Capitolo cinquantatré

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Irene aprì gli occhi, vedeva annebbiato, la testa le pulsava.
Si mise, faticosamente, seduta sul letto.
C'era del rosso attorno a se, non era nella sua stanza.
"Buongiorno dolcezza, dormito bene?" Chiese Lee, sedendosi sul letto, accanto a lei.
Perché Lee era lì con lei?
Che cavolo stava succedendo?

"Sto nella vostra stanza?" Domandò, guardandosi attorno
"Si, precisamente nel letto di Fred"
La ragazza spalancò gli occhi, controllò sotto le coperte e vide che indossava ancora i vestiti, era un buon segno.
Lee si mise a ridere "non avete dormito insieme..."
Lei si sentiva sollevata, ma com'era finita in quella stanza?
"Lee invece di ridere spiegami cos'è successo!"
"Ti sei ubriacata e ci hai provato con Fred"

Ricordava alcuni spezzoni della serata...
lei che baciava Dylan...
lei a terra...
lei e Fred che si baciavano...

"Perché non mi hai fermato?" Chiese la ragazza, decisamente turbata
"Ci ho provato... Ma tu non mi ascoltavi" Rispose lui "Fred ha capito la situazione e ha deciso di farti restare qua"
"Ora dov'è?" Domandò allarmata "devo chiedergli scusa... L'ho praticamente molestato"
"E gli hai rubato anche il letto, non te lo dimenticare" Una leggera risata uscì dalle labbra del ragazzo "comunque è andato a prenderti la colazione"
Irene si accasciò nuovamente sul letto, i ricordi stavano riaffiorando.
Si era resa ridicola davanti a tutti, era stata davvero patetica.

"Oh sei sveglia..." Esclamò Fred, entrando in stanza "come stai?"
Lei scattò in piedi, scendendo dal letto
"Scusami Fred... Sono stata proprio una deficiente" Era rossa dalla vergogna
"Siediti e mangia questo!" Dichiarò il rosso, porgendole un piatto
"No, in realtà non ho fame" Aveva la bocca secca e impastata
"Hai vomitato un bel po' ieri sera, ti ho portato un po' di pane tostato, ti farà bene"
La ragazza cedette e prese una fetta di pane.
Mangiava in silenzio, con lo sguardo calato, non riusciva ad avere un contatto visivo con il ragazzo.

"Be' grazie per tutto" Esclamò alzandosi "scusami ancora, ora vado"
Ma Fred la bloccò "sicuramente avrai ancora un forte mal di testa..."
Lei voleva negare, ma in effetti il ragazzo aveva ragione "Angelina e Alicia ti stanno preparando una pozione per alleviare la tua situazione"
Anche le ragazze sapevano che era ridotta in quello stato... Che vergogna.
"Dopo presa la pozione potrai andare" Continuò il rosso

Ma lei voleva andare via immediatamente, non riusciva a stare in quella stanza.
I ricordi della serata erano ritornati quasi del tutto e lei era stata un vero e proprio caso umano.
"Ma non fa niente... Non voglio disturbarti, già hai fatto tanto"
Fred si avvicinò a lei e in un sussurro disse "tu non mi disturberai mai e poi mai"
A quelle parole provò un forte senso di calore nel petto, non riuscì a trattenere un sorriso.

La pozione, che avevano preparato le ragazze, era fantastica, si riprese subito. Quindi ringraziò nuovamente tutti e corse via.
Si precipitò nella Sala Comune Tassorosso, che era piena.
Tutti la fissavano sconcertati, aveva tutto il trucco sbavato ed era ancora vestita a festa
"Irene dove sei stata stanotte?" Chiese Janice, andandole incontro "mi hai fatto preoccupare"
"È una lunga storia" Borbottò lei

"Oh eccoti qua!" Qualcuno le stava toccando il fianco "ti ho aspettato ieri sera, ma sei sparita" Esclamò Dylan Summers in un bisbiglio accattivante "speravo di tornare dalla festa insieme a te"
Irene, colma d'imbarazzo, guardò l'amica e poi il ragazzo "be' ho avuto da fare..."
Lui fece una faccia schifata "immagino..." E si allontanò dalle due.

"Mi puoi spiegare?" Chiese Janice supplichevole.
Irene prese un grosso respiro e raccontò l'intera serata alla sua migliore amica.

"Oh ucciderò Lee Jordan" Affermò Janice arrabbiata
"Guarda non è colpa sua... È stata una mia scelta bere così tanto"
"Si ma lui e George potevano provare a fermarti"
"Smettila di giustificarmi... Sono io l'idiota della situazione"
"Chi l'avrebbe detto che il responsabile del gruppo sarebbe stato Fred Weasley" Dichiarò Janice, trattenendo le risate "ancora non posso crederci"

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora