Capitolo trentanove

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Erano passate ormai due settimane, da quella assurda punizione.
La testa di Irene era colma di strani pensieri, ma aveva cose più importanti da fare...

"Cosa stai scrivendo?" Chiese Sarah, sedendosi accanto alla ragazza.
Irene guardò la pergamena, che aveva davanti, facendo un mezzo sorriso
"È da un'ora che sta preparando questa lista... Tutto questo per scegliere uno stupido regalo da fare ai gemelli" Esclamò esasperata Janice, che stava studiando lì vicino
"Io le ho già detto cosa deve fare. Ma lei non mi da ascolto..."
Irene la guardò aspramente, stava per ribattere.
Quindi, Sarah decise di terminare la discussione sul nascere
"Domani andremo ad Hogsemeade, lì troverai sicuramente qualcosa...
Devi fare loro un regalo personale, che non sia banale, ma soprattutto che in qualche modo li proietti nel mondo degli adulti..."
La ragazza ascoltò attentamente il suggerimento dell'amica, arrivando ad una conclusione.
"Ho trovato! Grazie Sarah!" Rispose Irene euforica

La mattina seguente, appena arrivata al villaggio,
Entrò da Stratchy & Son ed ordinò il regalo.
Poi passò l'intera giornata, con le sue amiche, ai Tre Manici di Scopa.

Sabato, primo aprile, salì al settimo piano.
Aveva due grossi pacchi e stava aspettando i gemelli, nel corridoio, davanti alla porta della Sala Comune Grifondoro.
"AUGURII!" gridò, quando li vide uscire dalla porta nel ritratto.
Corse verso di loro e abbracciò entrambi, poi diede loro i regali.
I due, emozionati, scartarono i pacchi
"Cos'è? Non capisco" Esclamò Fred confuso
"Non so cosa sia, ma comunque è bello. Grazie!" Aggiunse George
"Sono valigette espositore!" Dichiarò Irene euforica
"Saranno utilissime per le vostre invenzioni. Prima di aprire il vostro negozio di scherzi, dovrete farvi pubblicità. Apritele su!"
I ragazzi aprirono le valigette, all'interno c'erano tantissimi scompartimenti, pieni di dolci e caramelle.
"Una volta che avrete finito tutte le caramelle, potrete mettere lì le vostre invenzioni e mostrarle al pubblico. E poi ci sono anche le vostre iniziali!" Continuò lei.
Fred fece un grosso sorriso
"Credi davvero che riusciremo ad aprire il nostro negozio di scherzi?"
"Ne sono certa!" Affermò la ragazza raggiante
"Grazie Irene! È un regalo fantastico!" Disse George abbracciandola.
Era contenta che i ragazzi avessero apprezzato il suo regalo.

"Stasera alle dieci devi venire assoluta nella Sala Comune Grifondoro! Ci sarà una festa per i gemelli" Disse un ragazzo, fermandola nel corridoio del terzo piano.
"Kenneth mi stai davvero invitando ad una festa? Non pensi più che io sia antipatica?" Chiese Irene scettica
"Infatti mi ha mandato Lee, non farti strane idee!" Rispose burbero lui
"Comunque verrò volentieri alla festa! Non vedo l'ora di farmi due risate insieme a te" Lo provocò lei.
Kenneth si limitò ad andare via borbottando.
Era divertente infastidirlo...

Dopo aver passato tutto il giorno con i gemelli e i suoi amici, andò a prepararsi per la festa
"Come sto?" Chiese Irene alle amiche, aggiustando gli ultimi dettagli allo specchio.
"Lo sai vero che la maglia è trasparente? Sembra quelle cose che i babbani mettono alle finestre..." Intervenne Janice, trattenendo le risate
Irene si guardò allo specchio, vide la sua maglia a maniche lunghe che lasciava poco all'immaginazione, le si vedeva distintamente il reggiseno.
Si mise a ridere e rispose all'amica "si hai ragione sembra proprio una zanzariera, però è così sexy non trovi?"
"Sei stupenda non la ascoltare" Esclamò Sarah sorridendo.
La ragazza diede un'ultima occhiata allo specchio, si sentiva così sensuale, la minigonna che aveva indossato era aderente ed aveva anche un piccolo spacco sulla coscia sinistra, non si era mai vista in quel modo, ma le piaceva da impazzire. Mise il rossetto, che posò poi accuratamente nello stivale sinistro ed uscì dalla stanza, salutando le sue amiche.

Salì silenziosamente fino al settimo piano.
Davanti al ritratto della signora grassa, c'era Kenneth, con un elegante camicia bianca, ad attendere gli invitati alla festa.
"Ehi Kenneth eccomi sono venuta. Sei contento?" Disse Irene, avvicinandosi al ragazzo
"Fabrizi sei così diversa stasera, peccato che la voce è sempre la stessa... Estremamente fastidiosa" Mormorò il ragazzo seccato, mentre dava la parola d'ordine alla signora grassa, anche ella decisamente infastidita.
"Anch'io sono felice di rivederti!" Esclamò lei, sorridendo al ragazzo, mentre spariva dietro al ritratto.

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora