Capitolo nove

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Quella notte fu tormentata per Irene, era molto agitata.
La domenica mattina si svegliò prestissimo e iniziò a prepararsi. Non sapeva cosa mettere, iniziò a provare una miriade di vestiti, ma nessuno la convinceva.
Non voleva essere ne sciatta ne troppo appariscente, doveva essere semplice e naturale in pratica se stessa.
Quindi alla fine decise di indossare un semplice jeans con una camicia e sopra la camicia indossò un maglioncino, dato che era febbraio e faceva fresco.
Poi vide i suoi capelli, che erano un disastro, decise di prendere un po' di Tricopozione lisciariccio e finalmente riuscì a fare un semi raccolto morbido. Infine mise un velo leggero di trucco, un po' di mascara ed era pronta.

Erano le 9 e mezza e girava agitata per la stanza, quando le amiche iniziarono a svegliarsi. "Irene la smetti di fare rumore" Disse Fiona irritata
Sarah spostò le tende del letto al baldacchino, la osservò attentamente e chiese "non sei un po' troppo sportiva per un appuntamento?"
La ragazza sbiancò, come troppo sportiva?!Aveva sbagliato tutto?! No doveva rimediare assolutamente.
"Dici? Mi devo cambiare? Ma in fondo è solo un uscita tra conoscenti non è un appuntamento... Non volevo esagerare" Janice capì che era in panico e intervenne "Irene è decisamente un appuntamento. Ma non è nulla di elegante quindi stai benissimo. Lui ti ha visto sicuramente peggio di così"
La ragazza andò ancora più nel panico ed irritata esclamò "Nessuno è più bravo di voi a tranquillizzare qualcuno... Ora sono nel panico più totale grazie"
Giselle esasperata scese dal letto, si avvicinò ad Irene, la guardò dalla testa ai piedi, prese un lucidalabbra e lo diede alla ragazza "metti questo e sarai perfetta" La ragazza prese il lucidalabbra e se lo mise.
L'ansia era troppa, non ne poteva più doveva andarsene dalla stanza, se no si sarebbe cambiata di nuovo.
Quindi uscì dal dormitorio e decise di andare ad aspettare Oliver nel corridoio davanti all'ingresso della sua sala comune.

Varcò la porta e con grande sorpresa vide che era già lì. Aveva un paio di jeans scuri una camicia azzurra e una giacca di pelle di drago nera, sembrava leggermente nervoso.
Ma appena vide Irene sorrise e disse "Buongiorno, come mai sei in anticipo?" Lei era lì a fissarlo, si sentiva decisamente inadeguata accanto a lui, voleva tornare dentro e cambiarsi, ma lui parlò di nuovo "sei decisamente diversa stamattina... Non so se è possibile ma sei addirittura più carina del solito" La ragazza sentì un subbuglio nello stomaco e arrossì vistosamente. "Buongiorno Wood. Cos'è tutta questa gentilezza?"
Il ragazzo si avvicinò a lei e disse "la smetti di chiamarmi per cognome? È fastidioso? E poi penso sia normale che io faccia dei complimenti alla ragazza con cui sto uscendo"
Lei lo guardò con sguardo di sfida e disse "mmh sei proprio un ruffiano Wood" Lui iniziò a ridere, la prese per un braccio, lei restò ferma non si mosse e chiese "allora dove andiamo?" Lui la tirò ed esclamò "a fare una passeggiata nel parco Fabrizi".

Nessuno dei due parlò per tutto il tragitto. Arrivati al parco, il ragazzo la trascinò vicino al Lago Nero e si sedette all'ombra di un albero, lei era in piedi a fissarlo. "Ti vuoi sedere? O resterai tutto il tempo lì a fissarmi?" Disse il ragazzo ridendo, lei prese e si sedette di fronte a lui con le gambe incrociate.
"Allora come sono andati i festeggiamenti di ieri?" Chiese la ragazza curiosa
"Sono andati bene. Solo che stanotte c'è stato un piccolo problema alla torre Grifondoro... Un ragazzo del terzo anno è stato svegliato da Sirius Black, con un pugnale in mano. Infatti non ho dormito granché c'era un tale frastuono" Disse il ragazzo. Irene era sconvolta "Sirius Black è entrato nella torre Grifondoro? Come ha fatto?"
Allora lui le raccontò che Sir Cadogan lo aveva fatto entrare, perché sapeva la parola d'ordine. Infatti poi si venne a sapere che un povero ragazzo, del terzo anno, aveva perso un foglietto, dove sopra aveva scritto le parole d'ordine dell'intera settimana e a quanto pare Black lo aveva trovato.
Irene era terrorizzata "scusa ma è sicuro stare qui? Con Black in giro?" Il ragazzo sorrise e disse "stanotte i professori hanno controllato tutto il castello e lo hanno messo in sicurezza. Stiamo al sicuro non ti preoccupare e poi se è qualcosa ci sono io a difenderti"

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora