King And Queen Pt3

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(Prima che leggiate, mi permetto solamente di rubarvi un istante per ringraziarvi di tutti i commenti positivi ricevuti. Un grazie non basta e vorrei potervi abbracciare tutti. Vi mando un bacio virtuale e vi chiedo scusa se il capitolo è leggermente più lungo degli altri ma temo di essermi innamorata di questa versione degli sterek ❤️)

Il risveglio preferito da Derek Hale, consisteva nel cinguettio di quale impavido usignolo che sceglieva proprio il davanzale della finestra della sua stanza per allietarlo con il suo canto.

Solitamente poi si stropicciava gli occhi, optando per non richiamare immediatamente la servitù, si avvolgeva in una veste di seta e si premurava anche di ringraziare la sua sveglia, depositandogli qualche briciola avanzava dallo spuntino notturno precedente: il suo stomaco aveva sempre un certo languorino.

Certamente nessuno era a conoscenza di questa sua dolce routine, forse solamente Isaac lo aveva scovato a racimolare briciole di ogni genere dalla cucina ma probabilmente lo credeva solamente fuori di senno.

Beh…possiamo certamente dire che la mattinata del sovrano, quel giorno, si aprì in modo decisamente differente. Sia perché era il giorno delle sue nozze, la loro fuga romantica aveva occupato il tempo rimanente a quell’evento, sia perché un certo ragazzino gli stava poco educatamente russando nelle orecchie.

Stiles gli era letteralmente spalmato addosso, come la marmellata su un trancio di pane: le pallide braccia saldamente avvolte alla sua vita, come se temessero una fuga improvvisa del suo nuovo materasso e la testa poggiata sulla sua spalla.

Derek poté giurare di avere perfino sputacchiato qualche suo capello, finitogli nella bocca mentre il ragazzino si accoccolava meglio tra i suoi muscoli.

Il moro pensò che non avrebbe mai potuto sperimentare una felicità più intensa di quella e volendo condividere il momento con l’amato, tentò di destarlo iniziando ad accarezzagli il volto.

Stiles non diede alcun segnale di vita.

Derek, imperterrito, prese a baciargli il profilo del naso appuntito, mordicchiandone leggermente la sommità.

“Mmh, Jackson…” il ragazzino borbottò con voce impastata dal sonno quel nome, nascondendo il volto nel collo dell’altro.

Il moro riuscì a mantenere autocontrollo solamente poiché successivamente Stiles aggiunse uno sconclusionato “avvisa le cucine che voglio la colazione…” ritornando nel mondo dei sogni: il sovrano intuì dovesse trattarsi del ciambellano di corte.

“Temo proprio, sua altezza, che quest’oggi sarà costretto a sollevarsi dal suo regale letto” ridacchiò Derek, baciandogli ripetutamente la fronte, spostando le ciocche castane che la occupavano.

“E perché?” mormorò l’altro, senza degnarsi di sollevare le palpebre.

“Forse a causa del fatto che sono due giorni che trascorriamo in questa bettola?” a quelle parole Stiles si decise ad aprire gli occhi e, notando come prima cosa la barba dell’altro, non poté fare a meno di sorridere.

“Temo di aver confuso la fantasia con la realtà. Non è un sogno il fatto che io sia tra le tue braccia…anche se fosse ti prego di non svegliarmi” Derek, dispettoso, gli pizzicò un fianco.

“Ahio!” protestò Stiles a gran voce, dandogli un leggero colpetto con la mano come rivincita. “Non ti sopporto quando fai così” lamentandosi, afferrò le coperte per voltarsi e dare le spalle al sovrano.

“Io penso proprio che questa sia una bugia bella e buona. Lo so che adori quando faccio il difficile” la voce roca di Derek, fece sconnettere il povero cervello del principino che si lasciò abbracciare senza smuovere obbiezione.

So cold ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora