ᴀ ʟɪᴛᴛʟᴇ ᴘᴀʀᴛʏ ɴᴇᴠᴇʀ ᴋɪʟʟᴇᴅ ɴᴏʙᴏᴅʏ

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ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 2.

ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 2

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Non ha importanza quanto io abbia dovuto lottare affinché non mi lasciassi ricadere di nuovo nella trappola. Sono mesi che continuo a ripetermi sempre le stesse cose, concedendomi del tempo da trascorrere con me stessa. Tuttavia, il messaggio da parte di William ha abbattuto le ultime difese che mi erano rimaste. Ho dovuto, ma soprattutto voluto, accettare il suo invito e adesso mi ritrovo al punto di partenza.

Non ho rinunciato al teatro per un semplice capriccio. Non posso continuare a comportarmi così. La settimana prossima ho l'esibizione per lo showcase primaverile. Potrò finalmente dimostrare tutto il mio potenziale. Porterò Jar of Hearts, perché è il testo adatto a me, perché è perfettamente nelle mie corde e perché so già che gli altri partecipanti porteranno altrettanti brani nostalgici. È la prima volta che vi partecipo, ma mi sono informata sui passati vincitori. Una tra questi, ha interpretato Glinda in una trasposizione teatrale di Wicked.

Voglio arrivare esattamente lì, sul podio. Rilasso la voce, per poi fare gargarismi. Provo la canzone un'ultima volta prima di potermi preparare per il compleanno di William. Mi ha girato l'indirizzo del locale solo questa mattina, non aggiungendo altro. L'unica cosa che dovrò fare stasera, è stare a debita distanza da lui. Mi avvicinerò solo per fargli gli auguri, anche se Marilyn si apposterà al suo fianco facendogli da guardia del corpo. Ne sono certa.

Indosso un abito bianco e stivali neri, afferro il regalo da sopra la mia scrivania per poi raggiungere l'auto. Papà mi ha lasciato una delle sue Cadillac. Gli ho parlato del compleanno, e mi ha detto che spera di potermi rivedere a teatro. "Le lezioni con il professor Dockerty ti rendevano molto felice". Mi sono rivista nelle sue parole. Ha perfettamente ragione. Mi manca qualcosa da quando ho lasciato il mio ruolo a Aubrey, e comunque non posso tornare adesso. Non le toglierei mai l'opportunità di interpretare Rizzo nel musical di Grease.

Mi dirigo al ristorante, il Cecconi's, uno dei ristoranti più glamour di Los Angeles, dove predomina la cucina italiana. Parcheggio all'incrocio tra la Melrose Avenue e Robertson Boulevard, avvistando Harry e Emma all'ingresso.

Lei mi abbraccia immediatamente, commentando il mio look. "Grazie, anche voi siete uno schianto". Harry mi prende sotto braccio, e la fidanzata non si mostra affatto gelosa. Sa di noi, dei nostri trascorsi ma sa anche che siamo rimasti in buoni rapporti.

Harry è un buon amico, un ragazzo onesto e affidabile. Quando mi ritrovo sulla porta, chiedo agli altri di proseguire mentre prendo un po' d'aria. Ecco, ci siamo. Sto per rivederlo e non sono del tutto certa di volerlo fare. Ormai sono qui, abbigliata per l'occasione con un regalo tra le mani. Non posso tirarmi indietro. Tiro un grosso respiro, incoraggiandomi.

Infine giro i tacchi, premendo la mano sulle porte a battente. Vengo immediatamente travolta da un leggero sottofondo di musica pop anni ottanta. Tra queste prevale Like A Prayer di Madonna, che mi rammenta il mio provino e l'ultima conversazione avuta con William. Non credo sia una coincidenza.

𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora