Saturday Night

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Un gorgoglio perituro.
Stiles non sente altro esattamente da quando ha strisciato il suo badge sul dispositivo elettronico all'uscio della sede dell' F.B.I.

Era stata una giornata così intensa che il ragazzo non si era nemmeno dato troppa pena per aver smarrito le matite che solitamente disponeva sul proprio banco con estrema cura: tre matite a punta morbida a sinistra e quattro a punta più dura a destra, penna rossa e blu e borraccia a lato del quaderno.

Questo era stato l'assetto da battaglia che era stato in grado di mantenere per le prime cinque ore di lezione, calato il sole ebbe difficoltà a tenere gli occhi aperti. Le ore sembravano non trascorrere mai, soprattutto a causa del fatto che, volendo allenare al massimo le loro capacità di concentrazione, i tutor li spolpassero fino all'osso.

Stiles non poteva dirsi certamente deluso dalle capacità che aveva acquisito in breve tempo, adorando il modo in cui il suo intuito gareggiasse con il fiuto di Derek nella ricerca di informazioni.
Questo scontro avveniva soprattutto a letto, quando i due si coricavano. Prima di raccontarsi vicendevolmente le loro giornate, sembravano quasi più interessati a scovare dettagli prima che l'altro li narrasse.

Stiles aveva imparato a porre attenzione alle scuciture della maglia di Derek, sintomo che fosse andato a correre nella riserva, alla pelle olivastra che si scuriva quando passava la mattinata in sua assenza, al cimitero.

Ora il ragazzo aveva parcheggiato nel vialetto di casa, guardando l'ora dal cruscotto dell'auto: erano esattamente mezzanotte e mezza di un fiacco sabato sera.

Le luci dell'appartamento erano  spente, segno che il licantropo con cui conviveva non era ancora rincasato, per questo motivo andrò a sbattere contro due o tre mobili apparentemente invisibili.

Gettò disordinatamente le chiavi nel portaoggetti riposto sul tavolo, spalancando il frigorifero. Lo sguardo corse rapidamente sui vari ripiani: erano vuoti e scommetteva che nemmeno Derek dovesse aver pranzato, poiché era impegnato con una ricerca sul campo assieme ad una squadra di storici.

Stiles allungò la mano nell'antro freddo, recuperando un vasetto di yogurt greco.
Con l'acquolina in bocca, cercò disperatamente la data di scadenza
-guardare sulla confezione--

-da consumarsi preferibilmente entro il 05/10/2020-
"Cavolo è scaduto" sbuffò il castano, ormai arreso al fatto che i morsi della fame lo avrebbero lentamente divorato.

Come se avesse udito la sua implicita richiesta d'aiuto, Derek girò le chiavi nella serratura, prima di sospirare di sollievo una volta fatto il suo ingresso nell'abitazione.

Stiles si illuminò, correndo nella sua direzione. Il licantropo spalancò le braccia, invitandolo a stringersi a lui.

"Ehi" rise Derek, annusando il piacevole odore che il compagno emetteva.

"Ciao amore mio" sorrise Stiles, baciandolo sulle labbra. "Giornata pesante?" si affrettò a domandare mentre l'altro lo sollevava per le cosce, sedendosi sul divano con il compagno seduto sulle gambe.

"Parecchio, diciamo che mi sono fatto parecchi nemici in municipio. Giravano voci che volessero tagliare i fondi alla biblioteca pubblica e agli scavi che stiamo conducendo" raccontò, sciogliendo il noto della cravatta di Stiles.

"E tu, da quale lupone educato che sei, li hai civilmente invitati a riguardare le loro intenzioni se non avessero voluto ritrovarsi la macchina rigata... Non è così?" domandò tra un bacio e l'altro che Stiles ebbe la premura gli lasciargli sul collo, accarezzando con la punta del suo nasino la barba del mannaro.

"Mi conosci proprio bene. La tua giornata?" Derek schioccò le labbra su quelle del fidanzato.

"Tutto sommato è stata positiva se non consideriamo il fatto che io abbia accidentalmente rovesciato a terra il distributore delle bibite della sezione omicidi" il licantropo scoppiò a ridere.

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