La percezione del tempo, si sa, varia in relazione ai sentimenti: quando si è euforici sembra che una giornata abbia il potere di volgere al termine dopo un battito di ciglia ma, quando il cuore è appesantito da malinconia ed incertezze, ogni rintocco dell’orologio sembra durare in eterno.
Così Derek si rese spiacevolmente conto che l’assenza di Stiles si faceva sentire solo da qualche mese, mentre la percezione gli suggeriva fossero trascorsi anni.
Al mattino aveva preso l’abitudine di svegliarsi piuttosto tardi, non aveva nemmeno una motivazione valida pe recarsi nelle cucine a pasteggiare, tanto è vero che richiedeva alla servitù di portare la colazione nelle sue stanze.
Era progressivamente tornato ad indossare quella maschera d’indifferenza che aveva portato per anni: perfino calarsi il mantello sulle sue spalle, non le faceva curvare più di quanto già non fossero. Il destino gli aveva sottratto la persona più importate della sua vita, la sua ragione per calarsi sul capo la corona ogni mattino.
Derek proprio non capiva, prima di partire Stiles sembrava infatuato di lui tanto quanto il sovrano e pareva sufficientemente convinto quando gli ripromise di inviargli lettere per tenersi in contatto. Il patto venne mantenuto per le prime settimane, il sovrano strappava dalle mani le epistole firmate dal principino, correndo fino a gettarsi di peso sul letto.
Il moro conobbe presto a memoria ogni singola caratteristica della calligrafia di Stiles: di come facesse terminare ogni parola con un grazioso rigolo e di come spendesse diverse energie per realizzare ogni volta una firma degna di un principe.
Derek semplicemente adorava passare lo sguardo su quelle aggraziate lettere, immaginando il ragazzo dei sogni seduto alla scrivania e con una bella penna tra le dita.
Le stesse dita di cui sentiva la mancanza: si sentiva piuttosto stupido quando la notte poggiava quelle epistole sul cuscino accanto a lui, in quando sosteneva sprigionassero la stessa fragranza che caratterizzava il principe, stringendosele al petto.
Peccato che il tempo fu tiranno nei suoi confronti e quel profumo così avvolgente e rassicurante, venne lentamente a sbiadirsi.
Più le tracce della visita di Stiles scomparivano, più Derek diventava aspro e rigido con sé stesso ed il popolo. In breve quelle locandine satiriche che la gente era stata ben lieta di strappare dalle bacheche durante la permanenza del principe, tornarono ad essere infisse, ancora più sgradevoli.
Derek era raffigurato, con tratti grotteschi, con il volto di un lupo famelico dotato di zanne e folta peluria…fondamentalmente la stessa immagine che il sovrano osservava allo specchio. Stiles era stato l’unico a domare la bestia che era, Derek arrivò al punto di desiderare di non averlo mai incontrato poiché questa volta il suo carattere era divenuto il doppio più difficile da gestire.
Oltre alla situazione spiacevole di per sé, vi era da considerare che il pover’uomo non avesse un solo momento di tregua a causa delle insistenze della sua futura moglie.
Per la maggior parte dei casi il sovrano si rifiutava di recarle i suoi omaggi, sbarrando la porta della sua stanza che tremava sotto i colpi di Kate che gli intimava di baciarle servizievole la mano finché si sarebbe dovuto limitare solo a quello.
Derek nemmeno voleva immaginare la notte successiva alle loro nozze e già pianificava di annodare le lenzuola del loro sontuoso letto per fuggire dalla finestra di una torre.
Baciarla sulle labbra poi era fuori discussione: nessuna bocca avrebbe potuto reggere il confronto con quella di Stiles. Dall’aspetto apparentemente infantile quelle labbra erano letteralmente la superficie più soffice e dolce del regno, adorante da un arco di cupido che simulava perfettamente la forma di un cuoricino.
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So cold ❤️
WerewolfUna raccolta di piccoli e teneri momenti nei quali Stiles soffre per il freddo... Ma non c'è da preoccuparsi, Derek è sempre pronto a proteggere il suo umano preferito