Sopracciglia

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(Questa storia è stata ispirata da lightwood__05 in uno dei tanti momenti in cui Derek era vittima delle nostre idee)

"Affinché il vostro composto risulti maggiormente omogeneo, aggiungetevi tre cucchiaini di olio"

Una voce particolarmente nasale stava guidando Stiles nella sua missione di preparare una cena con i fiocchi per la sua famiglia.

Derek si era assentato per diversi giorni a causa di una richiesta di soccorso da parte di Cora: la sua bambina aveva iniziato a dimostrare di essere una degna erede degli Hale, mordendo e ringhiando a più non posso e così, da bravo fratello maggiore, Derek si era offerto di fornirle un supporto quanto meno morale.

La settimana era proseguita per il meglio : Stiles era riuscito a non mandare a fuoco la casa mentre si occupava della cucciola di famiglia, Sherry, dividendosi tra compiti e spazio giochi.

Ora la bimba di casa era comodamente sdraiata su un tappeto multicolore, ondeggiando le gambine a ritmo della sigla del suo cartone preferito.

"Tre cucchiaini di olio? Questa doveva essere una cena all'insegna della salute! Io ne aggiungo solo metà". parlò con sé stesso per altri dieci minuti, maledicendosi per le sue solite trovate poco geniali.

"Adesso, mascolate il tutto con questo favoloso attrezzo! Se non lo avete potete ricorrere ad un banalissimo cucchiaio, ma dovrete fare più fatica"

La donna protagonista di quel programma di cucina la faceva fin troppo facile, come se questo fosse sufficiente ad ingannare gli spettatori : si sapeva perfettamente che durante le pause pubblicitarie le venivano fornite delle teglie cucinate dalle mani sapienti di professionisti.

Stiles arrotolò le maniche della sua camicia ed affondò un cucchiaio nell'impasto, proprio quando il cellulare iniziò a vibrare.

"Ciao amore, come mai hai chiamato?" più che un cuoco particolarmente in esperto in quel momento pareva essere il peggiore dei contorsionisti: fu costretto a premersi l'apparecchio all'orecchio, reggendolo grazie alla spalla.

"Volevo solamente dirti che sono di ritorno. Ho attraversato il confine con il Messico qualche ora fa" nonostante fosse deviata dalla linea telefonica, la voce di Derek non poteva essere più gradita all'umano.

"Sarai felice di sapere che ti attende una cenetta deliziosa. Il tuo caro maritino si è dato da fare" canticchiò, continuando a lavorare l'impasto.

"Dimmi che non è un'altra ricetta di quella casalinga disperata, Benedetta Parodi o come diavolo si chiama... Scommetto che stai cucinando immaginando di essere masterchef" potevano anche essere separati da chilometri di distanza, ma il lupo pareva avere sempre un certo controllo sulle azioni del compagno... O, più semplicemente, Stiles era parecchio prevedibile.

"No chef!" rispose infatti, emulando una delle battute più rinomate del programma.

Derek sbuffò divertito.

"Sono davvero esausto. Non vedo l'ora di tornare a passare del tempo con voi. Certo, aiutare Cora è sempre bello ma mi mancate troppo" Stiles ascoltando quelle parole si cosse a puntino, come un biscotto appena sfornato.

"Anche tu mi manchi, da morire. Anche Sherry sente molto la tua mancanza, ha voluto dormire con me nel lettone, dalla tua parte".

Chiaramente anche Derek ora era arrossito, ovviamente la barba non lo avrebbe mai tradito.

"Ti saluto che ora devo ripartire, ero fermo ad una stazione di servizio. A tra poco".

"A tra poco Der, baci" disse, condendo il tutto con una miriade di bacini.
"Ti amo" riattaccò il lupo.

Una volta infornata la cena, Stiles ai occupò di controllare cosa stesse combinando la propria bambina.

"Cosa stai disegnando di bello, cappuccetto rosso del papà?" la bimba rise sia per via di quel nomignolo che per via del solletico.

"Noi" rispose semplicemente, indicando il petto del padre con le ditina tozze e tutte macchiate dau pennarelli.

"Ah si? Fammi un po' vedere" si sdraiò al suo fianco.

"Quetto sei tu. Vedi? Becchè hai i nei" indicò uno scarabocchio che sarebbe dovuto corrispondere a Stiles, più che altro pareva essere finito in mezzo ad una sparatoria per tutti i puntini che gli ricoprivano il corpo... Ma d'altronde si sa, i bambini tendono sempre ad enfatizzare i tratti particolari.

"Quetto invece è papone" rise divertita : Derek era spesso oggetto di scherzi da parte del marito e della figlia, che gliene combinavano di ogni colore, ricorrendo a quel soprannome oramai più simile ad un grido di battaglia.

C'era stata quella volta in cui i due si erano travestiti da indiani e lo avevano legato ad una sedia, quella in cui gli avevano tirato addosso della carta igienica e ancora quella volta che gli avevano attaccato della pastina alla barba.

Derek in certi momenti dava prova di essere un lupo estremamente paziente... Forse troppo.

Stiles non riuscì a trattenere una risata quando vide il disegno della piccola.

"Tesoro è stupendo, soprattutto papà Der, che ne dici se lo attacchiamo al frigorifero?" la piccola battè le mani, entusiasta.

Scelse per l'occasione una bella calamita, a forma di coccinella, così che il padre notasse più facilmente il suo attacco d'arte.

Dovettero attendere una mezz'ora buona prima che la famiglia potesse considerarsi al completo.

Derek non fece nemmeno in tempo a mettere piede nella sua abitazione, che Sherry gli saltò tra le braccia.

"Sei qui" ripeteva, strofinando le guanciotte contro quelle ruvide del padre.

"Si piccola, sono tornato" mormorò, lasciandole dolci baci sulla fronte.

"A me niente baci?" Stiles mise un adorabile broncio che venne presto spazzato via dal marito. "Bentornato sourwolf" si lasciò stringere nello stesso abbraccio dove era coinvolta anche la piccola.

La cena proseguì per il meglio, stranamente Stiles era stato davvero abile con quella ricetta ma a Derek non sfuggirono gli sguardi complici che le sue due ragioni di vita si stavano scambiando.

"D'accordo... Che cosa avete combinato? C'era della colla sulla mia sedia ed ora se mi alzo mi strappo i pantaloni?" Stiles scosse la testa.

"Acqua, papà" lo informò la piccola.

"Ma siete complici però..."

"Ora fuochino".

Il lupo si abbandonò a quel gioco di indovinelli, fino a raggiungere il frigorifero. Prese la tre mani il capolavoro di Sherry, spalancano gli occhi.

"Perché metà di questo foglio è occupato dalle mie sopracciglia?! Non sono così folte!" i due scoppiarono a ridere... Una risata così simile che parve fondersi.

"Nemmeno mi si vedono gli occhi da tanto spesse le hai disegnate... Sembrano le ali di un gabbiano!" continuò la sua indignazione.

"Non riescono mai a disegnarmi le sopracciglia giuste!" mise il dipinto accanto al suo volto.

I due oramai avevano riso fino alle lacrime.

"A-amore io te l'ho sempre detto di dargli una spuntatina" disse Stiles, asciugandosi gli occhi con un tovagliolo.

"Oh certamente. Come quella volta che invece del buongiorno mi sono svegliato ritrovandoti sdraiato sopra di me, con un paio di pinzette tra le mani" l'umano annuì colpevole.

"Andiamo Der, una passata di rasoio e via" il lupo lo guardò male.

"Papà a me piaci così coe sei" lo informò la figlia.

"Almeno qui c'è qualcuno che mi apprezza anche se mi deride" coccolò la bimba, che era sgattaiolata dal seggiolone per salire sulle sue gambe.

"Non fare il sourwolf, Derek!" ridacciò Stiles, sparecchiando la tavola.

"Vedremo sta notte a letto se riderai ancora delle mie sopracciglia" sussurrò il marito al suo orecchio, rischiando di fargli scivolare in piatto dalle mani.

Si, Derek era felice in quel momento.
Felice ed estremamente impaziente.

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