ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 17.
Abbigliata e truccata come non lo sono mai stata prima d'ora, scendo dal soffitto cantando sulle note di Sparkling Diamonds. Harry, Kevin e Edward indossano degli smoking e se ne stanno seduti in un angolo ad osservarmi, a commentare il mio aspetto, la mia bravura. Beh, quella di Satine. "È lei... il diamante splendente". Scendo elegantemente in punta di piedi, facendomi spazio e soffermandomi sull'occhio di bue sopra gli spalti. È tutto vero, quindi. Sono in scena, e sto cantando davanti ad un pubblico di quasi mille persone. I miei genitori non potevano essere presenti, non ho nessuno.
"Cause we are living in a material world, and I am a material girl... Come and get me, boys!". Le ballerine mi circondano, William mi raggiunge e recita la sua battuta. "Dopo aver passato la notte con te, come potrebbe rifiutare?!". Mi sfilo il corsetto, tenendo la mano sul seno. Evito di sembrare imbarazzata, c'è un pubblico là fuori. Ci stanno guardando, ci stanno ascoltando. "Qual è il suo tipo? Timida e indifesa? Gaia e frizzante? O sensuale tentatrice? Roar..." simulo il ruggito di una tigre.
"Direi sensuale tentatrice. Contiamo su di te, gallinella! Non dimenticare! Un vero spettacolo, in un vero teatro con un vero pubblico! E tu sarai...". Gli sorrido. "...una vera attrice". Balzo in piedi e le ballerine si spargono sul palco. "Cause that's when those louses go back to their spouses. Diamonds are a girl's best friend..." vado verso Harry, agitandogli davanti il mio vestito. "Credo che voi stiate aspettando me". Lui annuisce, imbarazzato. "È la donna che sceglie".
"Vedo che hai conosciuto il mio amico inglese" dichiara Edward. "Lascia fare a me, Toulouse" porgo la mano a Harry, portandolo in pista. "Balliamo". "Siete gentile a interessarvi al nostro piccolo spettacolo". "Sembra eccitante, io sarei felice di essere coinvolto". Ammicco, sorridendogli.
"Toulouse diceva che potevamo farlo in privato. Una lettura di poesie in privato". In un casquè improvviso, Harry mi tiene la mano dietro la schiena. I miei capelli si muovono sinuosi. "Oh. Mi piace un po' di poesia dopo cena". Gli sollevo il cappello con il piede, gettandolo tra il pubblico. Le ballerine si sparpagliano. Edward e Kevin restano sullo sfondo ed io mi nascondo dietro il separé. Harry mi attende con le braccia dietro la schiena. Mi sollevo le calze lungo le cosce, mi infilo il bustino e la vestaglia.
"Questo è il posto ideale per leggere poesie. Non credete? È poetico a sufficienza per voi?". Harry annuisce, schiarendosi la gola. Gli offro lo champagne dal carrello, ma lui mi blocca. Vado a stendermi sul lettino, invitandolo a seguirmi. "Preferirei farlo in piedi... oh, ma voi non dovete. È che a volte è una cosa lunga e vorrei che voi steste comoda". Lo guardo con occhi strabuzzati. "Quello che faccio è molto moderno e può sembrarvi un po' strano all'inizio, ma se voi siete aperta, allora potrebbe piacervi".
"Oh, ne sono sicura". Raccoglie tutto il coraggio, tira grossi respiri, brontola. "Mi dispiace. È che a volte mi ci vuole un po' per trovare l'ispirazione". Sorrido in modo sardonico, andandogli incontro. Gli metto la mano sui pantaloni, all'altezza del cavallo. "Questo vi ispira?". Harry è sorpreso quanto me. Mi sarei dovuta limitare a mettergli la mano nella tasca, ma volevo renderla più realistica. "Facciamo l'amore" lo getto sul letto, saltandogli addosso. "Lo volete anche voi, vero?". Gli sbottono la camicia, rammentando quando stavamo insieme. Abbiamo dovuto lasciarci, ma siamo rimasti amici – più o meno. Lui è l'unico a trarre beneficio da questo spettacolo insieme. Può stare con me, potrà baciarmi. Si sfila da sotto di me, abbottonandosi la giacca. "È davvero un po' strano, quello che sento... dentro. Non sono uno che sa celare, lo sento..." finisco sul pavimento. "Oh, sì. Poesia. Parole graffianti! Sì!" urlo, rotolandomi nel tappeto.
Harry inizia a cantare. Tutto il pubblico si arresta, ed anche io. "My gift is my song and this one's for you. And you can tell everybody that this is your song. It may be quite simple but now that it's done... I hope you don't mind, I hope you don't mind... that I put down in words... How wonderful life is now you're in the world. Sat on the roof and I kicked off the moss. Well, some of these verses, well they, they got me quite cross. But the sun's been kind while I wrote this song. It's for people like you that keep it turned on. So excuse me forgetting but these things I do, you see I've forgotten if they're green or they're blue..." gli sorrido, arrossendo per i suoi complimenti. Apre l'ombrello rosso, continuando a cantare per me. Mi fa volteggiare, ballare e per un momento mi sento davvero libera, come il vento.
