Solo

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Loving and fighting
Accusing, denying

Stiles Stilinski.
Certe volte gli abitanti di Beacon Hills si interrogavano se all'anagrafe qualche addetto non avesse alzato troppo il gomito la nottata precedente alla venuta al mondo di quel piccolo pargoletto dotato di un meraviglioso nasino all'insù.

Già perché 'Stiles Stilinski' non era neppure un nome, ma bensì un soprannome o un simpatico pseudonimo che il legittimo proprietario aveva scelto per identificarsi.

Non aveva mai particolarmente amato il suo nome di battesimo, probabilmente perché estremamente complesso da apprendere per un bambino alle prime armi con la scrittura.

I coniugi Stilinski se ne erano resi conto quando, all'uscita dall'asilo, il loro piccolo sventolava orgoglioso il dipinto di turno (il pargoletto sarebbe sicuramente diventato un grande artista impressionista) puntualmente firmato in modo scorretto o semplicemente con l'iniziale puntata.

Fu quando Stiles divenne più grande, che decise di identificarsi con quel originale nomignolo. Effettivamente gli si addiceva, era una parola strana ed unica... Esattamente come lui.

Esattamente come il ragazzo che in quel momento stava stringendo i palmi attorno alla ceramica laccata del lavandino con del bagno, con una tale enfasi da sbiancarsi le nocche.

Gli occhi brillanti, color del rum appena versato in un calice di cristallo, erano spenti.

Per meglio dire brillavano ma non certo di voglia di vivere e curiosità come quando era un bambino. Ora erano illuminati da un velo di commozione e stordimento, esattamente come quando, le linee di febbre, comportavano ad un intorpidimento della mente.

Si guardò nello specchio: non sarebbe mai più tornato indietro.

I can't imagine a world with you gone
The joy and the chaos, the demons we're made of

Stiles aveva sempre tentato di essere rigido ad una morale personale nella vita, ma ciò non era imputabile al fatto che suo padre fosse lo sceriffo della città.

Era sempre stato un ragazzo con la testa sulle spalle, responsabile e diligente fin dalla tenera età.

Certo, anche lui di biricchinate ne aveva combinate prima e da adolescente non sempre si era riservato di dire solo e soltanto la verità al padre.

Certo volte mentiva ma a fin di bene.
Mentiva al branco quando gli domandavano come stesse.
Si limitava a distendere le labbra in un sorriso tutt'altro che genuino, emettendo un flebile 'bene' per poi spostare l'attenzione sul problema di turno.
Mentiva perfino quando Derek lo sottiponeva al solito interrogatorio per via dell'odore di tristezza che emetteva, giustificandosi sostenendo che avesse rimediato un votaccio nella materia di turno.
Mentiva a suo padre quando gli diceva di andare a dormire sereno, che alla casa ci avrebbe badato lui.

Stiles era l'ancora di ognuno di loro... Ma non la propria.
Era il sole che illuminava il branco ogni volta che un problema insorgeva, tanto che i ragazzi lo avevano nominato la 'mamma del gruppo' per quanto si facesse in quattro per tutti loro.
Era soprattutto la ragione di vita di Derek, che non aveva rischiato la follia solamente per via del suo amore.
Quanti segreti aveva taciuto.
Quante morti aveva assistito.
Quanti pesi gli curvavano le spalle e nessuna via di fuga.
Come si può scappare dalla propria famiglia quando questa dipende da te?

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