Ikea

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La mitologia greca ha da tempo immemore catturato, grazie alle sue trame intrecciate ed ai protagonisti sovraumani, l'attenzione dei più accaniti alla letteratura.

Miti e leggende vi regnano sovrani, nel loro tentativo di spiegare le leggi dell'universo senza ricorrere ad un confronto scientifico o confutabile.

Per lo meno così credeva Derek, prima che Stiles lo convincesse a guardare il film d'animazione dedicato all'eroe Hercole.

Per tutta la durata della pellicola l'umano non aveva fatto altro che canticchiare, evidenziando una innegabile somiglianza tra il suo fisico scultoreo e quello del protagonista.

Solo per quel pomeriggio il soprannome di 'sourwolf' venne abbandonato per un decisamente poco originale 'mega fusto'.

Ma tornando a noi, il licantropo aveva avuto modo di costruire nel corso degli anni una sezione piuttosto ricca dedicata alla mitologia del popolo in questione, nella sua libreria personale.

Amava particolarmente il mito del Minotauro, trovando sorprendente il meccanismo ideato dal sovrano Minosse per intrappolare il mostruoso figlio, nel cuore dell'isola di Creta.

Ora, certamente gli dei non avevano interferito in alcun modo nel concepimento di quel luogo, ma Derek era certo che uno zampino diabolico avesse dato il proprio contribuito.

Già perché dal punto di vista del licantropo, l'Ikea era un tutto e per tutto un maledetto labirinto.

A dirla tutta lui nemmeno ci voleva venire, preferiva evitare i posti affollati, ma Stiles lo aveva praticamente pregato.

Si erano sposati da qualche mese e da altrettanto tempo avevano acquistato una piccola abitazione nel limitare della riserva.

Davvero un buon compromesso se si considera che una facciata della casa, dava direttamente sulla via dove era collocata l'abitazione dello sceriffo, mentre l'altra si affacciava sulla foresta incontaminata.

Non appena i novelli sposi vi misero piede, compresero immediatamente che sarebbe stata la loro dimora per la vita.

Fecero immediatamente le valigie, anche a costo di essere costretti a riposare solamente sui materassi poiché la struttura del letto era ancora in consegna, un misero cucinino ed una televisione di fortuna.

A loro bastava finché avrebbero potuto avere la loro intimità ed indipendenza.

La situazione, seppur non particolarmente drastica, non sarebbe potuta proseguire per sempre ed infatti l'umano aveva stilato una lista di oggetti da acquistare necessariamente.

Si trovavano solamente al primo livello di quell'infernale catena commerciale, che già il loro carrello straripava.

Derek lo trascinava svogliato, tenendo per mano il marito, un po' per una costante necessità di affetto e un po' per evitare che acquistasse perfino le commesse.

"Der guarda! Ci servono dei bicchieri. Perché non acquistiamo questi colorati?" domandò entusiasta.

"Stiles, io davvero non saprei... Forse sarebbero meglio se fossero più neutri. Nel caso avessimo ospiti" a quelle parole perfino i nei dell'umano si scolorirono.

"D-dopo tutto io detesto invitare persone a casa nostra, quindi prendiamoli pure" tentò di rimediare, facendo centro.

Stiles si depositò nel carretto tutto pimpante, baciando la guancia ispira di Derek.

"Ci rappresetano perché sono arcobaleno, esattamente come la bandiera che ho intenzione di appendere accanto alla porta" sorrise con tale gioia che il sole si sarebbe nascosto dietro alle nuvole, non potendo competere con un volto così raggiante.

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