La fortuna di essere una Sfigata

Capitolo sessantatré

⚠AVVERTENZE⚠
🔴 in questo capitolo ci sono parti che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno
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"Mamma, vado a vedere quell'appartamento di cui ti ho parlato ieri" Disse Irene, avviandosi verso il portone di casa "ci vediamo a cena!" E scattò fuori, senza aspettare alcuna risposta da parte della madre.
Entrò in un vicolo appartato e si smaterializzò.
Alcuni secondi dopo apparve a Diagon Alley, davanti ai Tiri Vispi Weasley.

Era un lunedì mattina nuvoloso, quindi non c'era molta folla nel negozio, entrò dentro e si mise a fare un giro tra i vari scaffali.
Il primo a notarla fu George, che sbucò alle sue spalle spaventandola "sei venuta qui a fare compere?"
"Sto aspettando Janice e mi sto guardando intorno..." Girò la testa, alla ricerca di qualcosa in particolare "dov'è il tuo gemello scemo?"

Qualcosa le cadde addosso, ritrovandosi completamente bagnata, dalla testa ai piedi, da una strana sostanza viscida, simile alla melma.

Alzò lo sguardo e vide il sorriso malefico di Fred "non solo vieni nel mio negozio senza salutarmi... Ma hai anche l'audacia di insultarmi" Esclamò il rosso tra le risate
"Fred non è divertente!" Biascicò la ragazza "Tra due ore devo andare a vedere un appartamento con Janice, non posso presentarmi conciata così"
"La prossima volta ti comporti meglio" La canzonò il rosso.
Lei si limitava a guardarlo accigliata, mentre cercava la bacchetta per darsi una ripulita.
"È inutile che ti affanni tanto..." Disse l'altro gemello con un ghigno "è un'altra delle nostre invenzioni... Non va via con la magia" Lei iniziò a sbuffare spazientita "e gli abiti ormai sono da buttare" Continuò George.

"FRED IO TI UCCIDO" urlò Irene, provando a raggiungere il ragazzo, che le aveva prontamente bloccato i polsi
"Smettila di agitarti tesoro" Sussurrò il rosso "sopra c'è una doccia, puoi usare quella"
Irene ora non era più arrabbiata, aveva capito perfettamente qual era il piano di Fred, e aveva intenzione di non rendergli le cose così semplici.
"Sarai tu a farmi vedere dov'è la doccia vero?" Chiese, con voce maliziosa, facendo sorridere il ragazzo
"George vado un attimo sopra, torno tra un po'..." Disse Fred, prendendola per mano e accompagnandola al piano di sopra, nel suo appartamento.

Appena arrivati, Fred provò a darle un bacio, ma lei si spostò immediatamente
"Sono tutta sporca... Non vorrai fare la mia stessa fine..."
Lui si avvicinò di nuovo "ne vale la pena"
"Dai Fred non insistere" Bisbigliò la ragazza "dopo la doccia potrai baciarmi" E si avviò verso il bagno.

Entrò dentro "Colloportus" E la porta si sigillò all'istante
Si guardò allo specchio... Aveva un aspetto orribile.
Si spogliò ed entrò nella doccia.
L'acqua calda scorreva su di lei

"Perché ti sei chiusa dentro?" Urlò Fred "volevo darti una mano"
Lei sorrise compiaciuta, le piaceva tenerlo sulle spine.
Continuò a lavarsi, immaginando Fred sempre più nervoso...
Chiuse l'acqua, e prese un grosso asciugamano giallo, avvolgendolo attorno al suo corpo.
Il vapore aveva riempito il piccolo bagno, aprì la porta e vide Fred ad attenderla con un mezzo sorriso
"Ti ho preso qualcosa" Le passò una tuta e una t-shirt, decisamente grandi per lei.
Irene prese la bacchetta, la puntò contro i pantaloni "Reducio" E questi divennero più corti
"Ehi stai rovinando i miei pantaloni..." La rimproverò il rosso, scioccato
"Tu hai riempito i miei vestiti di melma... È il prezzo da pagare"

Stava chiudendo la porta per potersi cambiare, ma il rosso la bloccò
"Aspetta che ti aiuto" Disse con gli occhi che luccicavano, abbassandole l'asciugamano.
"Fred devi andare al negozio..." Bisbigliò lei "non vorrai lasciare da solo il povero George"
"Sono due mesi che non passo del tempo da solo con te... Il povero George capirà" Le prese il volto e la baciò, era un bacio passionale che fece sobbalzare la ragazza.
Le mani del rosso si spostarono sui fianchi nudi di lei, attirandola ancora più vicino.