Capitolo sessantasette

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⚠AVVERTENZE⚠
🔴 in questo capitolo ci sono parti che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno
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"Come mai non c'è nessuno?" Domandò Irene curiosa "dov'è George?"
"È uscito con Lee" Rispose Fred, chiudendo la porta dell'appartamento "sono andati a rimorchiare" Aggiunse, trattenendo le risate.
"È mai possibile che quei due pensano solo a quello?" Borbottò la ragazza, divertita
"Tesoro tu non capisci proprio..." Lei lo guardò confusa "loro provano a rimorchiare ma non ci riescono, perché io non sono lì con loro"
"Che vorresti dire?"
Fred fece una giravolta su se stesso "sono io quello bello, era grazie a me che rimorchiavano ad Hogwarts" Stava indicando la sua faccia fiero "ora solo loro due non potranno mai concludere"
"Sei troppo arrogante" Sbuffò Irene, spingendolo leggermente.
"Ma se anche tu, tra tutti e tre, alla fine hai scelto me"
"Ma io non ho mai provato nulla per Lee e George" Precisò lei
"Perché sono io quello bello" Continuò il rosso fiero
"A volte sei così stupido" Esclamò la ragazza, sedendosi sul divano rosso che stava nel salotto.
"Ma non hai negato che sono io il più bello..."

Lui era proprio davanti a lei, in piedi, con i capelli spettinati e un espressione divertita stampata in faccia.
Data la posizione, gli occhi della ragazza si soffermarono sulla cintura del rosso.
Quindi, con molta calma, allungò le mani per slacciarla
"Cosa stai facendo?" Domandò Fred, con un grosso sorriso malizioso
"Voglio vedere se sei così bello come dici"
Aveva tolto del tutto la cintura e stava per sbottonargli i pantaloni,
quando, inaspettatamente, lui si fece indietro
"Mettiti comoda" Dichiarò "ora inizia lo spettacolo"
Irene sorrise e si mise spaparanzata sul divano, con gli occhi fissi sul rosso che aveva difronte.
Fred si abbassò per togliersi le scarpe, lo sguardo languido poggiato su di lei, una volta slacciate le lanciò sgraziatamente in aria, facendo ridere la ragazza.
Lui la guardò contrariato e lei cercò di trattenere le risate
"Ora vediamo se riderai ancora" Borbottò il rosso, cacciando la bacchetta.
Un getto d'acqua uscì dalla punta della bacchetta, colpendolo in pieno petto...
Irene strabuzzò gli occhi spaventata "cosa diamine stai facendo?"
Fred si passò una mano tra i capelli rossi, oramai completamente bagnati "avevo caldo"
La maglia bianca del ragazzo era diventata trasparente, aderiva al corpo del ragazzo non lasciando nulla all'immaginazione.
Adesso anche lei sentiva caldo... Stringeva le gambe per calmare l'estrema eccitazione.
"Non ridi più eh" La provocò lui, strizzando la maglia fradicia
Si avvicinò a lei, sorrise maliziosamente e si tolse lentamente la maglietta, mostrando il torso tonico, ricoperto da numerose goccioline d'acqua.
Fece roteare la maglietta sopra la testa, spruzzando acqua dappertutto e la lanciò addosso alla ragazza, che lo fissava rapita
"Cazzo è tutta bagnata" Sbottò lei infastidita, togliendosi la maglietta del rosso dalla faccia
"Di già? Non ti ho nemmeno sfiorato..."
Lei arrossì ed abbassò lo sguardo

"Perché non mi dai una mano a togliere questi?" Domandò Fred, indicando i suoi  Bermuda
"Che c'è? Già ti sei stancato?" Lo provocò Irene, alzandosi dal divano
"No" Esclamò lui, cingendole i fianchi per attirarla vicino "mi sono ricordato che ti ho portato a casa, perché ti eri proposta di farmi passare la rabbia" E la baciò, mentre lei gli sbottonava i pantaloni
"Mi dai carta bianca?" Chiese supplichevole Irene, in un sussurro
"Fammi impazzire!" Rispose lui, dandole il permesso.

Adorava quando toccava a lei comandare, sentire i gemiti che lui emetteva solo per lei.
Lo spinse verso il divano, facendolo sedere.
Si tolse la maglietta e i pantaloni, senza distogliere lo sguardo dal rosso, che la squadrava ipnotizzato.
Poggiò la mano sulla mutanda del ragazzo, constatando che la situazione si stava facendo decisamente calda e decise di mettersi a cavalcioni su di lui.
Il rigonfiamento, che il rosso aveva ta le gambe, pulsò a contatto con l'intimità di lei
"Non ti ho nemmeno sfiorato e già stai così?" Lo provocò lei, leccandosi le labbra.
Fred emise un gemito rauco, palpandole con foga il sedere
"Tesoro hai detto che devo essere io a comandare..." Dichiarò Irene, prendendo il mento del rosso "non puoi toccare!"
E passò la sua calda lingua sul collo del ragazzo, facendolo tremare
"Quando fai così mi spaventi..."
Lei sorrise compiaciuta, muovendo ritmicamente il bacino
"Cazzo" Imprecò il rosso, gettando la testa all'indietro
"Ti stai agitando tanto e non ho nemmeno iniziato" Bisbigliò, mordicchiandogli l'orecchio

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora