Avete presente quel leggero scalpitio della puntina che scorre su di un disco in vinile?
Quel leggero fruscio metallico che molto spesso viene sovrastato dalla musica emessa dall'apparecchio.
Eppure se riflettete, capirete che quel sottile surrurro è necessario affinché il giradischi funzioni, cosicché la puntina non fugga tra i solchi del vinile.
Stiles lo trovava un dettaglio estremamente affascinante, una di quelle piccole miriade di cose che gli facevano apprezzare la vita.
Non che il ragazzo si potesse definire un ottimista di natura ma quando la propria nazione è un guerra, devi costringerti ad affondare le unghie nelle giornate che scorrono tutte identiche, per non perdere la cognizione del tempo... E soprattutto di te stesso.
Se ne stava seduto per terra, nel soggiorno, su di un tappeto variopinto, dai toni vagamente hippie a detta di Derek e Stiles ne era pienamente d'accordo.
Effettivamente un po' di sentiva in linea con quello stile di vita : certo, non era esattamente un fumatore accanito di canne, ma credeva nell'amore libero.
Si riscosse dai pensieri solamente quando la musica si interruppe. Prese un'altro disco, senza nemmeno preoccuparsi di guardare che melodia custodisse e aziono' nuovamente lo strumento.
Il silenzio lo temeva Stiles.
Lo temeva semplicemente perché non c'era la voce di Derek a riempirlo. Non era un grande chiacchierone ma la sua voce aveva il potere di calmare l'animo eternamente irrequieto di Stiles.
La casa era vuota e fredda senza di lui.
Senza qualcuno che prendesse in giro il castano quando non arrivava agli scaffali più in alto.
Senza qualcuno che lo stringesse la notte, senza qualcuno da cui correre quando le cose non vanno, senza qualcuno con cui condividere la vita.
Mesi prima la loro esistenza era stata stravolta dall'inizio della guerra. Erano esattamente nello stesso luogo dove era accomodato Stiles, stretti, mentre ballavano un lento, più simile ad un lungo abbraccio.
𝑷𝒖𝒕 𝒚𝒐𝒖𝒓 𝒉𝒆𝒂𝒅 𝒐𝒏 𝒎𝒚 𝒔𝒉𝒐𝒖𝒍𝒅𝒆𝒓
"È arrivata la lettera di arruolamento all'esercito" aveva mormorato Derek, mentre Stiles gli poggiava la fronte sulla spalla, in un gesto quasi disperato.
"Lo so. Ho aperto io al postino. Inizialmente ho pensato di gettarla, ma questo avrebbe reso il tutto più doloroso" mormorava mordendosi un labbro fino a farlo sanguinare.
"Una parte di me vorrebbe evitare di pensare che partendo avrei la possibilità di tenerti al sicuro dai nemici... Vorrei solo poter essere egoista e scappare con te altrove. Lontano dalla guerra" se possibile Stiles lo strinse ancora di più.
𝑾𝒉𝒊𝒔𝒑𝒆𝒓 𝒊𝒏 𝒎𝒚 𝒆𝒂𝒓, 𝒃𝒂𝒃𝒚
"Stiles, guardami" le mani gentili di Derek gli sollevarono il mento, facendo incatenare i loro sguardi.
"Tornerò da te, lo sai?" a quel punto il castano si lasciò sostenere dal compagno, iniziando a piangere.
"Tornerò da te e compreremo quella casa sul lago che ti piace tanto. Adotteremo un cane e ascolteremo i Beatles fino a quando saremo vecchi" Stiles sorrise amaro.
"Non posso vivere senza di te Derek"
"Nemmeno io. Penserò a te ogni volta che sarò costretto a premere il grilletto"
𝑾𝒐𝒓𝒅𝒔 𝑰 𝒘𝒂𝒏𝒕 𝒕𝒐 𝒉𝒆𝒂𝒓 𝑻𝒆𝒍𝒍 𝒎𝒆, 𝒕𝒆𝒍𝒍 𝒎𝒆 𝒕𝒉𝒂𝒕 𝒚𝒐𝒖 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒎𝒆
Il giorno seguente era partito, portandosi dietro ogni carezza di cui avrebbe avuto bisogno in quel tempi difficili.
I comunicati dell'esercito arrivavano scaglionati e certamente non erano sufficienti ai due amanti per tenersi costantemente aggiornati.
Derek scrisse moltissime lettere e Stiles aveva iniziato a collezionarle come un piccolo tesoro.
Gli scriveva che gli mancavano i suoi occhi color rum, i suoi nei... Perfino il suo naso all'insù.
Ma gli scrisse anche di quella volta in cui trovò una bambina sotto le macerie che non riuscì a salvare.
Di quella volta che sparò ad un ragazzo della loro età.
Di quella volta ancora in cui aveva lo stomaco divorato dalla fame.
E Stiles soffriva di rimando, come se le loro esistenze fossero legate ugualmente.
Per questo si impegnava a restare calmo, si era infilato nella zucca che probabilmente Derek stesse canticchiando la melodia che in quel momento lui stava ascoltando.
Poi vi fu una pausa.
La puntina schizzo' via e la musica si interruppe.
Stiles fu animato da una cattiva sensazione.
Non avrebbe mai pensato di prendersi una pausa con Derek, ed effettivamente, questa situazione non dipendeva da nessuno dei due.
Fu una pausa lacerante : la cittadina dove sorgeva la loro casa era stata attraversata dalla guerra e dunque il sistema postale di era interrotto.
Stiles quasi era slogato una caviglia mentre correva a nascondersi nella cantina interrata per sfuggire agli attacchi aerei, stringeva tra le mani una vecchia maglia di Derek, con la quale si asciugava le lacrime.
Furono mesi di lontananza da lui.
Il suo lui.
Il filo che li legava era stato violentemente spezzato dalle armi e dal conflitto.
Nella mente si Stiles si insuo' l'idea che Derek fosse deceduto e questo lo straziava. Mangiava sempre meno
Beveva sempre meno
Respirava sempre meno.
Stiles non aveva combattuto sul campo ma riportava comunque i segni tangibili di uno scontro.
La vita non ha regole ma se c'è una cosa certa, è che le speranze non devono mai andare perse.
Così come perso non fu certo Derek, che in mezzo alle rovine riconobbe le strada di casa.
Si diede dello stupido perché si puli' la suola degli stivali sullo zerbino, come se servisse a raschiare via la depressione del tempo passato.
Spalancò la porta e con lui, il sole fece finalmente il suo ritorno nella tetra abitazione.
E Stiles?
Beh... Stiles finalmente sorrise
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So cold ❤️
WerewolfUna raccolta di piccoli e teneri momenti nei quali Stiles soffre per il freddo... Ma non c'è da preoccuparsi, Derek è sempre pronto a proteggere il suo umano preferito