Pride

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15:45
Stiles lesse l'ora dalla radiosveglia posta sul comodino, mentre allungava le lunghe gambe lungo il muro contro il quale il letto era stato spinto.

Un'azione del tutto istintiva, come quell'irrefrenabile voglia di sollevare un braccio verso l'altro appena svegli. Nessuna logica dietro certe azioni, se non la voglia di sgranchire un po' le ossa.

Il sole era caldo e rilasciava una luce pieda ed intensa: la golden hours, come piaceva tanto dire ai vari utenti dei social.

Nessuno studio ad occupargli la mente, sono una maschera sul viso (Lydia gliene aveva regalate alcune per il suo compleanno) ed una locandina stretta tra le mani: gli era stata consegnata da un gruppo di ragazzi difronte al college, invitandolo a partecipare al prossimo pride.

Stiles ad un evento del genere non aveva mai preso parte, la sua sessualità l'aveva compresa da pochi anni ed un certo benessere era sopraggiunto con il coming out (ovviamente pienamente accettato) con i suoi amici.

Poi c'era Derek: inizialmente evitavano categoricamente le effusioni in pubblico ma poi, stanchi di diversi celare, baci e strette di mano erano comparsi in gran numero.

Stiles non ebbe il tempo di sussultare che il moro entrò nella stanza, gettandosi di peso sul materasso, affondando il viso nel petto del minore.

"Giornata pesante?" Derek annuì, scostandosi quel che bastava per sfilarsi le scarpe e riprendere la posizione iniziale.

Le dita del castano corsero tra i suoi capelli, accarezzandoli placidamente.

"Der? Posso farti una domanda?" il ragazzone gli rivolse lo sguardo, annuendo.

"Ti piacerebbe prendere parte ad un pride?" il moro aggrottò le sopracciglia. "In cosa consiste?".
Stiles doveva aspettarselo: Derek e gli eventi sociali sono su due pianeti differenti.

"Si tratta di una manifestazione, una sorta di festa, dove ogni partecipante può sentirsi accettato... Libero, libero di poter esprimere sé stesso senza restrizioni. Nessun giudizio, pregiudizio o commento inappropriato. Solo noi" gli sorrise dolcemente, descrivendo a parole proprie il concetto.

"Tu vorresti andarci?" domandò il moro, Stiles rifletté per alcuni istanti.

"Sai Derek... Non si tratta semplicemente di una palese dimostrazione del mio orientamento sessuale, si tratta di una rivincita contro tutti quei diritti che sono negati al nostro amore. Si tratta di sperimentare l'ebrezza di potermi guardare attorno, nel bel mezzo di una folla che condivide i nostri ideali. Conosce le nostre battaglie" il maggiore gli accarezzò una guancia: certo la loro vita non era facile, il loro fidanzamento nemmeno ma nessuno dei due avrebbe rinunciato al loro piccolo mondo.

"Quando si tiene questo evento?" Stiles gli porse la locandina: tra quindici giorni esatti.

Il discorso venne accantonato momentaneamente: entrambi presi da impegni, decisero di cerchiare la data sul calendario per evitare che passasse di mente ad entrambi.

Giunto finalmente il glorioso giorno, Lydia si era premurata di offrire i suoi preziosissimi (oltre che costosi) trucchi per il viso, per dipingere sui volti degli amici le rispettive bandiere di riconoscimento.

Le guance di Danny si erano tinte di un arcobaleno sgargiante,
Quelle di Mason e Corey pure,
A Jackson, Ethan e Stiles toccò una banda fuxia, una viola ed una di un intenso blu.
Ci tenne a partecipare anche il piccolo Liam, trascinando un poco entusiasta Theo.

"Andiamo Derek, dove ti sei cacciato..." borbottò Stiles: il telefono stretto tra l'orecchio e la spalla, mentre le mani tentavano di realizzare un fiocco alla bandiera che si era posto a modi mantello.

Il moro attaccò la linea, facendo emettere un sospiro di sollievo al castano.
"Questa è la segreteria telefonica di Derek Hale. A meno che tu non sia Stiles, ti prego di non lasciare un messaggio dopo l'avviso sonoro..."

Era solo la segreteria telefonica.
"Ehi Der, dove ti sei cacciato? S-so che avevi una riunione ma i ragazzi ed io siamo pronti ad andare... Manchi solo tu" parlò, cercando di trattenere un tremore nella voce.

Si sedette sul bordo del letto della ragazza dai capelli biondo fragola, digitando rapidamente una serie di messaggi diretti al fidanzato.

"Temi che non si presenti?" Erica lo raggiunse, poggiando una mano sulla sua spalla, in segno di conforto.

"Forse ho fatto il passo più lungo della gamba, forse Derek non è a suo agio con questa idea e non me lo ha riferito per non rischiare di ferire i miei sentimenti" la bionda lo coinvolse in un abbraccio... Abbastanza stritolante.

"Quella testa calda di Derek si farà vedere, non temere. Mi ha informata del fatto che è stato trattenuto al lavoro dal capo: non voleva dirti di essersi guadagnato una promozione e di volerti portare a cena in quel nuovo ristorante in centro. Suppongo non mi odierà se gli dirò che ho rovinato la sopresa che aveva archettitettato per tirarti su di morale " Stiles si illuminò di un sorriso raggiante.

"Ci saremo noi con te, comunque" Erica e Boyd li avrebbero seguiti e supportati ovunque.

Il clima festivo era esattamente come Stiles lo immaginava: colori sgargianti, coriandoli, canti di gioia. Si sentiva estremamente vivo e la pulsazione del suo cuore andrò a seguire i colpi dei tamburelli di un gruppo di musicisti poco più avanti.

Scott trascinò Malia sotto ad un carro per acciuffare le collane variopinte che venivano regalate ai passanti, Mason aveva invitato Corey ad anirsi a lui per un ballo divertente mentre Danny conversava con una Drag Queen di un argomento che pareva avere a che fare con il mal di piedi causato dai tacchi alti.

Tutto in quell'ambiente trasudava di gioia ed amore, Stiles cercò istintivamente la mano di Derek... Ricordandosi poi che il moro non fosse presente.

"Vi invitiamo a farvi più vicini al palco, la band del college ci omaggerà con una serie di canzoni!" la voce dell'autoparlante giudò la folla nella direzione di uno spazio predisposto.

Con tanto che Stiles avrebbe voluto vedere lo spettacolo, a causa della sua altezza, tutto ciò che gli fu scrutabile furono le nuche di coloro che danzavano nelle file più anteriori.

Stiles era pronto a fare marcia indietro quando due forti braccia lo sollevarono di scatto e lo posarono su di un paio di possenti spalle.

"Si ha una vista migliore da lì, non credi?" se solo Derek non avesse avuto una presa ferrea, Stiles si sarebbe gettato di peso contro l'asfalto dalla sopresa.

"Sei qui!" esultò con un enorme sorriso che si estendeva da orecchio a orecchio.

"Non mi sarei mai perso un evento del genere assieme a te" una delle mani che sorreggevano il ragazzino per la caviglia si spostò, intrecciando le dita con quelle di Stiles.

Stiles che si sporse lentamente in avanti per posare un bacio sulla bocca del suo amato.

"Sei orgoglioso di te?" gli domandò il castano, Derek sorrise compiaciuto.

"Sono fiero di noi"

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