Mi fa chinare all'indietro, e mi tiene la mano dietro la nuca. "Non posso crederci. Sono innamorata, di un giovane di talento, bellissimo ed è anche un duca". "Un duca?" soffoco una risata. "Non che il titolo sia importante, è chiaro".
"Io non sono un duca, sono uno scrittore" strabuzzo gli occhi, sconvolta. "Toulouse, io lo uccido. Dov'è il duca?". Vado verso la porta e quando la apro ritrovo William in smoking. Trattengo il respiro. "È qui, nascondetevi". Il duca irrompe nella stanza, osservandomi dalla testa ai piedi.
"Mmmh, monsieur. Gentile da parte vostra trovare il tempo per farmi visita". "Il piacere, temo, sarà interamente mio". Mi bacia la mano, lasciandomi un lieve formicolio lungo il braccio. "Un bacia mano può essere molto raffinato".
"Ma i diamanti sono i migliori amici di una ragazza". Harry si nasconde dietro il carrello dello champagne. Nel pubblico ridono. Si stanno divertendo, bene. "Gradirei una coppa di champagne". "No!" lo blocco "E' davvero un po' strano...". Harry sbuca, serrando le sopracciglia. "...quello che sento, dentro. Non sono una che sa ce...".
"Lare!" sussurra Harry. "...Lare!" mi butto ai piedi di William, accarezzandogli le gambe. "I hope you don't mind, I hope you don't mind that I put down in words... How wonderful life is now you're in the world...". Mi ritrovo ancora una volta immersa negli occhi del professore. Ci risiamo. Dimenticherà di nuovo le sue battute?! Lo vedo ingoiare la saliva. "È molto bella". "È da spettacolo spettacolare" gli metto le braccia al collo, indicando a Harry la porta. "All'improvviso, con voi qui, ho compreso il vero significato delle parole". Harry apre la porta, trovandoci la guardia del corpo del duca. Lui si volta ed io lo distraggo. Do pugni al cuscino, reprimendo le lacrime. "Duca! Voi dovete sapere l'effetto che avete sulle donne". Lo attiro a me, gettandolo sul letto. "Facciamo l'amore". Quando ce l'ho sopra, sono io a dimenticare le battute per una frazione di secondo. Lui sprofonda la testa nel mio collo e nel contempo posso sentire l'odore del suo bagnoschiuma. La sua barba che mi pizzica le guance.
"Sì, avete ragione. Dovremmo aspettare la sera della prima". "Ehm..." William torna a guardarmi negli occhi "...aspettare?". "Il vostro carisma mi spaventa. Dovete andarvene". "Ma sono appena arrivato". "Non importa..." lo spingo verso la porta "...ci vedremo tutti i giorni alle prove".
"Zitler aveva un finanziatore..." dice Harry con voce di sottofondo "...e i bohemien avevano uno spettacolo. Mentre al piano di sopra imperversavano i festeggiamenti, io cercavo di scrivere. Ma riuscivo solo a pensare a lei, e lei stava pensando a me...". Vado nel retro, indossando il vestito rosso per la nuova scena. Harry siede con lo sguardo rivolto alla finestra, gli occhi sognanti. Quando sono pronta, vado verso il centro del palco, cantando:
"I follow the night. Can't stand the light. When will I begin? To live again? One day I'll fly away, leave all this to yesterday. What more could your love do for me? When will love be through with me? Why live life from dream to dream, and dread the day when dreaming ends... One day I'll fly away! Leave all this to yesterday! Why live life from dream to dream!? And dreamt the day when dreaming ends...One day I'll fly away. Fly, fly away...". Harry mi sbuca alle spalle, facendomi sussultare. "Non riuscivo a dormire. Volevo ringraziarvi per avermi aiutato ad avere il lavoro".
"Oh, ma certo. Toulouse aveva ragione. Avete molto talento, sarà un grande spettacolo". Mi volto, ma lui mi ferma. "Quando pensavi che ero il duca, hai detto di amarmi". "Stavo recitando". Lui annuisce, dispiaciuto. "Giusto. Che sciocco pensare che una come voi potesse amarmi".
"Io non posso innamorarmi". "Come? Una vita senza amore è terribile".
"No, stare per la strada è terribile". Harry scuote la testa. "All you need is love... all you need is love... all you need is love". "Love is just a game!". Mi volteggia intorno, cercando di farmi cambiare idea con le sue paroline sdolcinate. "You are made for loving me". "The only way of loving me, baby is to pay a lovely fee".
"Just one night, give me just one night". "There's no way, cause you can't pay". Spalanca le braccia verso il pubblico, continuando a cantare. "Love lifts us up where we belong. Where eagles fly, on a mountain high...". Torna da me, guardandomi negli occhi. "Just because I will always love you...I can't help loving you". Lo osservo, e ricordo di doverlo baciare. "Mi rovinerai gli affari, già lo so". Harry mi mette la mano dietro la nuca, attirandomi a sé. Mi bacia come ha sempre fatto, non sta recitando. L'alchimia tra noi c'è ancora, ma nel frattempo riesco a pensare ad una sola persona.
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𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧
General FictionUn insegnante di teatro, dedica tutto sé stesso al palcoscenico, tentando di far affiorare nei suoi studenti la stessa passione che ha portato lui fin lì. Ha un sogno nel cassetto: debuttare a Broadway. Nel frattempo, instaura un rapporto con ognuno...