena. Alle tre supera la porta dell'ingresso, e con sé porta cinque ragazze. "Professore, le ho portato le ballerine" me le presenta una alla volta. "Sareste disposte a provare con noi tre volte a settimana fino a Natale? Stiamo mettendo in scena Moulin Rouge". La più grande di loro risponde per tutte. "Adele ci ha già accennato qualcosa. Saremmo onorate di far parte del vostro spettacolo". Le do la mano, ringraziandola. "Adesso siete un po' in anticipo. Il corso inizia alle cinque".
"Potremmo restare? Iniziamo a provare la scena del can can?". Le lascio passare, rimanendo con Adele. La ringrazio ancora per aver trovato le ballerine. "Di nulla. Alla scuola di arti drammatiche c'è sempre qualcuno che vuole farsi conoscere, persino gratuitamente".
"E com'è andato l'appuntamento con Harry?" glielo domando quasi all'improvviso, sentendomi divorare dalla curiosità. "Beh, è andata piuttosto bene. Abbiamo trovato un compromesso e credo che oggi faremo faville nelle nostre scene insieme". "Sono contento" replico, camminando accanto a lei per raggiungere il palco. "Dovremmo provare anche noi la scena dell'elefante, giusto?". Scuoto la testa, scettico. "Sì, la scena di Satine e il duca. Lo farà lei o Edward?". Non ci avevo pensato, o meglio, me l'ero dimenticato. "Come ho già detto a Edward, arriverò nella tua stanza e poi quando andrò via, sarà Edward a tornare per cercare il cappotto e ti troverà con Harry sul letto". Adele annuisce. "Tutto chiaro. Allora, proviamo?". Sono titubante. Non mi serve provare. So le battute del duca a memoria, ma devo farlo. Faccio di sì con la testa.
"Dovremo andare dietro le quinte. Le ballerine ci hanno occupato il palco". Adele è d'accordo con me. Mi segue nel backstage, sfilandosi cappotto e blazer. Resta in t-shirt bianca. "Ho parlato con Susan riguardo il costume. Ho già tutto pronto. Stavo pensando di indossarlo già da oggi, per iniziare a prendere confidenza con quegli abiti". Ingoio la saliva. "Hai ragione. Quindi li hai portati?".
"Sì, ce li ho nella borsa". Decido di fare una battuta per sdrammatizzare. "Harry cadrà ai tuoi piedi se indossi quel tipo di biancheria intima". Adele scoppia in una risata fragorosa, che fa sorridere anche me. "Detto tra noi, professore, lui cadrebbe ugualmente ai miei piedi. È già bello che cotto". Non le rispondo. La vedo prendere la sedia e mettersi difronte a me con il copione in mano. "Ah, ma lei dovrebbe interpretare sia il Duca che Zitler in questa scena?".
"Sì, lo so. Sarà confusionario, ma ce la faremo". Prima di iniziare, si sporge in avanti per farmi una domanda. "Posso chiederle come mai c'è questo limite di sei persone per spettacolo?".
"Non ne ho idea. Il proprietario ha voluto mettere in chiaro questo cavillo. Per fortuna abbiamo tappato qualche buco con te e le ballerine...". Adele accavalla le gambe, schiarendosi la gola. "Mia cara, sei presentabile per il duca?" lei fa finta di sistemarsi, aggiustandosi i capelli. "Dov'eri?".
"Stavo aspettando..." si raddrizza sulla sedia "...monsieur, gentile da parte vostra trovare il tempo per farmi visita". "Il piacere temo sarà interamente mio, mia cara". Le prendo la mano, baciandogliela. "Un bacia mano può essere molto raffinato".
"Ma i diamanti sono i migliori amici di una ragazza". Adele si alza in piedi, camminando su e giù. "Beh, dopo le vostre pregevoli fatiche artistiche di stasera, avrete senz'altro bisogno di rifocillarvi, mia cara" faccio finta di prendere una bottiglia dal tavolo. "No!" urla Adele alzando il passo verso di me. "Non vi sembra bella la vista?".
"Incantevole!" dichiaro, indifferente. Lei inizia a ballare, volteggiando su sé stessa. "Ho voglia di ballare" soffoco una risata, trovandola buffa. "Gradirei una coppa di champagne!".
"No!" urla ancora, venendo verso di me. "È davvero un po' strano quello che sento... dentro". Mi metto in piedi, guardandola sgomento. "Non sono una che sa ce...lare". Si butta ai miei piedi, prendendomi le gambe. "Non ho molto denaro, ma se ne avessi comprerei una grande casa per noi due, se potessi" mi accarezza e mi sento stranamente in imbarazzo. Sale verso il mio viso, iniziando a cantare. "Hope you don't mind, I hope you don't mind that I put down in words. How wonderful life is, now you're in the world...". I suoi occhi azzurri si tuffano nei miei. Dimentico la mia battuta. Ci guardiamo per un tempo che mi sembra infinito, e all'improvviso veniamo interrotti da una delle ballerine. Adele si allontana da me, ricomponendosi. La ragazza va via, lasciandoci nuovamente da soli. Nessuno dei due parla, o magari non osa farlo. Forse è stata una cattiva idea voler impersonare il duca, proprio in questa scena.
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𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧
Ficción GeneralUn insegnante di teatro, dedica tutto sé stesso al palcoscenico, tentando di far affiorare nei suoi studenti la stessa passione che ha portato lui fin lì. Ha un sogno nel cassetto: debuttare a Broadway. Nel frattempo, instaura un rapporto con ognuno...