Capitolo quarantacinque

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"MUOVITI SVEGLIATI!"
"Lasciami in pace, sono stanca" Borbottò Irene, senza aprire gli occhi
"Sono le tre del pomeriggio, non puoi dormire a quest'ora"
Irene aprì gli occhi e vide che Fred Weasley la stava fissando
"Sto facendo il mio pisolino pomeridiano, sono in vacanza..." E si rimise a dormire
"Dai smettila di dormire, Stiamo svuotando gli armadi sopra, abbiamo trovato un sacco di oggetti oscuri"
La ragazza era stanca non voleva più sentirlo, prese la bacchetta voleva lanciargli un incantesimo, ma Fred fu più veloce e la rubò.
"Non costingermi a buttarti giù dal letto"
"Fallo!" Mormorò la ragazza.
Due forti mani la spinsero e lei si ritrovò sul duro pavimento
"Ahii mi hai fatto male! Ma sei stupido?" Dichiarò indispettita, mentre a fatica si alzava da terra.
"Muoviti andiamo!" Disse il rosso euforico.

Era contenta che le cose erano ritornate come prima tra di loro, ma non voleva essere disturbata mentre dormiva.
Quindi colma di sonno seguì il suo amico. Entrarono in una stanza piena di polvere, era un salotto dall'aspetto tetro.
George stava trafficando, insieme a Ginny, vicino ad un grosso armadio.
Avevano cacciato un mucchio di strani oggetti
"Irene vieni! Non riusciamo a prendere questa scatola, sembra incollata" Disse George supplichevole.
Irene si avvicinò ed iniziò a punzecchiare la scatola con la bacchetta, questa emise un forte scoppio ed un viscido liquido verde la colpì, dritto in faccia.
I tre ragazzi scoppiarono a ridere
"Scusa Irene, mi hanno costretto" Affermò Ginny, tra le risate
"Ah ah ah molto divertente davvero" Esclamò lei, togliendosi il liquido viscido dalla faccia.

"Sporca sanguemarcio... Tocca l'armadio della mia padrona con le sue mani sudice"
La ragazza si voltò e fece un grosso sorriso al vecchio Elfo domestico, che stava borbottando alle sue spalle "hai qualcosa da dirmi Kreacher?"
"Perché la sanguemarcio rivolge la parola a Kreacher? Se solo la mia adorata padrona fosse qui" Continuava a borbottare l'elfo
"Kreacher lascia stare i ragazzi subito!" Ordinò Sirius, sbucando all'improvviso.
L'elfo continuò a borbottare ed andò via
"Irene hai qualcosa in faccia" Disse l'uomo, indicandola.
Lei piena d'imbarazzo sorrise "si lo so è merito loro" Rispose, indicando i gemelli. L'uomo si mise a ridere ed uscì dalla stanza.
All'inizio sembrava un tipo burbero Sirius, invece conoscendolo meglio, capì che era simpatico e che apprezzava la sua compagnia, raccontava spesso delle sue bravate ad Hogwarts.
"Ora vado a lavarmi, che sono piena di poltiglia a causa vostra." Dichiarò la ragazza.

Si fece la doccia e poi scese in cucina, doveva aiutare la signora Weasley a preparare la cena.
"Cara bene sei arrivata! Mi serve proprio un aiuto, stasera prima di cena ci sarà una riunione dell'Ordine e credo che qualcuno si fermerà a mangiare con noi"
Si misero all'opera, poi fu costretta ad uscire perché stava per iniziare la riunione.
Corse sopra a chiamare i ragazzi, avrebbero spiato la riunione con le orecchie oblunghe.

"Ragazzi sta iniziando la riunione muovetevi!" Disse, irrompendo nella stanza.
Tutti uscirono fuori e si misero sulle scale, George fece scendere un estremità delle orecchie oblunghe e la fece passare sotto alla porta, dove i membri dell'Ordine stavano in riunione.
"È entrata!" Bisbigliò George
"Forse parleranno di Harry... Ancora non ho capito perché non sta qui con noi" Sussurrò Ginny.
Erano tutti attaccati all'altra estremità delle orecchie oblunghe, che George aveva tra le mani.
La porta al piano di sotto si spalancò
"Scappate! Ci hanno scoperto!" Disse Ron, tirando Hermione per il braccio e scappando via.
Anche gli altri fecero lo stesso.
E rimasero rinchiusi nelle camere, finché non vennero chiamati per la cena.

La signora Weasley aveva ragione, alcuni membri dell'Ordine si fermarono a cena, restarono Tonks, Lupin, un uomo dai capelli rossi mai visto prima e anche Bill, il fratello maggiore dei Weasley.
Irene seguì i gemelli, che si sedettero vicino all'uomo sconosciuto
"Dungus hai qualcosa di nuovo?" Chiese George, guardandosi intorno.
L'uomo fece di no con la testa, sembrava spaventato, come se avesse qualcosa da nascondere
"Non ti preoccupare di lei... Sa tutto!" Affermò Fred
"Il problema non è lei... Ma lui!" Disse l'uomo indicando Bill, che si stava sedendo proprio vicino al gruppo.
"Va bene Dungus, parleremo dopo allora" Concluse il discorso George

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora