Capitolo sessantuno

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"Irene muoviti ad aprire quella porta!"
La ragazza continuava a trafficare con la bacchetta vicino alla serratura
"Questo snaso mi sta facendo impazzire" Esclamò Lee, mentre lottava con un piccolo snaso dal pelo grigio "l'altra volta non ci hai messo così tanto"
"Non trovo l'incantesimo adatto" Borbottò Irene, agitando la bacchetta

"Cosa state cercando di fare!"
I due si voltarono terrorizzati, la McGranitt li guardava con sguardo severo
"Non è come sembra..." Riuscì a dire Lee, Irene era come pietrificata.
La donna si avvicinò ai due e in un sottile bisbiglio disse "non riuscirete ad aprire la porta se continuerete così..." I ragazzi la guardarono sconvolti "uscite nel cortile, la finestra della stanza è aperta, siete maghi... Troverete una soluzione per poter fare ciò che volete fare" Sorrise leggermente e se ne andò
"Sbaglio o la McGranitt ci ha appena detto come mettere lo snaso nell'ufficio della Umbridge?" Chiese lei sconvolta
"Muoviti!" Rispose Lee "prima che cambi idea"

Corsero nel cortile, proprio sotto la finestra della stanza, che stavano cercando di aprire prima
"Fallo levitare!" Ordinò Lee, dando il piccolo snaso alla ragazza
"Wingardium leviosa" E la creatura si alzò in aria, fino ad arrivare alla finestra aperta, con un leggero colpo entrò dentro la stanza.
I due ragazzi compiaciuti si diedero il cinque, il loro piano aveva funzionato.

"Dove credi di andare?" Domandò Janice, bloccandole la strada
"Devo andare a lezione" Rispose Irene confusa.
Janice le puntò la bacchetta in faccia "dentro c'è una puzza terribile, hanno lanciato caccabombe dappertutto" Mosse leggermente la bacchetta e intorno alla bocca e al naso della ragazza apparve una bolla gelatinosa.
A causa delle ribellioni della scuola i corridoi erano invalicabili, quindi si dovevano muovere utilizzando l'incantesimo testabolla, per poter respirare tranquillamente.
"Ma che lezione abbiamo adesso?" Chiese Irene
"Difesa Contro le Arti Oscure" Rispose Janice schifata
"Io non ci vengo!" Protestò la ragazza "credo che Lee è d'accordo con me... Vero"
"Ovvio che sono d'accordo con te" Disse il ragazzo con un ghigno "non mi va di vedere la brutta faccia della Umbridge"
"Va bene allora non vado anch'io" Esclamò Janice, sorprendendo i due ragazzi.

Tutti e tre uscirono sui prati, a godersi il sole.
Erano gli ultimi giorni di lezioni prima degli esami, la voglia di studiare era pochissima.
"Avete sentito cosa è successo a Parkinson?" Chiese Janice, tuffandosi sull'erba spensierata "le sono spuntate le corna"
Irene si fece scappare una grossa risata "be' ammetto che l'idea del prefetto Serpeverde con un grosso paio di corna è divertente... Ma è più divertente quello che Lee ha fatto a Warrington"
Lee guardò le due ragazze con orgoglio, gonfiò il petto e disse "ha la pelle che sembra fatta di fiocchi D'Avena"
Janice lo guardò contrariata "non puoi andare a lanciare maledizioni alle persone solo perché fanno parte della squadra d'inquisizione della Umbridge"
Il ragazzo sembrava confuso "ma se fino a qualche secondo fa stavi ridendo per le corna che sono spuntate a Parkinson" Replicò irritato
"Si ma perché non so chi sia stato a farle la maledizione, ma tu invece hai ammesso liberamente la tua colpevolezza, e io sono un caposcuola..."
Irene si godeva la scena, c'era molta tensione tra i due e lei trovava la cosa divertente
"Drew sembra quasi che tu voglia punirmi..." Esclamò Lee divertito
"Dovrei farlo" Rispose la mora
"Allora aspetto la tua punizione" La sfidò il ragazzo, con un ghigno sul volto
Ma Janice non replicò, si mise a ridere e ignorò completamente la provocazione ricevuta.

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Irene e Janice stavano in biblioteca a studiare per gli esami, che ci sarebbero stati a breve.
Erano sommerse dai libri nel silenzio più totale, tutta la scuola era andata a vedere l'ultima partita del campionato di quidditch Grifondoro contro Corvonero.
"Certo che l'esame di Difesa Contro le Arti Oscure sarà difficilissimo" Sbottò Janice "quella vecchia megera non ci ha insegnato nulla di utile"
"È per questo che io ti sto dando ripetizioni, spiegando quello che ho imparato all'ES" Esclamò Irene "presta attenzione invece di pensare a quel rospo rosa"
Un forte tonfo attirò l'attenzione delle due ragazze, che immediatamente uscirono nel corridoio per curiosare.
Peeves, il poltergeist, aveva preso alla lettera il consiglio di Fred, stava lanciando le lavagne in aria e il pavimento era ricoperto di numerosi topi verdi
"Dove avrà preso tutti quei topi?" Domandò Irene scioccata, Janice in risposta alzò le spalle e rientrò in biblioteca per studiare.

La fortuna di essere una SfigataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora