Sanremo

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"Derek corri! Sta per iniziare!" urla a gran voce Stiles, mentre si accomoda sul divano del loro appartamento e regola il volume della televisione affinché tutto il vicinato sappia su quale canale sono sintonizzati.

"Cos'è questa musica?" domanda il mannaro reggendo precariamente tra le mani una ciotola di pop-corn appena scoppiati.

"È la sigla dell'eurovisione" rispose il ragazzino, sporgendosi per afferrare dal tavolino una coperta con cui avvolse entrambi.

"Non voglio nemmeno sapere quali strani collegamenti hai fatto al nostri wifi per riuscire a connetterti con l'Europa. Per la mia sanità mentale farò finta che sia accaduto per puro caso, esattamente come quando il mese scorso hai ordinato da, solo Dio sa quale sito, cinquanta papere di gomma" Stiles non si preoccupò nemmeno di fingere di stare ascoltando le sue lamentele da suocero bisbetico.

"Bruto di un sourwolf! Quelle paperelle per la cronaca sono state particolarmente gradite dal tuo lupo. Non hai mai fatto il bagnetto così volentieri" lo minacciò estraendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni, pronto a sciorinare l'intero album fotografico.

Derek pensò che, per una volta tanto, avrebbe potuto segnare un punto a suo favore.

"Che cosa stiamo guardando esattamente?" il moro gli abbracciò le spalle, Stiles si sistemò a suo piacimento contro il suo petto.

"È il festival di Sanremo. Una competizione tra cantanti, sai quanto ami i talent show. A proposito: la prossima settimana ricomincia x-fattor" una vera delizia per l'udito super sviluppato di un certo lupo, costretto a sibirsi acuti di ogni genere.

"Chi è questa signora?" Derek la trovò piuttosto buffa, agghindata di paiette e di una sorta di reggiseno a conchiglia.

"Der, lei è Orietta Berti. Ma dove vivi?" il ragazzone stava per ribattere che abitava sotto al suo stesso tetto, ma si ammutolì per la seconda volta.

Giunti al ritornello della sua canzone d'altri tempi, Stiles saltò in piedi urlando un: "QUANDO TI SEI INNAMORATOOOO, PERDUTOOOOOO" in sincronia con la cantante.

Derek era sufficientemente allibito.

"Stiles ma che-".

"QUANDO MI HAI DETTO TI AMO, CONFUSOOO. DICESTI NON VADO LONTANO, IO RESTO CON TE".

"No guarda io me ne andrei volentieri in questo momento" borbottò Derek: l'unica gioia della serata era il cibo spazzatura.

"Per votare Orietta il codice per il voto telematico è lo 03. Massimo di cinque voti per dispositivo al costo di 0,50 centesimi" informò il conduttore... Non lo avesse mai fatto.

"Derek dobbiamo votare! Dammi il telefono" iniziò una lotta, più che altro una battaglia di solletico, i due finirono sdraiati a terra.

"Questa canzone mi ricorda noi" ammise Stiles, canticchiando la melodia di due cantanti che si esibivano immersi nello sguardo altrui.

"Resta qui ancora un minuto
Se l'inverno è soltanto un'estate
Che non ti ha conosciuto" mormorò il castano, allacciando le braccia attorno al collo del mannaro.

"E non sa come mi riduci
Hai le fiamme negli occhi ed infatti
Se mi guardi mi bruci" Derek illuminò di proposito gli occhi rossi, facendo ridere il compagno.

"Ti mangio la malinconia
Così magari poi ti passa
Mentre ondeggi come fa una foglia
Anzi come la California" sussurrò Stiles, le loro labbra si avvicinarono pericolosamente.

Stavano per scambiarsi l'ennesimo dolce bacio della serata quando il palco trasmesso dalla televisione accolse una nuova band.

"No Der alzati! DEVO BALLARE" scansò il fidanzato bruscamente, mettendosi a danzare sul tavolino del salotto come fosse un cubista di un nightclub.

"Metti un po' di musica leggera
Perché ho voglia di niente
Anzi leggerissima
Parole senza mistero
Allegre, ma non troppo" agitò i fianchi, utilizzando il telecomando come microfono.

Con tanto che il lupo avrebbe voluto ricomporsi, Stiles gli afferrò la mano invitandolo ad unirsi alle danze.

"Sembriamo due scemi" gli fece notare il lupo, l'umano scollò le spalle.

"Forse lo siamo anche, ma finché lo saremo in due mi va più che bene" gli baciò le labbra, fregandosene della pandemia che stava lentamente spegnendo il mondo, di tutti quel problemi che avrebbero potuto benissimo sembrare più leggeri almeno per un'ora al giorno.

"Ti amo tanto Der" ammise il ragazzino, il lupo si accorse della verità di quelle parole dall'odore di gioia che emetteva il suo compagno.

"Ti amo anche io Miec..
Mieczys... Oh al diavolo".

"CHIAMAMI PER NOME" urlò Stiles, assieme alla coppia di cantanti del momento.

Passò un'altra ora, pause pubblicità incluse, finalmente salì sul palco la band più attesa da Stiles.

"Sono sicuro che questa canzone ti piacerà parecchio" annuì il castano.

"Cosa te lo fa dire?" domandò Derek, gli rispose il ritornello della canzone in onda:

"Parla, la gente purtroppo parla
Non sa di che cosa parla
Tu portami dove sto a galla
Che qui mi manca l'aria
Parla, la gente purtroppo parla
Non sa di che cosa parla
Tu portami dove sto a galla
Che qui mi manca l'aria
Parla, la gente purtroppo parla
Non sa di che cazzo parla
Tu portami dove sto a galla
Che qui mi manca l'aria"

Derek rise colto sul fatto.
"Beh non puoi darmi conto, certe volte mi domando perché la gente dia fiato alla bocca".

"Anche io dovrei tacere?" chiese Stiles.

"Si, ma per un'altra ragione" gli tappò la bocca con un bacio, invitandolo a stendersi tra i cuscini.

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Spero che questa storia vi sia piaciuta nonostante sia molto leggera (anzi leggerissima... Ok pessima battuta).
Storia ispirata da un commento di @sofia_giulizia
Spero che stiate tutti bene, nel caso sapete che sono sempre disponibile per parlare ❤️

So cold ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora