Capitolo Sessantotto

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⚠AVVERTENZE⚠
🔴 in questo capitolo ci sono parti che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno
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"Non capisco perché tocca a noi decorare la sala di accettazione" Esclamò Albert, un ragazzo dai capelli neri, che seguiva il primo anno di corso per Guaritori.
"Perché siamo i nuovi arrivati, mi pare ovvio" Spiegò Irene, mentre appendeva dei pipistrelli di carta con la magia.
"Ma poi perché decorare un ospedale per Halloween? Che senso ha?" Continuò il ragazzo infastidito
"Senti l'ospedale è un luogo triste... È una bella idea quella di renderlo allegro durante le festività" Precisò lei, accendendo la candela nella zucca, appoggiata sopra la scrivania all'ingresso.
"Ragazzi lasciate perdere le decorazioni" Disse Stuart, irrompendo nell'atrio "ci serve una mano al secondo piano, una strega ci sta dando problemi"
I due si scambiarono un'occhiata preoccupata e seguirono il biondo.

Al secondo piano, su un lettino, c'era una donna di mezza età che si agitava animatamente.
"NON DEVO STARE QUI!" urlava "LASCIATEMI ANDARE"
Due guaritori cercavano invano di tranquillizzarla
"Ma cos'ha?" Domando Albert, con il terrore negli occhi
"È venuta quì un'ora fa, dicendo di essere stata attaccata da un Mangiamorte e di non sentirsi bene... Ma quando i guaritori hanno iniziato la visita ha dato di matto" Spiegò Stuart "ne ha già stesi due"
"Io la distraggo e uno di voi due la fa addormentare" Disse Irene, avvicinandosi alla donna
"Signora io sono Irene e sono qui per aiutarla"
La donna iniziò ad urlare ancora più forte "NON HO BISOGNO DI AIUTO!! LASCIATEMI STARE"
La ragazza si fece più vicino "secondo me ha ragione... Si fidi di me" Fece un sorriso "Posso aiutarla, io so dov'è l'uscita"
"Davvero sa come farmi uscire?" Domandò la donna, calmandosi
"Certo" Rispose Irene in tono pacato e tranquillo "ora io mi avvicinerò a lei, così le darò una mano a scendere dal lettino"
Il piano stava funzionando, la donna era calma e sorrideva felice.
Irene era vicinissima, aveva un sorriso rassicurante e teneva saldamente la mano della Strega
"Morfeus" Bisbigliò Stuart, puntando a sorpresa la bacchetta sulla fronte della donna, che cadde immediatamente in un sonno profondo.
E con molta calma la ragazza, adagiò la donna sul lettino
"missione compiuta" Esclamò euforica, beccandosi un'occhiataccia dal guaritore alla sua destra
"Non dargli retta" Bisbigliò il biondo "fa così solo perché lui non ci è riuscito"
"Ora potete tornare a decorare la sala d'accettazione" Ordinò autoritario uno dei due guaritori, mentre entravano nella sala delle visite con la donna.
Albert sbuffò sconsolato "andiamo Irene"
"Neanche un grazie ci hanno detto" Borbottò lei amareggiata.

"Dai non è male" Esclamò Stuart, osservando il lavoro dei due
"È bellissima" Precisò Albert "l'idea dei pipistrelli è stata fantastica! Complimenti Irene"
"Lo so" Rispose lei fiera "ora se non vi dispiace vado a cambiarmi, che il mio turno è finito"
Si cambiò con calma nello spogliatoio, ripose la divisa con cura nell'armadietto e salutò i colleghi, uscendo dall'ospedale.
Decise di fare una passeggiata, fino al negozio dei gemelli.

L'autunno inoltrato aveva reso l'aria pungente, gli alberi si stavano pian piano spogliando e i babbani camminavano indaffarati, ignorando la sua presenza.
Londra era bella, ma estremamente caotica, sempre piena di macchine e rumori assordanti.

Però sotto sotto lei invidiava i babbani, loro non avevano tutti i problemi che aveva lei, vivevano tranquillamente la loro vita, all'oscuro del mondo magico e di quello che comportava.
Erano felici nella loro normalità, ignorando il pericolo che incombeva sulle loro teste...
Quanto avrebbe voluto poter ignorare anche lei l'esistenza di Voldemort.

Quanto avrebbe voluto poter camminare tranquillamente, senza dover tenere la mano salda sull'elsa della bacchetta, per poter essere pronta ad ogni evenienza.
Ormai era diventata un'abitudine per lei, girava guardinga, sempre pronta ad agire, tenendo gli Occhi aperti, come le diceva sempre Moody.

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora