Capitolo quattro

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A metà ottobre, si venne a sapere che la prima gita a Hogsmeade, di quell'anno, era prevista per il 31 ottobre.
Irene era felice, perché doveva fare degli acquisti e poi era sempre bello passare una giornata a Hogsemeade.

"Non vedo l'ora di andare a Hogsmeade e fare una scorta di dolci da Mielandia" Disse la ragazza un lunedì mattina, mente faceva colazione in Sala Grande.
"Si però ora muoviti se no facciamo tardi a lezione" Disse Sarah, mentre prendeva la sua borsa.
E si diressero insieme a lezione di Cura delle Creature Magiche.
Le lezioni di Hagrid non erano entusiasmanti come Irene si aspettava. Ma la colpa non era certo di Hagrid, ci fu un incidente alla sua prima lezione tra un ragazzo Serpeverde del terzo anno e un ippogrifo e da allora dovette fare lezioni più tranquille, ma abbastanza noiose.
Però quel lunedì avrebbero dovuto studiare gli asticelli, che sono creature piccole ma davvero interessanti.
"Bene questi ragazzi sono asticelli, sembrano dei legnetti ma sanno il fatto loro" Disse Hagrid con gioia
"Si nutrono  perlopiù di Onischi, ma quando ci riesce anche di uova di fate e doxy. Ecco là infondo sul tavolo ci sono degli Onischi prendeteli e fatevi amico qualche asticello" Continuò il professore.
Irene andò verso il tavolo e prese una manciata di Onischi e poi iniziò ad avvicinarsi agli asticelli.
Erano delle creature davvero curiose, erano alti circa venti centimetri, sembravano fatti di corteccia e legnetti e avevano dei piccoli occhi marroni.
Fu difficile fare amicizia con loro, perché sono estremamente timidi, ma alla fine Irene era riuscita ad ammorbidirne uno, che ora stava in posa per far sì che la ragazza prendesse appunti e lo disegnasse.
"Hey Irene mica è un problema se disegno il tuo? Il mio non collabora" Disse un affascinante ragazzo
"Certo Cedric non c'è problema" Rispose lei sorridendo.
Cedric si sedette accanto a lei ed iniziò a disegnare l'asticello in silenzio.
"Irene ho una domanda da farti..." Affermò il ragazzo, continuando a fissare la pergamena
"Va bene! chiedi pure" Rispose Irene fissandolo
"È vero che sei andata a vedere il primo allenamento dei Grifondoro?" Chiese lui in tono tranquillo
"Ehm si ci sono andata. Ma tu come fai a saperlo scusa?" Domandò la ragazza timidamente
"Be ti hanno visto e me l'hanno detto... Scusa se sono indiscreto, ma perché sei andata a vedere il loro allenamento?" Continuò Cedric, guardandola negli occhi
"Be lo sai perché l'ho fatto... Mi hanno invitato i gemelli Weasley ovviamente, sono loro amica" Replicò Irene, arrossendo leggermente
"Mica il loro capitano ti ha visto?" Domandò il ragazzo
"Ehm in realtà si mi ha visto. E mi ha anche accusato di essere una spia mandata da te. Ma tanto tu questo lo sai già vero?!" Lei era irritata "Eri curioso di sentirtelo dire da me in persona o cosa?"
"Scusa Irene hai ragione. In realtà mi hanno detto della litigata tra te e Wood. È solo che volevo sentire la tua versione... Gli hai detto vero che non sei una mia spia?!. Insomma è ridicolo pensare che tu fossi una mia spia a te non piace nemmeno il quidditch..." Dichiarò il Tassorosso, con aria dispiaciuta
"Si gli ho detto che non sono una tua spia, e dopo un po' di storie finalmente lo ha capito e mi ha lasciato in pace" Rispose lei, accennando un sorriso.
"Oh menomale. Mi dispiace che ti abbia urlato contro... Quel ragazzo è un po' troppo agitato quando si tratta di quidditch" Affermò il ragazzo, mostrando il suo splendido sorriso
"L'ho notato..." Esclamò Irene ridendo.
Dopo quella chiacchierata, finirono di disegnare l'asticello e aspettarono che finisse la lezione.

Parlare con Cedric della litigata con Oliver era stato strano, non pensava a lui ormai da giorni e ora ci stava ripensando, ma qualcosa era diverso... Non provava più disagio al pensiero di quella strana litigata, anzi la divertiva. Che cosa le stava succedendo?!
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Era la mattina del 31 ottobre e dal dormitorio delle ragazze Tassorosso provenivano strane urla
"AHIA! SMETTILA MI FAI MALE" gridò Irene
"DEVI SMETTERLA DI MUOVERTI SEMPRE" gridò ancora più forte Giselle, mentre cercava di legarle i capelli in un acconciatura ordinata.
"PERCHÉ MI STAI FACENDO QUESTA COSA! È FASTIDIOSO" replicò la ragazza agitata
"Così sei più ordinata" Rispose l'altra ragazza, fiera del lavoro ormai terminato.
Uscirono tutte dal dormitorio e si diressero verso l'ingresso, dove stava Gazza, che avrebbe controllato chi aveva il permesso o meno per andare a Hogsmeade.

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora