Capitolo cinquantotto

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"Per evocare un Patronus dovete concentrarvi" Spiegò Harry.
Tutti ascoltavano con attenzione "dovete pensare ad un ricordo felice" Girava tra i ragazzi "e poi pronunciare la formula Expecto Patronum"

Lei si concentrò...
Pensò a quando mise per la prima volta piede ad Hogwarts, e un piccolo pettirosso, fatto di luce argentea, uscì dalla punta della sua bacchetta.

La stanza era piena di animali argentei, che vagavano facendo ridere tutti dalla gioia
"Evocare un Patronus in una stanza illuminata è molto più facile, che evocarne uno davanti ad un Dissennatore" Dichiarò Harry.
Irene ignorò il ragazzo, fissava il suo Patronus, che volava sempre più in alto.

Erano tutti felici in quel momento.

La porta della stanza delle necessità si aprì e apparve un piccolo elfo domestico, con gli occhi sbarrati.
Corse da Harry e iniziò a dire frasi confuse, contorcendosi
"La Umbridge sta venendo qui?" Chiese il ragazzo dai capelli neri, sconvolto
"Si, Harry Potter, si!" Rispose l'elfo con un ululato
"CHE COSA ASPETTATE?" urlò Harry, fissando gli altri "SCAPPATE!"
Tutti uscirono di corsa dalla stanza
"Andiamo in biblioteca!" Esclamò Lee.
Fred, George e Irene lo seguirono senza esitare, e anche altri fecero lo stesso.

"Cosa succederà adesso?" Chiese Susan Bones tremante
"Speriamo che sono riusciti a scappare tutti" Esclamò George
"Non vi preoccupate, siamo stati avvisati giusto in tempo, andrà tutto bene" Affermò Fred, con un tono di voce rassicurante

La mattina seguente la scuola era piena di avvisi, Dolores Umbridge era la nuova preside di Hogwarts.
Si venne a sapere, che Marietta Endgcobe aveva fatto la spia sull'ES.
Ora era in infermeria, con la faccia piena di brufoli, Hermione c'era andata giù pesante con quella pergamena stregata.

L'intera scuola voleva parlare con Harry, tutti volevano sapere della spettacolare fuga di Silente, che ormai era ricercato dal Ministero.
"Ragazzi non sapete cosa mi ha detto il Frate Grasso" Dichiarò Irene, raggiungendo i gemelli e Lee
"La Umbridge non riesce ad entrare nell'ufficio di Silente" Bisbigliò tra le risate "i gargoyle non le permettono l'accesso"
I tre ragazzi si misero a ridere compiaciuti

"Cosa sono questi schiamazzi?" Chiese Graham Montangue, con il suo grosso faccione "sarò costretto a togliervi dei punti"
Aveva le braccia conserte e fissava i quattro, con fastidiosa autorità
"Non puoi toglierci dei punti" Obiettò Irene "tu non sei un prefetto"
Il ragazzo gonfiò il petto "faccio parte della squadra d'inquisizione della Umbridge, posso togliere tutti i punti che voglio"
Fred e George si scambiarono uno sguardo, alzarono di peso il Serpeverde e lo portarono in una stanza.
La ragazza e Lee rimasero sconcertati, fissavano la porta della stanza spaventati.
Poco dopo uscirono, ma di Montangue non c'era traccia
"Cosa avete combinato?" Esclamò Irene inorridita
"Lo abbiamo infilato nell'armadio svanitore" esclamò Fred tronfio
"Chissà dove sarà finito..." Disse George sghignazzando
"Voi due siete matti" Affermò Lee tra le risate.
"Mi raccomando a pranzo fatevi trovare in Sala Grande, che inizierà la fase uno del nostro piano" Dichiarò Fred
"Fase uno?" La ragazza non capiva a cosa si riferissero
"Tra poco lo capirai" Disse George con un sorriso.

A pranzo si mise seduta al tavolo dei Tassorosso
"Io ancora non posso credere che tu facevi parte di un club segreto" Borbottò Janice, offesa
"Senti hai visto che fine ha fatto Marietta? Non potevo spifferare al mondo intero quello che facevo" Sbottò Irene "poi ti ricordo che io ti ho invitato, ma tu non sei voluta venire"
Janice alzò gli occhi al cielo "si ma ora tu sai più cose di me"
Lei si mise a ridere compiaciuta
"Avete visto Graham?" Chiese Sarah a Fiona e Giselle
"Se proprio vuoi saperlo, l'ultima volta che ho visto il tuo ragazzo, era nel corridoio del primo piano" Sarah la stava trucidando con lo sguardo, ancora non avevano chiarito "faceva lo sbruffone togliendo punti agli altri ragazzi, si sarà sicuramente messo in qualche guaio" Affermò Irene sogghignando
"Non sei affatto divertente" Esclamò Sarah indignata
"Non era una battuta la mia" Continuò imperterrita Irene "era un avvertimento"
Sarah si alzò contrariata e uscì a grandi passi dalla Sala Grande.

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora