Capitolo ventisette

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Quella mattina era decisamente triste, le vacanze erano ufficialmente terminate.
La pioggia batteva forte sulla finestra della stanza di Ginny, Irene si stava preparando distrattamente.
Quei giorni passati con i Weasley erano stati davvero piacevoli, lei non veniva da una famiglia numerosa, e passare del tempo con una famiglia unita come la loro fu un esperienza unica.
Le ragazze scesero in cucina, si sedettero al tavolo per la colazione.

Una voce interruppe la loro colazione, era apparsa una testa in mezzo alle fiamme del cammino, era Amos Diggory e cercava il Signor Weasley.
La Signora Weasley corse verso le scale, a chiamare il marito.
Poco dopo l'uomo, col vestito alla rovescia, entrò di corsa in cucina e si mise a parlare con la testa nel cammino.
Dopo di lui entrarono nella stanza anche i ragazzi, che si misero a tavola a mangiare.
Il signor Diggory aveva riferito, che un certo Malocchio, aveva avuto dei problemi con degli intrusi e serviva l'intervento del Signor Weasley.
L'uomo allora corse ad aggiustarsi gli abiti, salutò tutti e andò subito via.
Bill e Charlie salutarono il padre e si unirono agli altri.

Iniziarono a parlare di Malocchio, Irene non aveva la più pallida idea di chi fosse. I gemelli continuavano a sottolineare il fatto che fosse un po' schizzato.
La ragazza ascoltava la discussione, con la speranza di capire qualcosa in più.
Harry, che era perplesso quanto lei, chiese chi fosse Malocchio.
I due fratelli maggiori spiegarono che era un Auror eccezionale, solo che con la vecchiaia era diventato leggermente paranoico.

Finirono la colazione e andarono a prendere i loro bauli.
La ragazza trascinò il suo grosso baule per le scale.
Bill, Charlie e la signora Weasley li avrebbero accompagnati a King's Cross.
Avrebbero usato dei taxi Babbani.
Era esilarante vedere i tassisti, scioccati, caricare i grossi bauli nei taxi. Quando il baule di Fred si aprì per sbaglio e dei Favolosi Fuochi d'artificio freddi, del dottor Filibuster, si innescarono, il gatto di Hermione, Grattastinchi scattò e aggredì l'uomo.
Irene era capitata nel taxi con i gemelli, stavano stipati dietro, con il baule di George che ingombrava.

Arrivati a King's Cross erano tutti sollevati, sia loro che i tassisti.
Irene prese un carrello e con l'aiuto di Charlie ci caricò su il baule. Poi varcò piano, senza farsi notare, la banchina che separava il binario 9 dal binario 10, insieme a Fred e Charlie.
Arrivati al binario 9 e 3/4, un grosso treno rosso li attendeva trepidante.
Irene salì sul treno e posò il baule in uno scompartimento vuoto, anche Fred e George entrarono lì e fecero lo stesso. Poi scesero tutti per gli ultimi saluti.

"Può darsi che ci vedremo prima di quanto pensiate" Disse Charlie, facendo un occhiolino ad Irene, mentre abbracciava Ginny. Lei ripensò immediatamente al discorso sui draghi, fatto giorni prima...
Fred e George, incuriositi, iniziarono a tempestare i fratelli di domande, ma non riuscirono ad ottenere una risposta.
"Signora Weasley grazie mille per la vostra ospitalità!" Esclamò lei, anche Hermione e Harry fecero lo stesso.
"Oh, è stato un piacere, cari! Vi inviterei per Natale, ma... be', suppongo che vorrete tutti restare a Hogwarts, visto che... insomma, fra una cosa e l'altra" Disse la signora Weasley.
Ciò suscitò ancora di più la curiosità dei ragazzi, che continuarono a chiedere ulteriori informazioni, salendo sul treno in partenza.

La ragazza entrò nel vagone, e con estremo piacere trovò Lee, che stava posando il suo bagaglio.
"Hey Lee!" Esclamò lei, abbracciandolo.
Fred e George entrarono proprio in quel momento
"Oh Lee hai trovato il vagone giusto" Disse George, sedendosi.
"Come hai passato l'estate Lee?" Chiese la ragazza
Lui iniziò a raccontare la sua estate euforico, Irene lo ascoltava interessata, mentre i gemelli bisbigliavano tra loro, in un angolo del vagone.
"Tu invece cosa hai fatto?" Chiese il ragazzo infine.
"Oh è stata un'estate tranquilla! A parte per gli ultimi giorni, che li ho passati con questi esseri qua" Disse lei indicando i gemelli "e  la loro splendida famiglia!"
I gemelli continuarono ad ignorarli, lei era infastidita, voleva tanto sapere cosa stessero combinando.
Si unirono al discorso solo quando Lee iniziò a parlare della finale della Coppa del Mondo di Quidditch, a quanto pare anche lui era andato a vedere la partita.
Anche Irene discuteva animatamente. Questa volta, non si sentiva esclusa, avevano parlato di quella partita per giorni, sapeva ogni singolo dettaglio.

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora