Capitolo venticinque

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Passarono il pomeriggio insieme, a parlare e a fantasticare.
Verso sera, venditori ambulanti iniziarono a materializzarsi, carichi di souvenir straordinari.
L'intero gruppo si avvicinò ai carretti e iniziò a fare acquisti.
Irene comprò uno strano cappello verde e bianco, che suonava l'inno irlandese. I gemelli, che avevano dato a Bagman tutti i loro risparmi, non presero niente.
Quindi la ragazza comprò due coccarde verdi per loro, fu difficile convincerli ad accettarle, ma alla fine cedettero.
Erano tutti carichi di acquisti.

Poi ci fu un gong profondo, oltre i boschi, lanterne rosse e verdi si accesero tra gli alberi, facendo strada per il campo.
E il gruppo si mise in marcia, con il signor Weasley in testa.
Stavano camminando e chiacchierando da una decina di minuti...
Irene urtò il piede contro qualcosa, inciampò e cadde a terra.
"Mi hai fatto cadere! Sei proprio stupido" Biascicò la ragazza, provando ad alzarsi da terra.
George la guardava e rideva, anzi tutti stavano ridendo, della sua rovinosa caduta.
Percy, gentilmente, allungò il braccio e aiutò Irene a tirarsi su.
"Grazie Percy!" Esclamò lei.
Era rossa dalla vergogna, tirò un pugno a George sulla spalla e ripresero a camminare.
Dopo poco si ritrovarono davanti ad uno stadio gigantesco, dalle mura dorate. Aveva centomila posti, il signor Weasley spiegò loro che cinquecento persone ci avevano lavorato per un anno, avevano messo incantesimi Respingi-Babbani dappertutto. Si avvicinarono ad una allegra signora, che controllò loro i biglietti e gli spiegò come raggiungere la tribuna d'onore, che stava sopra a tutto, nel punto più alto.
Irene era veramente emozionata, guardava sbalordita tutto ciò che la circondava, non era mai stata così euforica per una partita di quidditch.
Le scale all'interno dello stadio erano coperte da tappeti viola. E il gruppo del signor Weasley salì fino in cima.

Lì trovarono una piccola tribuna, posta proprio a metà tra gli anelli dorati.
Se si guardava di sotto si vedeva il campo gigantesco, e centomila maghi e streghe che prendevano posto sugli spalti. Irene prese posto tra George e Ginny. La tribuna era ancora vuota, a parte per un piccolo elfo domestico del Signor Crouch, che stava tenendo il posto al suo padrone. Lentamente la tribuna iniziò a riempirsi, di persone importanti, a giudicare dalla reazione che aveva Percy, ogni volta che entrasse qualcuno di nuovo.
Quando entrò Cornelius Caramell, il ministro della magia, Percy fece un inchino talmente esagerato, che i suoi occhiali di corno caddero a terra e si ruppero. Ciò causò un ilarità tra i suoi fratelli, che fece imbarazzare il ragazzo.
Poi entrò una famiglia, che attirò l'attenzione di Irene, erano vestiti in maniera impeccabile, avevano i capelli di un biondo chiarissimo, quasi bianco e si sedettero nella fila dietro di loro. "Oh no è arrivato quell'antipatico di Malfoy" Bisbigliò Ginny. La ragazza sentendo quel nome ricordò immediatamente la questione dell'ippogrifo Fierobecco.
A quel pensiero si innervosì, e vedere il Signor Malfoy dire cose poco piacevoli al Signor Weasley la fece innervesorire ancora di più.

Ma poi il Signor Bagman estrasse la bacchetta, la puntò alla propria gola e disse "Sonorus" La voce era alta e potente, come se stesse parlando in un grosso megafono
"Signore e signori... Benvenuti alla finale della quattrocentoventiduesima Coppa del Mondo di Quiddithc" La folla gridò.
Poi presentò le mascotte della Nazionale Bulgara.
"Veela!" Esclamò il Signor Weasley sorpreso.
Irene non ne aveva mai vista una dal vivo, un centinaio di donne bellissime scesero in campo.
Avevano la pelle candida come la luna, e capelli bianco dorati che ondeggiavano.
Iniziarono a ballare, Irene notò che George e Fred fissavano lo spettacolo come se fossero ipnotizzati. In realtà tutti gli uomini, in quella tribuna, guardavano le Veela ammagliati. Quindi capì che quello che dicevano sulle Veela fosse vero, riuscivano ad incantare gli uomini.
Quando la musica cessò e le Veela presero posto, ci fu un coro di dissenso da parte dell'intero stadio, ma Bagman sovrastò le proteste e presentò la mascotte dell'Irlanda.
Una cometa verde e oro apparve sul campo, fece un giro.
Poi si divise e apparve un arcobaleno, piano piano l'arcobaleno si dissolse e le due sfere luminose si unirono di nuovo. Ora c'era un grosso trifoglio, che iniziò a fluttuare sulla platea, sprigionando una pioggia di monete d'oro. Se si guardava attentamente, si poteva notare che il trifoglio era formato da tanti minuscoli omini con la barba.
"Lepricani!" Urlò il Signor Weasley
Finito il giro, il trifoglio si scompose e Lepricani persero posto, di fronte alle Veela.

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora