Stiles cacciò una mano nella tasca dei pantaloni alla ricerca delle chiavi di casa.
Già 'casa' : l'abitazione che, da un mese a questa parte, condivideva con un Hale di sua conoscenza.Reggeva maldestramente alcuni fascicoli di alcuni casi a cui stava lavorando: lo smarrimento di un paio di opere d'arte di un certo valore, una rapina alla farmacia di servizio e la scomparsa di una ragazzina.
"Ma che diamine!" borbottò mentre cacciava quella sventurata chiave nella toppa della porta con una certa insistenza: qualora fosse stata quella sbagliata, a furia di colpi e scossoni, si sarebbe ugualmente sagomata alla serratura alla perfezione.
"Finalmente" sollevato diede un calcetto al serramento, facendo il suo trionfale ingresso nel soggiorno.
Non lo avesse mai fatto.
Il sorriso che sperava di riscontrare sulle labbra del compagno era momentaneamente scomparso, poiché quel paio di labbra che tanto lo avevano amato... Al momento stavano consolando un'altra bocca.Derek stava baciando possessivamente una nota cacciatrice di taglie, priva di gran parte degli abiti a celarle il corpo, esattamente come il lupo.
"Derek..." la voce di Stiles si prese la briga di esternare il frastuono che accompagnò la frattura del suo cuore.
"Cazzo Stiles. Perché sei rincasato così presto? Non torni mai a quest'ora!" sbraitò il mannaro mentre Breaden si prese la briga di recuperare un briciolo di pudore.
Stiles indietreggiò come un automa mentre Derek avanzava con rabbia forsennata.
Il castano cercò nei suoi occhi un briciolo di pentimento, un minimo senso di colpa, un bagliore... Nessun cenno del compagno amorevole che aveva scelto per condividere la sua vita.
"Lasciami pure le chiavi, poi sparisci. Non prenderti il disturbo di chiamarmi. Penso tu abbia compreso che ormai sia finita" Stiles deglutì a vuoto.
Lo stava assalendo un attacco di panico.
Si lasciò cadere sul vialetto del loro appartamento, affannando alla ricerca di un briciolo d'aria ma quei polmoni parevano ricolmi al pari degli occhi annacquati da una quantità immane di lacrime.
Era solo.
"Stiles" una voce lo stava chiamando. La stessa voce che in passato lo aveva cresciuto, ora lo stava distruggendo.
"Stiles. Respira"
"Stiles apri gli occhi. Sono qui con te" salvato dal mondo dei sogni, per meglio dire incubi, il ragazzino si trovò difronte uno scenario diverso: era disteso su di un letto matrimoniale, la luna alta nel cielo e delle mani gentili gli accarezzavano il volto.
"Derek" sospirò sollevato come se, nel bel mezzo di una tempesta, avesse ritrovato il suo faro.
"Sono qui. Hai avuto un incubo? Ti sei agitato tra le lenzuola ed ho fiutato un attacco di panico imminente" mentre sussurrava Stiles gli scivolò tra le braccia, accoccolandosi al petto scolpito.
"Stringimi" chiese solamente, constatando che il mannaro fosse ancora la sua ancora.
Incapace di riprendere sonno si dedicò ad accarezzare i lineamenti del volto dell'amato: si domandò come sarebbe proseguita quella visione se lo stesso Derek non lo avesse fortunatamente destato.
Accarezzò quella ispida barba che tanto gli arrossava le guance ad ogni bacio, le labbra morbide ed il naso dritto.
Stiles lo trovò bellissimo. Bellissimo era l'unico aggettivo che, seppur non gli rendesse pienamente giustizia, poteva avere l'onore di descrivere un ragazzo del suo calibro.
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So cold ❤️
WerewolfUna raccolta di piccoli e teneri momenti nei quali Stiles soffre per il freddo... Ma non c'è da preoccuparsi, Derek è sempre pronto a proteggere il suo umano preferito