French Fries

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Derek Hale si è sempre considerato un uomo, o meglio licantropo, dotato di un certo autocontrollo.
Si è sempre sottoposto ad una dieta ferrea, esercizi ginnici costanti e si reca a letto ormai da anni allo stesso orario.

Certo non può dire che il suo calendario interiore non si sia alterato, e di parecchio, da quando ha intrapreso una relazione con Stiles.

Trascorrono ore seduti (si fa per dire dato che dalle pose attorcigliate che assumono, sarebbe difficile definirle) sul divano, guardando pigramente qualche programma spazzatura.

Le flessioni mattutine hanno fatto spazio a un sano allenamento per le braccia: Stiles si rifiutava categoricamente di lasciare il suo caldo petto, così al mannaro non restava che tentare di cucinare la colazione con l'umano in braccio (come potete immaginare erano giù le volte in cui disgraziatamente cadevano uova e beacon, di quando effettivamente ne inghiottivano qualcuna).

Se qualcuno gli avesse domandato se avesse voluto modificare un qualche aspetto della sua nuova vita, certamente avrebbe ringhiato loro contro, amando il modo in cui le esigenze di Stiles si incastravano alla perfezione con le sue abitudini.

Una consuetudine, al loft, era concludere le giornata con il minor numero di vestiti addosso e molti più marchi sulla pelle.

Stiles se ne stava sdraiato sull'immenso letto della loro camera, mentre un Derek, particolarmente affatto, gli stava poco elegantemente, divorando il collo.

La serata non sarebbe potuta proseguire meglio, di fatti poco dopo il lupo si ritrovò solo con un paio di boxer a coprirgli il basso bacino.

Derek invitò il compagno a sollevare leggermente la schiena dal materasso, cosicché potesse sfilargli la felpa che aveva indosso ma Stiles protestò.

"Ho freddo" si scusò in un primo momento.
"Possiamo tranquillamente farlo anche se l'ho indosso" aveva risposto alla proposta del mannaro di infilarsi sotto alle lenzuola, per non esporsi al freddo.
"Mi piace questa felpa, è comoda" aveva insistito ancora.

"D'accordo" sbuffò il mannaro, sollevandosi con gli avambracci per non gravare con il peso sull'altro.

"È tutta la sera che emani agitazione ed i battiti del tuo cuore non sono accelerati a causa dell'eccitazione, ma per via di qualche forma di timore... Cosa succede? Per caso ti ho toccato in modi che non gradisci? Non mi vuoi?" Stiles si morse con così tanto impeto di labbro interiore, che Derek poté giurare di avvertire un crescente dolore.

"Come puoi pensare che la colpa sia tua, Der? Sei sempre così delicato e amorevole..." disse con voce distorta dalla commozione.

"Parla con me allora. Dimmi cosa ti preoccupa tanto e perché non vuoi che io ti guardi" ringhiò Derek, il lupo interiore scalpitava per tranquillizzare il compagno.

"Derek non..."

"Non accampare scuse Stiles. Parla" tentò di essere il più autorevole possibile.

"Ho smesso di piacermi, d'accordo?!" esclamò d'un tratto, alimentato da rabbia e frustrazione.

Derek non parve comprendere.

"Sono circondato da lupi mannari con la tartaruga scolpita e comunque le altre creature soprannaturali che conosco, possono vantare un fisico degno da competizione. Io non faccio altro che trangugiare patatine fritte" più raccontava e più al mannaro si stringeva il cuore.

"Lo so che Scott non lo fa con cattiveria, ci mancherebbe, certe volte però se ne esce con battute sul mio fisico o sulla quantità di cibo che mangio. Come se non bastasse, mi impegno perfino a seguire la stessa dieta ricca che usa mio padre... Senza risultati" Derek iniziò ad accarezzargli il volto.

"È dura reggere il confronto con un fisico come il tuo e temo che io possa smettere di piacerti" il lupo accese d'azzurro gli occhi.

"Per questo hai saltato con i pranzi con la scusa dello studio?" Stiles annuì.

Derek trasse un lungo respiro.

"Solo perché siamo compagni, non implica che io ti debba amare per forza. È una legge della natura che ci ha indissolubilmente legati per la vita. Ciò che provo per te va ben oltre la semplice attrazione fisica e per questo, non devi dubitare del mio amore.
Mai" le zanne che estrasse furono un chiaro invito a prenderlo sulla parola.

"Amo il tuo fisico diverso dal mio in ogni sua forma. Non cambierei esattamente nulla di te e i miei sentimenti rimarrebbero invariati.
Certo...la Camaro ringrazierebbe se fosse meno cosparsa di cibo ma ripulirla è sempre stato un mio hobbie" Stiles sorrise con amore.

"Quindi, quando avremo finito qui, ordineremo uno spuntino di mezzanotte" l'umano si commosse difronte a quelle premure.

Derek sollevò la felpa di Stiles, quel tanto che bastava a scoprigli il ventre che baciò ripetutamente, concedendosi qualche morsetto.

"Farò una lavata di capo a Scott" borbottò, Stiles era incapace di parlare, commosso per quella dimostrazione d'amore.

Erano entrambi spossati: Derek riposava con il capo poggiato sul petto di Stiles che accarezzava dolcemente i capelli corvini.

"Ti amo tanto sourwolf" mormorò, il lupo uggiolò contento.

"Temo sia arrivato il fattorino" Derek sbuffò.

"Non ho le forze di vestirmi. Pronto a sentire le urla di quando si troverà difronte un lupo?" domandò al compagno, assumendo una forma animale e fuggendo via prima che Stiles potesse intimargli di non farlo.

Vatevi un favore, amatevi sempre e comunque❤️

So cold ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora