Capitolo settantacinque

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Uno strano mormorio proveniva dal piano di sotto...
Ormai Irene era sveglia, quindi decise di andare a curiosare, il più silenziosamente possibile.
Scese le scale di legno, evitando fastidiosi scricchiolii.
Nella cucina de La Tana, c'erano i Signori Weasley, che parlavano con Moody e Lupin.
"Si le passaporte sono tutte pronte" Spiegava il Signor Weasley "alla fine, perfino zia Muriel si è convinta"
A quanto pare, stavano concordando gli ultimi dettagli per la missione di quella sera.
Lei era intenzionata ad ascoltare il più possibile, anche se ormai conosceva il piano a memoria, perché era curiosa di sapere se avrebbero detto qualcosa di diverso ora che i più giovani non erano presenti.
Restò accovacciata dietro al muro, con le orecchie tese, con la speranza di captare qualcosa di nuovo.

Era lì da una decina di minuti, sfortunatamente non stavano dicendo nulla che lei non sapesse già.
Stava per andarsene, quando qualcuno le toccò la spalla
"Non ti hanno insegnato che è una brutta abitudine origliare?"
Si voltò con un'espressione di terrore stampata in faccia, non conosceva quella voce, era stata scoperta.
Si ritrovò la faccia lentigginosa di George, a pochi centimetri dalla sua, aveva un sorriso compiaciuto sul volto e la punta della bacchetta premuta contro la sua stessa gola
"Ti è piaciuto lo scherzetto?"
Lei prese un grosso respiro, il cuore stava tornando a battere al giusto ritmo "mi hai fatto prendere un colpo" E lo spinse leggermente
"Cosa stanno dicendo di tanto interessante?" Domandò curioso, mettendosi spalla spalla con la ragazza
"Niente che non sappiamo già" Rispose Irene con rammarico "infatti stavo per tornarmene sopra"
Aveva superato il rosso e si era diretta verso la scalinata di legno, ma George le prese la mano
"Vieni qua" Bisbigliò "sembra che Malocchio stia per dire qualcosa d'importante, si è alzato in piedi"
Lei roteò gli occhi infastidita, probabilmente l'uomo si era alzato per andarsene, ma decise di accontentare il suo migliore amico e quindi ritornò sui suoi passi.
In effetti la faccia piena di cicatrici dell'uomo sembrava più seria del solito, e Malocchio era sempre serio.
"Io e Lupin abbiamo parlato a lungo" Disse l'uomo, muovendo freneticamente l'occhio blu elettrico.
Per un istante sentì che stava fissando proprio lei è George, ma poi cambio immediatamente direzione
"Non ci fidiamo di Mundugus" Disse senza mezze misure, nessuno osò contraddirlo, sembrava che anche gli altri fossero d'accordo con lui
"Secondo me non è saggio lasciarlo libero, stanotte. Dovremmo tenerlo d'occhio" Aggiunse Lupin, continuando a restare seduto, con la sua tazza di Thè caldo tra le mani.
"Volete farlo aspettare qui? con me e Ginny?" Domandò la signora Weasley, con una voce particolarmente stridula
"In realtà volevamo farlo partecipare alla missione" Precisò malocchio, schiarendosi la voce, la signora Weasley sembrò sollevata di quella decisione.
"Lo porterò con me, così potrò tenerlo d'occhio" Continuò l'uomo, facendo guizzare di nuovo l'occhio blu nella loro direzione, erano stati scoperti
"A quanto pare ci ha visto" Sussurrò George, con un sorriso "ci conviene uscire"
Ma Irene lo tenne per la maglietta e gli fece segno di restare in silenzio, doveva capire cosa stava succedendo
"Ovviamente non possiamo viaggiare a tre sulla mia scopa" Spiegò l'uomo, continuando a fissare i due giovani attraverso il muro "Irene resterà quì con Molly e Ginny. Sarà di aiuto nel caso si debba medicare o curare qualche ferito"
Il rosso al suo fianco la guardò preoccupato, lei era furiosa, sentiva la sua faccia andare a fuoco.
La stavano tagliando fuori, non volevano farla partecipare alla missione e non poteva accettarlo.

Qualcosa scattò in lei e non si trattenne più, entrò nella cucina de La Tana a grandi passi, sentiva il calore uscire dal suo corpo come se fosse un fumo denso di rabbia.
"Non puoi sostituirmi!" La sua voce era ferma e decisa, fissava l'uomo con uno sguardo infuocato "io mi sono offerta volontaria e nessuno ha fatto obiezione" Cercava di trattenere la rabbia il più possibile, non voleva esplodere, anche se il rischio era alto.
"Pensavo che saresti uscita dal tuo nascondiglio molto prima" Rispose Malocchio, ignorando completamente quello che aveva detto e fissando ancora George nascosto dietro al muro, con il suo occhio magico.
Infatti poco dopo Irene sentì dei passi.
Il rosso era uscito allo scoperto e si era posizionato accanto a lei.
"Non puoi stravolgere i piani in questo modo, non a poche ore dalla missione" Continuò imperterrita lei.
"Sono io a capo dell'Ordine della Fenice e sono io a decidere il piano di azione" Ringhiò Moody "tu sarai sostituita da Mundugus Fletcher, il caso è chiuso"
"COME PUOI PORTARE IN MISSIONE UNA PERSONA DI CUI NON TI FIDI?" urlò la ragazza a pieni polmoni "IL TUO PIANO È ASSURDO"
Le tremavano le mani, il nervosismo era alle stelle
"Io ho bisogno di tenerlo d'occhio, non posso lasciarlo da solo" Dichiarò l'uomo, mantenendo la calma "ho un brutto presentimento su di lui"
Quello che stava dicendo, per Irene, non aveva alcun senso. Perché mai qualcuno dovrebbe far partecipare una persona, di cui non si può avere fiducia, ad una missione tanto importante?
Non era di certo una decisione saggia la sua.
A meno che il vero problema non fosse lei...

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora