Capitolo cinquantanove

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Voleva andarsene, voleva trovare un angolo appartato e piangere, ma non lo fece.
Prese coraggio e si avvicinò a grandi passi ai due
"Abbiamo litigato un'ora fa e tu già ci stai provando con un'altra?" Si era piazzata tra i due e stava lanciando sguardi infuocati ad entrambi "sei proprio uno stronzo"
Il rosso non parlava, si limitava a guardarla sconcertato
"Va bene... Allora, grazie Fred per le merendine marinare" Farfugliò la bionda, colma d'imbarazzo, allungando alcune monete al ragazzo "vi lascio parlare in pace, Ciao Irene" E se ne andò via

Irene voleva sparire, si era resa nuovamente ridicola
"Scusami" Mormorò "ho frainteso"
Fred era ancora arrabbiato, infatti non riusciva a guardarla negli occhi.
"Sembrava tutto così ambiguo" Continuò lei.
"Non tutti sono come te..." Sbottò il rosso "io ci tengo a noi, a differenza tua"
Lei era ferita da quelle parole, perché lei in realtà ci teneva tantissimo
"Fred probabilmente ho sbagliato per la questione di Benjamin" Lui ora l'ascoltava incuriosito "è che il tuo atteggiamento mi ha fatto saltare i nervi"
"Mi ha insospettito il fatto che tu non abbia voluto farmi leggere quella stupida lettera" Gli tremava la voce "come se avessi avuto qualcosa da nascondermi" Il respiro del ragazzo era estremamente profondo "perché non mi hai nemmeno detto che Benjamin ti aveva scritto? Mi ha fatto male..."

"Scusami" Esclamò lei, colma di dispiacere "lo sai che io odio far soffrire le persone, specialmente te"

"Cosa ti ha scritto allora?" Domandò il rosso,  con gli occhi curiosi
Lei sospirò, prese coraggio e sputò fuori ogni cosa "be' ha detto che gli mancavo e che pensava spesso a me ultimamente"
La faccia del rosso divenne cupa "e tu cosa gli hai risposto?" Serrò i pugni "gli hai detto che anche lui ti manca vero?"
Irene fece una faccia schifata "ma sei stupido?" Era inorridita "io sto con te!"
Lui emise un flebile sorriso, per poi incupirsi nuovamente "allora perché hai fatto tutte quelle storie?"
"Volevo che tu avessi un po' di fiducia in me..." sospirò "ma a quanto pare era chiedere troppo"
"Oh non iniziare a fare la vittima con me" Sbottò lui, arrabbiato
"Senti hai fatto una scenata esagerata, tu sei stato con mezza scuola e non mi arrabbio ogni volta che parli con qualche tua ex fiamma"
Una risata roca echeggiò nell'aria, facendola rabbrividire "io non mando lettere alle mie ex fiamme"

Irene era furiosa, ancora che continuava a tormentarla per quella stupida lettera
"la smetti con questa storia? Ti ho detto tutto adesso" Lo stava guardando dritto negli occhi "ho semplicemente risposto, sono solo una persona educata"

"Senti non ti ho detto niente per il fatto di Lee, anche se mi da' fastidio vedervi così uniti, ma so che siete amici" Lui si avvicinò talmente tanto a lei, che si ritrovò con la schiena contro una colonna "ma con Benjamin non posso fare finta di nulla"
"A parte che tra me e Lee non c'è mai stato niente" Protestò la ragazza con veemenza, provando a toglierselo di dosso
"Si lo so, eravate ubriachi e non è significato niente per voi" Continuò il rosso, spingendola ancora di più verso la colonna
"Non hai capito Fred" Lo richiamò lei "quello che è successo quella sera era tutto finto"
Si fece sfuggire una leggera risata
"Lee voleva far ingelosire Angelina e io darti fastidio, quindi abbiamo deciso di mettere su quella messinscena, io e Lee non ci siamo nemmeno baciati"
"Perché stai dicendo così adesso?" Domandò lui "ho detto che non mi da fastidio, non devi mentirmi"
"Non sto mentendo, siete saltati alle conclusioni sbagliate, io non ho mai detto che tra me e Lee fosse accaduto qualcosa"
"Ma non hai nemmeno negato" Sbottò furioso

Davvero le stava facendo la predica, perché tra lei e Lee non era successo niente?
Non poteva credere alle sue orecchie

"Fred io e te non stavamo insieme in quel periodo..." Constatò lei, con la speranza di farlo ragionare
"Quante altre menzogne mi hai detto?" La mano del ragazzo era premuta contro la colonna, vicinissima alla testa di lei
"Ti prego smettila... Non puoi arrabbiarti per questo... Stavamo chiarendo la questione della lettera, questo non c'entra nulla"
Il ragazzo avvicinò il volto a quello di lei
"Non so più chi ho davanti... Non ti facevo così bugiarda e macchinatrice"
Irene stava perdendo la calma, ma decise di affrontare il tutto con tranquillità, nonostante le pesanti accuse da parte del ragazzo, sospirò profondamente
"Io ti ho giustamente chiesto scusa per il fatto di Benjamin" Poggiò delicatamente la mano sulla guancia del rosso "e quindi ti chiedo scusa anche per il fatto di Lee, dato che qua l'unica che ha un minimo di buonsenso sono io"
Lui spostò a forza la mano di Irene, gli occhi nocciola fissi su di lei
"Però non ti aspettare che io mi metta a supplicarti Fred... Non ho intenzione di passare per il mostro che tu stai dicendo" Bisbigliò acidamente la ragazza, mantenendo il contatto visivo che si era creato
"Benissimo" Affermò aspro Fred "io devo riflettere sulla situazione... devo capire se posso fidarmi ancora di te"

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora