Together

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(Mi auguro davvero che questa storia possa piacervi perché racconta anche un pezzettino della mia vita. Questo è un chiaro appello ad un possibile sourwolf all'ascolto, il matrimonio è già pronto nel caso ti facessi vivo).

"Stiles, sei pronto? Peter mi ha inviato un messaggio giusto qualche minuto fa con la posizione del ristorante dove ha prenotato"

"Stiles?"

"Stiles, per favore apri la porta del bagno. Riesco a sentire l'odore salato delle tue lacrime. Se entro tre secondi non sento scattare la chiave nella serratura, ti posso assicurare che la butterò giù".

Il loro calvario aveva avuto inizio solamente alcuni mesi prima, anche se la stanchezza suggeriva fossero trascorsi almeno una decina d'anni.

Derek amava crogiolarsi nell'odore che il compagno emanava, scodinzolando ogni qual volta Stiles gli permetteva di addormentarsi avvolto tra le sue braccia.

Una notte, maledetta la definiranno poco dopo, qualcosa cambiò bruscamente nella salute del ragazzino. Avevano appena fatto l'amore e, come ogni volta, giacevano tra le lenzuola sussurrandosi frasi d'amore e scambiandosi baci lenti e pigri.

Derek aveva iniziato a sniffare il collo dell'amato, ritraendosi immediatamente.

Non è possibile

La sua mente iniziò ad elaborare il più tragico degli scenari: l'odore di Stiles era cambiato drasticamente... Lui, odorava di malessere.

Una fragranza decisamente molto più sgradevole di quella provocata da un banale raffreddore o dall'influenza. Si trattava certamente di una patologia radicata oramai nel fisico gracile del ragazzino, scorreva nelle sue vene in modo inarrestabile.

"Che cosa succede, Der?" domandò del tutto inconsapevole Stiles, allungando un braccio verso il compagno per riavvicinarlo alle sue labbra.

Come avrebbe fatto a dirglielo?.

Se fosse solo un errore del suo fiuto dovuto all'abitazione?.

Se, peggio ancora, le sue deduzioni si fossero rivelate corrette?.

Le labbra di Stiles premevano contro le proprie e se l'umano non avesse preso ad accarezzargli i capelli sulla nuca, probabilmente non si sarebbe risvegliato dai propri pensieri e non avrebbe nemmeno risposto a quel bacio che, date le circostanze, era divenuto ancora più prezioso.

"Der, sei strano. Che cosa succede? Credevo volessi rilassarti un po' prima di andare a dormire?" gli massaggiò le spalle con dolcezza.

"Ma certo, è solo che..." le parole gli morirono in bocca.

"Solo che cosa?".

"Stiles perché domani non andiamo a fare un controllo in ospedale?" inutile dire che, essendo il ragazzino in questione dotato di un acuto ingegno, comprese immediatamente la gravità della situazione.

Quella notte nessuno dei due osò addormentarsi.

"Michelaw Stilinski? Può accomodarsi nello studio. Il dottore la raggiungerà tra pochi minuti, nel frattempo può iniziare a togliersi gli abiti e ad indossare il camice" nonostante l'infermiera fosse letteralmente la creatura più deliziosa e gentile della terra, Stiles non si preoccupò di sorriderle.

"Mi scusi signore ma solamente il paziente ed i famigliari possono assistere alla visita" con altrettanto tatto la giovane allontanò Derek dall'ingresso dello studio.

Il gesto provocò al ragazzo un enorme senso di perdita, tanto che tornò sui suoi passi per stringere la mano del mannaro.

"La prego gli permetta di starmi accanto, ho la fobia degli ospedali ed inoltre non si tratta di un estraneo. Lui è il mio compagno" spiegò con voce tremante.

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