Coffee

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"Gradite una spolverata di cacao sulla panna montata o preferite optare per una cioccolata classica?" la gentile cameriera osservò pazientemente il duo, in attesa che scegliessero qualche leccornia dal menù del caffè.

La neve scendeva soffice all'esterno del piccolo locale, reso ancora più confortevole e caldo dalle dimensioni ristrette del salottino. Un piccolo caminetto illuminava i tavolini, la legna scoppiettava: segno che avrebbero goduto a lungo di quel piacevole clima.

"Io opto per accettare la tua proposta" sentenziò Stiles, indicando l'immagine della bevanda sul menù.

"Credo che mi limiterò ad un te caldo" rispose al contrario Derek, restituendo alla ragazza la carta delle bibite.

Con la promessa di tornare il prima possibile, la cameriera lasciò il loro tavolo.

"Come ti sembra qui? A me piace parecchio. È un locale poco conosciuto ma lo trovo comunque di ottima qualità" raccontò, poggiando la mano su quella del moro abbandonata sul tavolino.

"C'è pochissima gente, perciò è perfetto" sorrise Derek.

"Il mio lupone solitario" commentò divertito l'altro, levandosi la giacca.

Si erano conosciuti alcuni mesi prima, per via digitale: Derek recensiva articoli di giornale e talvolta si dilettava nello scrivere brevi racconti, Stiles frequentava ancora gli studi e (in breve tempo) si rivelò un fan sfegatato della scrittura del moro.

Inizialmente Derek era parecchio titubante sul fatto se dare confidenza o meno al giovane, dopotutto internet non è esattamente un luogo sicuro ma si convinse: mano a mano che raccoglieva i commenti che Stiles gli lasciava, riuscì a ricostruire il carattere del ragazzo.

Prese coraggio una notte particolarmente piovosa, scrivendo al giovane un messaggio di ringraziamenti per il supporto conferito ai suoi racconti. Spense il computer e maledì sé stesso per averlo fatto: maledetta impulsività, certamente se ne sarebbe pentito.

La risposta non si fece attendere oltre: Stiles fu particolarmente entusiasta di scambiare pareri con lo scrittore del sto cuore, spiegando di essere a suo modo una persona timida, per questo non aveva avuto il coraggio di prendere l'iniziativa.

Dalle email passarono ad un'altro social network, ricco di fotografie, dove i due ebbero modo di approfondire le rispettive passioni: Stiles si annotò che Derek pubblicasse con estrema rarezza, al contrario Stiles si rivelò un fiume di messaggi vocali.

Il moro non era un grande chiacchierone, nonostante si dilungasse molto nei suoi scritti, così si limitava semplicemente a dare corda ai discorsi intrattenuti da Stiles.

Trascorse del tempo ed i due iniziarono a non poter più fare a meno l'uno dell'altro: la prima cosa che Derek faceva appena lasciato il suo ufficio era quella di controllare le notifiche del cellulare, sperando di trovarne da parte del castano; Stiles si ritrovò a raccontare ogni momento della giornata al maggiore.

"Mi hai inviato un audio!" esclamava di gioia Stiles: Derek non era un tipo particolarmente tecnologico, senza contare che non era esattamente un estimatore del suo timbro di voce.

Il primo appuntamento si tenne in biblioteca dove Derek si improvvisò una sorta di cicerone, il secondo al cinema assecondando la passione di Stiles, fino a giungere al primo bacio.

Era avvenuto quando, raccogliendo le bozze che il moro puntualmente gli inviava, Stiles aveva rilegato e ricavato con le sue mani un libro. La copertina era stata gentilmente offerta dalle doti artistiche del sottoscritto.

Divennero una coppia fissa, una coppia molto golosa come testimoniava la loro tappa in quel caffè per assecondare i loro stomaci.

"A cosa stai pensando?" domandò dolcemente Stiles, accarezzando il dorso della mano dell'altro in corrispondenza dell'anello che li legava.

"Nulla di particolare" tagliò corto il moro, imbarazzato.

"Lo sai che posso essere estremamente convincente e persuasivo. Inoltre le sopracciglia ti tradiscono" il castano le indicò: erano corrucciate.

Derek sospirò affranto.
"Preferisco di gran lunga quando diventi petulante perché mi domandi anticipazioni sulle mie prossime storie. Stavo solo pensando a quanto sono fortunato ad averti" ammise finalmente, arrossendo tanto quanto il rosso porta zucchero poggiato sul tavolino.

"Lo so di essere fantastico amore. Non c'è bisogno di imbarazzarsi" scherzò Stiles, ugualmente felice di aver ricevuto quel complimento.

Una volta consegnato loro l'ordine, il castano raccolse della panna per intingerci il naso dell'altro, spalmandola per bene con un cucchiaino.

"Ush, sei un vero maldestro Der. Guarda che disastro" scoppiò a ridere difronte al viso serio del moro.

"Dai sorridi amore" lo pregò il castano, sempre attento affinché l'altro fosse felice.

Derek si ripulì in tutta calma, per poi schizzare del te sul volto dell'altro.
"Siamo peggio di due bambini" commentò sorridendo finalmente.

"Oh ecco, bene. Vedi di restare così per l'intera giornata" si premurò di ricordargli il castano.

"Se ci sei tu mi è difficile essere triste" ammise Derek, anche perché Stiles avrebbe messo in piedi uno spettacolino di strada pur di generare il suo riso.

"Ti amo tanto lo sai?" sospirò Stiles, innamorato.

"Ti amo anche io. Ora bevi la tua cioccolata che si fredda" lo invitò, spruzzando del limone nella sua bevanda.

"Der? Scriverai mai su di noi?" domandò curioso il castano.

"Non credo che alla gente interessino i nostri scambi di effusioni" rise.

"Potresti intitolare la raccolta 'so cold' quello che bisbigli ogni volta che entro nel letto con i piedi congelati" Derek iniziò ad appuntarsi mentalmente qualche idea.

"Titolo bizzarro".

"Ma ti piace. Non vedo l'ora di leggere i primi capitoli. Diventerai famoso!".

"Sogni in grande...".

"Perché conosco il tuo talento. Con i ricavati ci facciamo una vacanza ad Oslo!" agirò un biscotto come una vittoriosa bandierina.

Derek capì che il loro amore sarebbe stato eterno.

✨Questa storia è dedicata a lightwood__05✨ tanti auguri di buon compleanno peste!.

So cold ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora