Capitolo undici

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Il venerdì passò abbastanza tranquillo. Stava andando spensierata in sala Grande per la cena, quando vide i gemelli, che stavano ridendo di fronte a lei.
Voleva cambiare strada, ma George ormai l'aveva vista ed ora stava camminando verso di lei.
"Ciao George, come va?" Disse la ragazza cordialmente
"Ciao Irene! Perché mi stai ignorando?" Chiese il ragazzo con un sorrisetto
"Sai benissimo che non sto ignorando te, ma quel cretino del tuo gemello"
George iniziò a ridere e disse "non so precisamente cosa abbia fatto, ma probabilmente era uno scherzo. Lo sai che a lui piace scherzare..."
"No George smettila! Tuo fratello ha sbagliato e se vorrà risolvere dovrà farlo lui non tu. Quindi finiamola con questo discorso".
Mentre parlava la ragazza guardava Fred, che stava la dietro in attesa con la testa abbassata, come se stesse provando un senso di colpa.
La ragazza si fermò a fissarlo, lui alzò la testa e le sorrise sfacciato. Lei nervosa distolse lo sguardo da lui e guardò di nuovo George, che rassegnato le chiese
"Allora domani ad Hogsmeade andrai con Oliver?"
Irene non sapeva cosa rispondere, aveva completamente dimenticato che la gita ad Hogsmeade era quel fine settimana
"In realtà Oliver non ha detto nulla a riguardo..."
George la guardò perplesso "e chiediglielo tu allora" Aveva ragione perché doveva essere sempre Oliver a fare la prima mossa. Poteva benissimo chiederglielo lei.
Salutò George e andò a cenare.
Dopo cena andò ad aspettare Oliver davanti all'ingresso della torre Grifondoro.

Lo vide arrivare, stava davvero bene con la divisa della scuola.
"Ciao tipa strana! Cosa ci fai qui?" Irene lo salutò "Ciao Wood, stavo facendo un giro da queste parti ovviamente" Il bel ragazzo disse "mmh non me la conti giusta... Stai escogitando qualcosa sicuramente."
Irene prese coraggio e timidamente chiese "domani andrai a Hogsmeade?" Oliver sorrise dolcemente "mi stai chiedendo un appuntamento tipa strana?" Le guance della ragazza presero fuoco "si ti sto invitando ad uscire..." Lui le diede una carezza sulla guancia "va bene accetto, però se non ti dispiace scelgo io il posto. Dato che già avevo organizzato qualcosa."
"Mmh va bene come vuoi tu" Disse la ragazza, si avvicinò a lui per darle un bacio, ma lui scattò in avanti le diede un bacio sulla guancia "buonanotte" Sussurrò.
Irene restò lì ferma, lo vide entrare nella sala comune Grifondoro, voleva tanto baciarlo... Infatti non capiva perché avesse reagito in quel modo. Però decise di non farsi paranoie  e inutili film mentali, quindi evitò di pensare a quello che era appena accaduto e si diresse verso il suo dormitorio.

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"QUALCUNO MI PUÒ AIUTARE PER FAVORE!!" gridò la ragazza, mentre gettava vestiti sul proprio letto.
"NON URLARE CALMATI!!" urlò di rimando Janice.
"Secondo me la gonna nera e il maglioncino bianco" Disse calma Fiona, mentre perlustrava i vestiti sul letto.
"Quindi dite che devo mettere una gonna? Non va bene un jeans?" Chiese Irene supplichevole.
"DEVI METTERE ASSOLUTAMENTE UNA GONNA" urlò esasperata Giselle, era strano sentire Giselle urlare, lei era sempre tranquilla.
"Va bene allora quale metto?" Chiese la ragazza
Fecero una mini votazione e alla fine vinse la gonna nera semplice, battendo quella nera a pois con 3 voti di vantaggio.
Poi, dopo altre discussioni, decise di mettere il maglioncino a collo alto rosa.
Ora che era vestita doveva sistemare i capelli e il trucco. Fortunatamente le ragazze le diedero una mano.
Una volta che furono tutte pronte, andarono nell'ingresso.

"Hey cosa hai messo addosso? Dove devi andare conciata così?" Disse Fred avvicinandosi a Irene.
"Fred ti conviene girare alla larga da me. Non mi è ancora passata, penso ancora che sei un grandissimo stronzo" Lui la guardò stava per parlare, ma la ragazza le diede un'occhiata infuocata.
Lui sorrise e andò via.
Irene era lì in fila, mentre Gazza controllava chi aveva il permesso per andare in gita. Oliver non era ancora arrivato, quindi Irene decise di uscire dalla fila e di attenderlo.
Poco dopo arrivò, la salutò e si misero in fila insieme. "Stai bene oggi" Disse il ragazzo alle sue spalle. Lei si girò e lo ringraziò. Salirono sull Hogwarts express e parlarono per tutto il viaggio di quidditch, Irene, grazie al regalo di Oliver, ora sapeva molte cose sul quidditch ed era piacevole parlarne con lui, dato che ne era davvero appassionato.
Quando arrivarono nel grazioso villaggio magico c'era una leggera brezza.
"Ora andremo in un posto molto carino" Disse il ragazzo contento.
"Sono davvero curiosa..." Rispose Irene.
Stavano camminando per la strada principale, quando il ragazzo prese una strada laterale e Irene lo seguì.
Ora stavano davanti alla sala da te di Madama Piediburro. Entrarono dentro, era una piccola sala da te molto accogliente, con luce soffusa e vari tavoli rotondi con merletti dai colori tenui.
Oliver si avvicinò alla proprietaria e la dolce signora, dai capelli scuri, portò i due ragazzi ad un tavolo grazioso in un angolo del locale.

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora