What The Hell Is A Stiles Pt2

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Beacon Hills scorreva rapida oltre i vinestrini della vettura di Lydia. Non che fosse una cittadina con un panorama da cartolina, se non fosse stato per il soprannaturale, sarebbe parsa solamente come un puntino su una mappa stradale. Un puntino insignificante se comparato a città o metropoli dove la vita scorreva frenetica.
A Beacon Hills, invece, la vita sembrava fermarsi a volte, come se fosse esausta a causa tutte quelle lotte, vendette e rivendicazioni di potere.
Molto spesso però scorreva così velocemente che non si aveva nemmeno la percezione di aver pianto i propri morti, come era accaduto per Boyd ed Erica: se non fosse stato per le lacrime scavate nelle guance del branco, nessuno avrebbe giurato che tale catastrofe fosse accaduta.
Nelle iridi smeraldo di Derek, si riflettevano le strade che l'auto della Martin stava percorrendo a velocità sostenuta.
Lasciarono presto la riserva per addentrarsi nella sezione 'civilizzata' della città. Nei suoi occhi scorrevano rapidamente abitazioni simili le une alle altre e campi seminati con mais.
"Secondo te quanto tempo lo abbiamo dimenticato?" domanda il ragazzo lasciandosi sfuggire un leggero sospiro, non sufficiente comunque per appannare il finestrino.
"Non deve trattarsi di molto tempo. All'incirca una settimana." la ragazza al posto di guida tambulerro' con le dita sul volante in pelle, producendo un rumore ovattato.
"Si, posso dire con esattezza che è una settimana che avverto una strana sensazione. Ma ovviamente la caccia selvaggia ha allestito una messa in scena per farci credere che siano trascorsi anni o perfino che lo Stiles in questione sia frutto della nostra immaginazione " svolto' a sinistra, imbroccando la via principale.
"Hai continuato a ripetere di avere strane sensazioni, ma lui non è morto. Sento che c'è qualcosa che stai volutamente omettendo. Un'informazione che il battito del tuo cuore non è in grado di nascondere sotto un paio di ciglia finte, utili devo dire per nasconderci dentro le lacrime" il lupo le stava chiaramente facendo il terzo grado.
"Credo di essere stata io l'ultima persona a vederlo. Ricordi quella jeep dove mi recavo ogni volta che questa sensazione mi assaliva?" domandò, dirigendosi proprio verso quest'ultima.
"Certo. Quella per cui ho sborsato un patrimonio per evitare che fosse mandata al rottame"
"Io e Stiles dovevamo trovarci lì l'ultima volta che è esistito in questa dimensione. Ho recentemente fatto meditazione e finalmente sono riuscita a decifrare il ronzio che affollava la mia mente da giorni. È un monito, un monito che Stiles mi ha lasciato come avvertimento" raccontò mentre Derek le scansionava il battito per accertarsi che stesse effettivamente dicendo la verità.
"Che genere di parole di avrebbe rivolto?" non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma Derek moriva dalla voglia di ricomporre pezzo dopo pezzo l'immagine del suo compagno.
"Ricordati di proteggerlo" nella vettura cadde un silenzio quasi asfissiante.
"Proteggere me?.." chiese il lupo leggermente titubante. Si sentiva tremendamente in colpa : lui era stato un alpha, era suo il compito di proteggere chiunque gli fosse accanto... Questo pensiero lo divorava e non faceva altro che aumentare quello spaccato causato dalla morte di tutti i suoi affetti, che si imputava.
Derek era un severo giudice verso di sé e non faceva nulla per assumere il ruolo di avvocato di sé stesso. Anzi, qualsiasi male del mondo, lo riconduceva a lui.
"Si Derek. Ora mi fai il favore di entrare in quella jeep. Strappa la portiera con gli artigli e annusa ogni angolo disponibile" con tono deciso la banshee, girò le chiavi e spense l'auto.
Il lupo si avvicinò con una leggera riluttanza a quella vettura celeste, su guardò un po' attorno e quando fu certo di essere solo, scardino' la portiera.
"Dovrei chiedere anche io alla mia estetista di crearmi aggeggi del genere con il gel" commento' Lydia entrando immediatamente nell'abitacolo.
Derek prese un enorme respiro, per poi espirare tutta l'aria che gli bruciava nei polmoni.
"Sento l'odore di patatine, le patatine di un fast food di scarsa qualità" disse estremamente sorpreso.
"È praticamente ovunque" aprì ogni sportello, cercando di non perdere quella pista.
"Il tuo compagno doveva essere un tipo da ristorante di lusso" la risata di Lydia nonostante tutto non parve affatto fuori luogo. "Sono certa che lo lasciavi mangiare anche nella tua di aut-"
"Non mangerai nella mia auto Stiles." i due si guardarono negli occhi, come se la conversazione che era appena avvenuta avesse lasciato trapelare un segreto di massima riservatezza.
"Te lo stai ricordando..." sorride dolcemente la bionda ma Derek era troppo occupato a visualizzare il ragazzo ingozzarsi di cibo spazzatura per poter rispondere.
"La radio trasmittente dello sceriffo... Aspetta un momento, abbiamo escluso dal nostro piano di ricerca la persona che probabilmente ci potrebbe essere più utile" fece notare il moro, stringendo tra le mani l'aggeggio.
"Ecco vedi, la questione è più complessa di quanto appare. Per sopperire alla mancanza del figlio, lo sceriffo ha evocato involontariamente un demone che ha assunto le sembianze della moglie" un'altro tassello trovò posto nella mente di Derek.
𝑀𝑎𝑚𝑚𝑎.
𝑆𝑝𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑚𝑖 𝑚𝑎𝑛𝑐𝑎 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑚𝑚𝑎.
𝐶h𝑖𝑠𝑠à 𝑐h𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑟à 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑖𝑛 𝑝𝑎𝑟𝑎𝑑𝑖𝑠𝑜, 𝑠𝑐𝑜𝑚𝑚𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑐h𝑒 𝑐𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑟à 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑠𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑢𝑎.
𝑆𝑎𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑠ì 𝑓𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑖. 𝐴𝑏𝑏𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎𝑚𝑖 𝐷𝑒𝑟𝑒𝑘, 𝑜𝑔𝑔𝑖 è 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑎𝑛𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒.
𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑣𝑜𝑟𝑟𝑒𝑖 𝑡𝑢 𝑙'𝑎𝑣𝑒𝑠𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑖𝑢𝑡𝑎 𝑀𝑎𝑚𝑚𝑎 è 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑡𝑖𝑎 "Degenerativa" saltò fuori dalle labbra del ragazzo.
"Come?" giustamente Lydia non poteva immaginare cosa stesse accadendo al lupo di Derek. A come gli stesse uggiolando in petto.
"La madre di Stiles è morta di una malattia degenerativa. Me lo ha detto... Lui" rese note le nuove informazioni che aveva acquisito.
"Ora ho la conferma che i miei sospetti erano fondati. Esattamente come tu hai evocato la tua famiglia, lo sceriffo ha evocato la moglie. Purtroppo la mia ricerca è stata ostacolata dalla sua presenza. Ho individuato una stanza, apparentemente murata, deve essere la camera da letto di Stiles "racconto' Lydia ogni singolo dettaglio, incluso il fatto che fosse difficile accedervi. La fizzia signora stilinski era paragonabile ad un cane da guardia : nulla avrebbe dovuto scalfire la sua immagine di donna amorevole e attenta al marito, così che lui potesse vivere in quella illusione per il resto dei suoi giorni.
Concluse le indagini alla Jeep, abbandonarono il parcheggio dove si trovava, alla volta di casa Stilinski.
"Non ho idea di come faremo a distrarre quella donna il tempo sufficiente per accertarci delle nostre ipotesi" la ragazza biondo fragola vacillo' leggermente sul sentiero di dell'abitazione, come se avesse perso d'improvviso la sua dimestichezza sui tacchi.
"Potrei sempre aprigli la gola con i denti"
"Derek Hale ha appena fatto una battuta?" la ragazza si sciolse in una risata.
"Io sono serissimo. A conti fatti quella donna è la madre del mio ragazzo, non può impedirmi di entrare in camera sua. Lei no.. Ma forse lo sceriffo armato si" disse, facendo divertire la banshee.
Bussarono alla porta e, come previsto, i coniugi non furono particolarmente entusiasti di vederli.
"Non sono venuta per parlare di Stiles, signori. Volevo scusarmi per il mio comportamento e vi ho portato il mio amico Derek. Fa dei lavoretti per pagare il college. Sarebbe disposto a riparare il danno che ho causato al muro" il lupo fu meravigliato di quella improvvisa idea della giovane ma, conoscendola, questo piano doveva averlo studiato a tavolino.
Derek si trovò a pensare che fondamentalmente Lydia fosse un genio e non escludeva che probabilmente ci fosse lo zampino del suo essere banshee : chissà con quanti spiriti di personaggi storici poteva parlare. Un giorno lo avrebbe chiesto di poter comunicare con la sua famiglia, lo avrebbe fatto solo se al suo fianco avesse avuto il suo compagno come sostegno, ora era una faccenda del tutto da escludere.
Mentre i coniugi Stilinski conversavano in salotto con la sua amica, Derek arrivò difronte al varco che si estendeva lungo il corridoio che presumibilmente doveva condurre alla zona notte della casa. Il suo lupo fremeva : non vedeva l'ora di entrare nella 'tana' del suo compagno e fiutare ovunque il suo odore..ma fu sorpreso da ciò che si trovò difronte.
Lydia lo aveva avvertito, i suoi ricordi non erano stati ripristinati completamente, non poteva chiedere a sé stesso uno sforzoaggiore di quello che avrebbe potuto fare. Non avrebbe potuto obbligare sé stesso a vedere una camera di un normale adolescente oltre quel varco ma certo non immaginava che si sarebbe ritrovato in una stanza spoglia e trascurata.
A Derek ricordava tanto una struttura in costruzione, dove gli operai non si erano nemmeno preoccupati di ripulire gli angoli dove avevano bivaccato: le finestre erano sbarrate da assi di legno, inchiodate con una tale smania che la testa del chiodo era stata completamente assorbita nelle fessure del legno, per non parlare dei cumuli di polvere che soggiornavano in quell'antro.
La vista del lupo, nonostante fosse sviluppata più di quella concessa ad un essere umano, faticava ad avanzare : il normale pulviscolo era incrementato a causa della trascuratezza e piccoli fiocchi di polvere, danzano il aria abbracciati ad acari ed insetti.
L'unico oggetto che occupava la stanza e che non disperdeva l'eco dei passi del giovane, era un televisione ed alcune videocassette.
Derek quasi non ricordava l'esistenza di quegli aggeggi, un vero must negli anni novanta, che però avevano segnato parte della sua infanzia. Si ricordo' di quando il pomeriggio guardava i cartoni animati tra un'adolescente Laura, mentre una piccola Cora gli dormiva tra le braccia.
Si inginocchiò all'altezza del videoregistratore, propenso a visionare il contenuto delle cassette: se c'era una cosa che aveva imparato era fidarsi del suo istinto e la sua voce interiore gli diceva che quegli oggetti erano lì per una motivazione.
'Stiles 6 anni' vi era scritto a biro sul lato di una cassetta, la prima che fece scomparire nella bocca del registratore.
La stanza fu animata dal ronzio del nastro che veniva riavvolto dagli ingranaggi del dispositivo.
Lo schermo del televisore, che fino ad allora era stato colorato di bianco e di nero (la tipica intermittenza dovuta ad assenza di segnale), prese vita : apparvero i fotogrammi di una piccola peste ricoperta di nei che sgambettava per il cortile di casa.
"𝑵𝒐𝒏 𝒎𝒊 𝒑𝒓𝒆𝒏𝒅𝒊 𝒑𝒂𝒑à!" urlò il bambino, ridendo a crepapelle.
Lo sceriffo, che reggeva la videocamera, lo ricorreva il che rendeva le riprese mosse. "𝑶𝒓𝒂 𝒕𝒊 𝒑𝒓𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒑𝒊𝒄𝒄𝒐𝒍𝒐!" lo intimava, con il risultato di farlo divertire ancora di più.
Il video si concluse con i due in un cumulo di foglie secche, abbracciati e con il fiatone.
Derek si accorse di aver trattenuto il respiro per tutta la durata del filmato.
Quella risata.
La risata che teneva sicuro dagli incubi.
Inserì velocemente un'altra cassetta e la voce, resa metallica dalla riproduzione, di Stiles gli fu di nuovo udibile.
Ora aveva dodici anni.
"𝑺𝒄𝒐𝒕𝒕 𝒔𝒎𝒆𝒕𝒕𝒊𝒍𝒂 𝒅𝒊 𝒇𝒂𝒓 𝒎𝒖𝒐𝒗𝒆𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒄𝒂𝒗𝒂𝒍𝒍𝒆𝒕𝒕𝒐, 𝒑𝒐𝒊 𝒊𝒍 𝒗𝒊𝒅𝒆𝒐 𝒗𝒊𝒆𝒏𝒆 𝒎𝒂𝒍𝒆" si lamentava il castano.
"𝑵𝒐𝒏 è 𝒄𝒐𝒍𝒑𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒔𝒆 𝒎𝒊 è 𝒔𝒄𝒂𝒑𝒑𝒂𝒕𝒂 𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒛𝒛𝒂. 𝑴𝒊 𝒔𝒕𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒆𝒏𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒖𝒏 𝒄𝒂𝒎𝒑𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒍𝒂𝒄𝒓𝒐𝒔𝒔𝒆!" il vero alpha era un adolescente brufoloso e con un taglio di capelli discutibile.
" 𝑪𝒆𝒓𝒕𝒐 𝑺𝒄𝒐𝒕𝒕, 𝒔𝒆 𝒕𝒖 𝒅𝒐𝒗𝒆𝒔𝒔𝒊 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝒍𝒂𝒄𝒓𝒐𝒔𝒔𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒊𝒕𝒕à, 𝒊𝒐 𝒅𝒐𝒗𝒓𝒆𝒊 𝒔𝒂𝒑𝒆𝒓 𝒗𝒐𝒍𝒂𝒓𝒆" Derek non si sere nemmeno conto che sorrise al sarcasmo del ragazzo. Come non si rese nemmeno conto che ormai stava praticamente accarezzando il televisore, mentre le lacrime scorrevano sul suo viso.
I due si sedettero difronte alla videocamera con fare solenne.
"𝑰𝒐 𝑴𝒊𝒆𝒄𝒛𝒚𝒔ł𝒂𝒘 𝑺𝒕𝒊𝒍𝒊𝒏𝒔𝒌𝒊 𝒈𝒊𝒖𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒂𝒓ò 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒎𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒓𝒆 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆" disse Stiles, pungendosi un dito con un ago e premendo leggermente il polpastrello per far fuoriuscire una goccia di sangue.
"𝑰𝒐 𝑺𝒄𝒐𝒕𝒕 𝑴𝒄𝒂𝒍𝒍 𝒈𝒊𝒖𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒂𝒓ò 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒎𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒓𝒆 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆" fece lo stesso rituale Scott, prima di stringere la mano del suo amico in un giuramento carnale.
Le cassette successive rigiardarono il primo giorno di liceo di Stiles, le sue serate insonni, il loro innamoramento e il loro primo bacio, gli svariati 'sourwolf' sussurrati quando si svegliavano nello stesso letto, tutti i suoi sorrisi, lacrime e sospiri.
Derek ricordava.
Derek ricordava ogni singolo dettagli della loro storia d'amore, Derek ama Stiles più di quanto potesse immaginare.
In quel turbinio di emozioni non si era accorto che la stanza aveva preso vita ed ora era esattamente come laveva vista in televisione : la lavagna con i suoi ragionamenti, i vari fili di lana per i suoi collegamenti, la scrivania, il letto dove fecero l'amore per la prima volta e tutte le loro fotografie ; perfino quello stupido lupo di peluche che gli aveva regalato al loro anniversario.
Per Derek fu troppo, fu saturo a causa delle emozioni e dunque fece l'unica cosa che era in grado di fare in quelle situazioni :scappare.
Fuggì via da Lydia, dallo sceriffo, dalla madre di Stiles, da ogni cosa o persona lo agitasse.
Si rifugiò nella jeep, dove decise avrebbe trascorso la notte.
Stava quasi per addormentarsi quando la radio trasmittente della polizia emise degli ultrasuoni. Rotando i pomelli il lupo fece cessare quel fracasso, connettendo il segnale della scatolina su di un canale libero alla comunicazione.
"Riuscite a sentirmi?"
Quella voce.
A Derek quasi cadde la radio dalle mani.
"Stiles!"
"Derek oh mio dio" la voce del compagno era incrinata dal pianto.
"Sono io... Mi manchi" su diede dello stupido: tra tutte le cose che poteva dirgli, priorio la più ovvia.
"Manchi anche a me amore mio. Non hai idea. Tornerò da te, troverò il modo" gli spiegò velocemente la situazione da comunicare agli altri, promettendogli che si sarebbero riabbracciati.
Il licantropo attese alcune ore nei veicolo, prima di riscuotersi e correre a condividere le informazioni con il resto del branco.
Venne il giorno in cui la caccia selvaggia si sarebbe estinta per sempre, un piano era stato pattuito, lo sceriffo era rinsavito : tutto era a loro favore.
Derek combatteva con l'ardore di chi intende salvare la persona che è la sua ragione di vita, non si lasciò scalfire da nulla.
Si lanciò all'inseguimento di un cavaliere che, tentando di fuggire alla sua furia omicida, si era addentrato in una delle aule del liceo, scenario della battaglia.
Ucciderlo fu facile, fin troppo.
Il difficile fu non correre a stringere tra le proprie braccia il ragazzo che comparve da un fascio di luci : Stiles.
Non sprecarono un solo istante : si strinsero l'uno tra le braccia dell'altro, accarezzandosi a vicenda per constatare il fatto che fossero realmente assieme, realmente vivi.
Stiles singhiozzava mentre accarezzava le guance ispide di Derek, che non aveva cessato di baciargli i polsi ed i palmi.
"Derek" disse l'umano quando il lupo gli asciugò le lacrime con dolci tocchi.
La risposta fu un lungo e profondo bacio. Ne seguirono molti altri e molti altri ancora se ne sarebbero dati in futuro.
"Vorrei restare qui con te per sempre ma là fuori c'è la caccia. Vediamo di sistemarli, poi.." Derek esitò dalla gioia.
"Poi dobbiamo recuperare il tempo perso" Stiles non poteva essere più d'accordo.
La battaglia parve finire in un attimo, ora che entrambi avevano l'energia ristorata.
Concesso del tempo al branco ed allo sceriffo di riabbracciare Stiles, i due amanti si diedero letteralmente ad una fuga romantica verso il loft.
Fecero l'amore per tutta la notte, mischiando le loro pelli ed i loro respiri. Divennero una sola entità, fatta di amore e sicurezza: casa.
Derek concesse a Stiles di farsi una doccia, sia per togliersi il sudore che la tensione accumulata in quei giorni.
"Dormi sourwolf?" domandò quando torno' in camera con addosso solamente un paio di boxer.
"No, ti stavo aspettando" gli sorrise quando il ragazzo si incastro' perfettamente tra le sue braccia.
Calò un silenzio che sapeva finalmente di quiete, mentre Stiles accarezzava il petto di Derek che strofinava il naso tra i suoi capelli.
"Derek?"
"Mmh?"
"Lydia mi ha spiegato quel meccanismo mentale che ha fatto cadere in trappola mio padre, dicendomi che era successo anche a te. Chi avevi evocato per sopperire alla mia mancanza?" lo guardò dritto negli occhi.
"Avevo dimenticato la mia famiglia... Dunque ho evocato il ricordo di quella che avevo perso" poche parole che fecero esplodere il cuore di Stiles.
"Sono la tua famiglia?"
"Il mio compagno e la mia famiglia si... La tua parlantina non mi era mancata però"
"Derek!" Stiles gli tirò una cucinata.
"Sto scherzando, tranquillo... Forse"
"Derek sei terribile!"
"Ma mi ami"
"Ma ti amo. Ti amo sourwolf"
"Ti amo anche io Stiles"

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