Capitolo settanta

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Irene si svegliò più stanca di prima.
Era il suo giorno di riposo ed era felicissima.
Al San Mungo la situazione stava diventando sempre più complessa, e i lavori più stancanti toccavano a loro che erano gli ultimi arrivati.
Passava le giornate a trasportare le barelle ed andare su e giù per i piani del grosso ospedale.
Non voleva scendere dal letto, anche se ormai era sveglia. Voleva restare accoccolata sotto le coperte ancora un po'...
Ma qualcuno bussò il campanello, infrangendo i suoi piani.
Si alzò, anche se Janice già era andata ad aprire.

Entrò nel salone e si ritrovò una ragazza con dei corti capelli castani, che sorrideva imbarazzata.
"Sarah?" Domandò Irene scioccata.
Non la vedeva da mesi, e quando la scuola era finita il loro rapporto non era affatto felice. Avevano litigato per una sciocchezza e si erano allontanate
"Sono venuta a salutarvi..." Disse la ragazza timidamente "domani parto"
Janice e Irene si scambiarono uno sguardo confuso e la fecero accomodare.
"Non volevo andarmene senza aver chiarito con voi..."
Irene era troppo confusa per poter parlare, non si aspettava nessuna visita, tantomeno quella della sua vecchia amica Sarah.
"Lo so" Continuò la ragazza, senza fermarsi "sono stata una stupida"
"Graham come sta?" Indagò Janice
"In realtà non lo sento dalla fine della scuola" Ammise Sarah "non voleva che partissi e quindi ci siamo mollati"
"Mi dispiace che non abbia funzionato" Ammise Irene con rammarico
"Be' forse non era davvero l'amore della mia vita" Un velo di tristezza apparve sul viso della ragazza, per poi sparire subito dopo
"A voi come va? Fiona e Giselle mi hanno detto alcune cose... Ma vorrei saperle da voi"
Irene e Janice parlarono del San Mungo e della Gringott, si vedeva che Sarah non aveva voglia di spiegare a fondo la situazione con Graham e non vollero indagare infastidendola, finalmente stavano parlando con la loro amica e nulla avrebbe guastato quel momento.

"Vuoi dirci dove andrai di bello?" Chiese Irene, mentre preparava del thè
"Andrò in Brasile, a studiare creature magiche" Disse con fierezza
"Non sapevo che volevi fare questo dopo Hogwarts"
"Nemmeno io avevo mai immaginato una cosa del genere" Ammise Sarah "ma durante l'estate sono andata a fare un viaggio proprio in Brasile, e lì ho conosciuto una strega davvero simpatica, che mi ha fatto appassionare a questo mondo" Prese un sorso di thè caldo "inutile dire che Graham non ha preso bene la notizia, secondo lui dovevamo sposarci e restare in Inghilterra"
Le due ragazze ascoltavano curiose la spiegazione dell'amica "ma ho diciott'anni e non ho intenzione di sposarmi e mettere su famiglia a quest'età, voglio vivere"
Irene non poteva che essere più d'accordo con l'amica, erano i loro anni migliori, era il periodo in cui fare nuove scoperte e preparare le fondamenta per la loro vita, non potevano sposarsi e rovinare tutto.
Lei è Fred non avevano mai aperto quel discorso, ma una cosa era certa che lei non voleva sposarsi, almeno non nell'immediato.

Rivedere Sarah aveva reso quella giornata di riposo piacevole.
Avevano finalmente fatto pace, Sarah c'era sempre stata, era stata la sua prima amica ad Hogwarts, era presente nei momenti bui e nei momenti felici, e il distacco che c'era stato tra di loro le aveva lasciato un enorme vuoto.
"Mi sei mancata" Sussurrò Irene, abbracciandola "scrivimi mi raccomando"
"Ricorda di vivere la tua vita in libertà" Aggiunse Janice con un grosso sorriso
"Sapevo che avrei sempre potuto contare su di voi" Disse Sarah prima di salutarle.
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"Sono distrutta" Dichiarò Irene, sedendosi sul divano color crema, che si trovava al centro del salotto
"Ho dovuto pulire i vasi da notte del terzo,  quarto e quinto piano" Borbottò "mi sembrava quasi di essere tornata ad Hogwarts, quando Gazza mi dava le punizioni in infermeria"
"Be' almeno stavolta hai potuto usare la magia" Rispose Janice ghignando.
Irene fece una smorfia "non sei divertente"

Si mise seduta composta "ho proprio bisogno di bere qualcosa di forte, ora avviso Tonks così andiamo tutte e tre al pub"
"No io stasera non ci sono" Dichiarò Janice
"E cos'hai da fare sentiamo" Domandò Irene
"Un progetto per la Banca" Mormorò la mora timidamente
"Non puoi pensare sempre al lavoro... Impazzirai"
Janice sventolò la mano in aria "sei sempre la solita esagerata"
"Dai Janice, non farti pregare"
Ma la mora era irremovibile, scuoteva la testa con enfasi teatrale.
"Allora stasera disdico l'appuntamento con Fred e vengo da te"
Janice spalancò gli occhi terrorizzata
"Così passiamo un po' di tempo insieme, viviamo nella stessa casa e non ci vediamo mai" Aggiunse Irene
"Non devi disdire nessuno appuntamento, sono stanca e voglio dormire"
Lei trovava il comportamento della mora sospetto, quindi decise di pressarla un po'
"Allora vengo con Fred qui" Dichiarò "Non voglio che passi la notte da sola"
"Io invece, voglio poter dormire in pace..." Ribattè la mora "Non passerò la notte a sentire te e Fred che fate roba"
"Mi stai cacciando di casa?" Chiese la ragazza scioccata.
Janice si mise a ridere divertita "Irene non rigirare la frittata, è stata una settimana stressante, finirò il progetto per la Banca e mi farò una bella dormita" Sorrise rassicurante "non ti preoccupare per me. Ora vai al pub e fatti una bella bevuta. Poi vediti con Fred e dacci dentro" E le fece un occhiolino ammiccante "domani ci vedremo a pranzo, così staremo insieme"

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora