ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 23.
I giorni che precedono l'inizio delle lezioni, li trascorro per lo più a fare passeggiate in spiaggia o a terminare serie tv che stavo rimandando da troppo tempo. I miei colleghi attori si tengono in contatto, e ogni giorno scrivono sul gruppo parlando dei loro progetti e di ciò che stanno facendo durante le vacanze. Il professore ha risposto spesso, a volte con un lieve ritardo.
Non sono mai stata un tipo geloso, ma il suo silenzio mi ha resa sospettosa. Jeremy mi ha chiesto il numero, e dopo quel bacio passionale non potevo assolutamente negarglielo. Mi chiede di vederci per andare a mangiare una pizza, ed io mi ritrovo ad accettare senza indugi.
D'altronde non vedo Will da una settimana. Non ho risposto al suo ultimo messaggio di auguri e non ho notato niente di insolito sulla sua pagina Facebook. Vorrei andare da lui e parlargli, sbraitargli contro le mie preoccupazioni. E se trovassi la moglie, potrei benissimo dirle che cosa c'è stato tra noi in sua assenza, però resto una ragazza assennata e riservata. Non credo di voler condividere quei pochi momenti che abbiamo vissuto insieme, con nessun altro. Per quanto sia stato fugace, quello che è successo in quei due giorni è stato meraviglioso e non lo dimenticherò mai. Prima di prepararmi per poter uscire con Jeremy, scorro le notifiche del cellulare ritrovando altri messaggi nel gruppo del teatro.
Tiro un grosso respiro prima di aprire la chat. Il primo messaggio è da parte di Harry. Chiede: "C'è qualcuno in giro stasera? Non sono un tipo sentimentale, ma sento la vostra mancanza e non posso aspettare fino a lunedì". Sorrido, percependo la stessa sensazione. Edward gli risponde: "Amico, hai una ragazza adesso. Non rompere!". Rido, sedendomi di peso sul letto. "Che rompiscatole! Sei odioso, Toulouse! Spero che qualcun altro sia libero. Prof, lei che ne dice?". Richiama Will, e intanto spero anche io che lui risponda.
Nella pagina principale di Whatsapp c'è scritto "Will sta scrivendo...". Sì, l'ho nominato Will perché anche se non ci sarà mai niente tra noi, c'è stato qualcosa in passato. "Mi dispiace, ragazzi. Non sono in città...". Quei puntini di sospensione mi rendono nuovamente sospettosa. Bene, non è in città. Fuga romantica con sua moglie. Sento di odiarlo, e non posso permettermi questi sentimenti tediosi. Mi sono ripromessa di accogliere un nuovo stile di vita quest'anno. Rispondo a modo.
"Sì, non ci sono neanche io. Ho un appuntamento con un ragazzo...". Ho buttato l'amo, e spero soffra quanto sto soffrendo io. Odio comportarmi da liceale, ma questi sono dei piccoli passettini per poter arrivare in cima. Katie commenta: "Buona fortuna con mio fratello". Bene, lei sa tutto e ora lo sapranno anche gli altri. Spengo internet perché non voglio leggere le successive risposte. Jeremy passa a prendermi per le nove, e non esita nel commentare il mio abbigliamento.
"Sei una favola" arrossisco, trovandolo molto tenero. Indossa una camicia bianca che gli risalta i bicipiti. "Anche tu non sei male". Prima di mettere in moto, si sporge su di me per baciarmi. Ricambio, percependo l'odore del dopobarba. Infine mette in moto, dirigendosi alla pizzeria. Passiamo un tranquillo ed insolito primo appuntamento – suppongo che lo sia – e chiacchieriamo come se ci conoscessimo da sempre.
"Non sapevo che Katie avesse un fratello così in gamba". "Ti ringrazio, e cosa ne pensi di lei?". Non ho avuto modo di parlarle fuori dal teatro, ma la trovo piuttosto simpatica e talentuosa. Ha una voce bellissima, da usignolo. "Ha talento, è amichevole. Spero di poterla conoscere meglio nelle prossime lezioni". "A lei stai molto simpatica, anche se ti invidia l'assegnazione del ruolo di Satine per lo spettacolo". Serro le labbra, prendendo tra le dita il calice di vino.
"Ci siamo presentate in quattro per quel ruolo. Magari la prossima volta sarà lei la protagonista". Dopo aver finito di mangiare, ci intratteniamo al tavolo. Jeremy mi domanda dell'insegnante di teatro. Reagisco con diffidenza. "Cosa vuoi sapere?".
"Katie mi ha parlato dei suoi modi di insegnare. Ha messo in scena uno spettacolo dopo una settimana. Non ha avuto modo di conoscervi, prima di mettervi sul palcoscenico davanti ad un pubblico di cinquecento persone...". "Ha voluto rischiare, e a quanto pare non è andata così male". Jeremy scuote la testa. "Katie dice anche che è un bell'uomo. È vero?". Serro le labbra, ricordandolo sopra di me. È più che bello. È affascinante, ambizioso, tenebroso. Tiro un grosso respiro, mentre il mio cuore scalpita.
"È piuttosto giovane, sì. Credo abbia trentacinque anni". "Non è quello che ti ho chiesto" si fa serio, le spalle rigide. "Sei geloso?". Jeremy fa spallucce. Per fuorviare il discorso, gli prendo la mano sul tavolo. "Non preoccuparti. È sposato, ed io sono qui con te, adesso". Dal suo enorme sorriso, comprendo di aver fatto breccia nel suo cuore. Sono rasserenata e al contempo provo un leggero senso di nausea. È sposato.
Giusto, William è sposato e non è affatto disponibile. Non lo sarà mai. Lunedì lo rivedrò e non sono pronta ad una tale responsabilità. Jeremy paga il conto per entrambi. Poi mi afferra la mano mentre ci dirigiamo verso il parcheggio. Mi accompagna a casa, e prima che scenda dall'auto commenta: "Ho passato una bellissima serata".
"Sì, anche io sono stata bene". Mi bacia ancora, augurandomi la buonanotte. Appena supero la porta d'ingresso, trovo i miei genitori seduti sul divano. "Dove sei stata?" domanda mio padre mentre fa zapping alla tv. "A cena con un amico". "Un amico, eh?" commenta mamma, ammiccando. Forzo un sorriso. Non so ancora come considerarlo. Ci siamo baciati qualche volta e siamo andati a cena insieme. Ci stiamo frequentando, credo.
"Domani io e tua madre partiamo di nuovo". Alzo gli occhi al cielo, stufa della loro scostante presenza. "E dove andrete stavolta?". "Milano". Strabuzzo gli occhi, sorpresa. "Ti porteremmo con noi, ma salteresti la scuola. Le lezioni di teatro...". "Vi importa davvero? Non eravate neanche presenti alla prima del mio spettacolo". Mia madre si porta una mano alla fronte mentre papà viene verso di me.
"Il nostro lavoro ci impedisce di essere a casa, a volte. Ti abbiamo visto nei video su Facebook. Sei stata magnifica, tesoro. Arriverai lontano". Scuoto la testa, salendo velocemente le scale. Quando sono in camera mia, mi sfilo scarpe, gonna e maglioncino per poter indossare il pigiama. Appena mi metto a letto, riprendo il cellulare accendendo internet. Vengo intasata da una marea di notifiche. Una in particolare attira la mia attenzione. Will ha provato a fare una videochiamata con me per ben tre volte. Mi ha persino scritto in chat. Dovrei cancellare i messaggi e mettermi a dormire, ma il mio cuore ha la meglio sul cervello.
"Non so cosa credevi di ottenere con quel commento nel gruppo, ma ci sei riuscita. Mi dispiace se non mi sono fatto sentire e vedere. È un periodo strano, ed io ti vorrei accanto per potertene parlare. Ti va di vederci lunedì prima della lezione? Ti aspetto all'entrata della tua scuola. Ti prego, non accetto rifiuti". Il petto scalpita ancora, e l'interno cosce freme al pensiero di rivederlo. Come posso pretendere di impegnarmi con Jeremy, se sono evidentemente innamorata di un altro?
"Va bene. La lezione di canto termina alle due, ti aspetto lì". Distaccata, fredda. Sì, dovrei comportarmi così in sua presenza. Ma chi voglio prendere in giro?! È ancora online, perciò visualizza il messaggio quasi immediatamente. "Perfetto" aggiunge l'emoticon di un cuore ed io mi sciolgo come se lo avessi al mio fianco, proprio qui, nel mio letto.
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𝐔𝐧𝐧𝐚𝐦𝐞𝐝 | 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐒𝐭𝐚𝐧
General FictionUn insegnante di teatro, dedica tutto sé stesso al palcoscenico, tentando di far affiorare nei suoi studenti la stessa passione che ha portato lui fin lì. Ha un sogno nel cassetto: debuttare a Broadway. Nel frattempo, instaura un rapporto con ognuno...