La fortuna di essere una Sfigata

Capitolo cinquantasei

"Signorina Fabrizi non le interessa la lezione sugli animagus?" La richiamò la McGranitt, in tono severo
Irene stava pensando a Fred, quindi quando si sentì chiamare sobbalzò
"Scusi professoressa"
Lee, che stava accanto a lei, rideva incontrollato.
"È molto difficile cambiare se stessi in un Animagus e il processo, complesso, può avere drammatici risvolti." Ripeteva la professoressa alla classe.
Lei si mise a prendere appunti, fino al termine della lezione.

"Ho una fame esagerata!" Esclamò il moro "pranzi con noi Grifondoro?"
"No, devo parlare assolutamente con Janice" Rispose la ragazza "ci vediamo dopo"
E corse al tavolo dei Tassorosso
"Irene hai visto?" L'amica le allungò un giornale "c'è stata una fuga di Mangiamorte da Azkaban"
Lei prese il giornale e iniziò a leggere

EVASIONE DI MASSA DA AZKABAN
IL MINISTERO TEME CHE BLACK SIA
IL 'PUNTO DI RIFERIMENTO'
PER GLI EX MANGIAMORTE

"Che mucchio di stronzate" Borbottò Irene, posando il giornale
"Credo tu abbia ragione" Disse sottovoce Janice "il Ministero non sa più dove andare a parare"
"Finalmente lo hai capito" Esclamò lei, mordendo una fetta di pane
"Meglio tardi che mai" Disse nervosamente l'amica
"Ora, quello che avevo intenzione di chiederti mi sembra così stupido" Farfugliò Irene colpevole
"Fai giudicare me se è stupido o meno" Rispose Janice.
Irene si passò nervosamente la mano tra i capelli "come sai la prossima gita a Hogsemeade coinciderà con San Valentino" Fece un leggero sorriso "credi che debbo organizzare qualcosa per Fred?"
La mora le lanciò uno sguardo truce "no no no"
"Come no?" Chiese Irene curiosa
"Lo so che vi frequentate da un bel po' ma non ti consiglio mosse avventate... Potresti spaventarlo"
Lei non aveva pensato a questa cosa
"Fred non ha mai avuto una relazione seria, se organizzassi qualcosa lo faresti sentire a disagio"
"Non l'avevo vista da questo punto di vista" Affermò lei sconvolta
"Si non fare follie" Continuò Janice "quel sabato per te sarà una giornata come un'altra, la passeremo tutti insieme tranquillamente"
Non era quello che voleva sentirsi dire, ma Janice era sempre stata una ragazza molto saggia, le cose tra lei e Fred stavano andando benissimo, quindi era meglio non rovinare tutto, facendolo spaventare.

"Lee cosa è successo?" Chiese all'amico, notando la mano sanguinante
"Ho detto alla Umbridge che a causa del suo decreto, non poteva sgridare Fred e George, che stavano giocando a sparaschiocco e mi ha punito" Si lamentò il moro "aiutami a trovare dell'essenza di purvincolo"
Lei andò a prendere una fialetta nella sua stanza, e medicò la ferita del suo amico. La Umbridge stava diventando sempre più odiosa.

Il sabato della gita a Hogsemeade Janice la buttò, letteralmente, giù dal letto.
"Ma che razza di problemi hai?" Sbottò Irene, assonnata "è prestissimo"
"Devi prepararti per oggi"
Irene si mise seduta, guardò l'orologio "sono le sette del mattino? Sei pazza?"
"Muoviti su su" Continuò l'amica euforica
"Mettiti qualcosa di carino" Dichiarò la mora "ma abbastanza caldo, perché è febbraio"
"Ma non posso mettermi un jeans e un maglione?" Borbottò lei, sbadigliando
"No devi vestirti bene" Constatò Janice, cacciando vari vestiti dal baule di Irene.
"Perché non ti metti questo?" Chiese la mora, indicando una gonna nera e un maglioncino bianco a collo alto
"Ma fa freddissimo fuori" Si lamentò Irene, affacciandosi alla finestra
"Fidati di me!" Insistette Janice.
Si mise quello che le aveva consigliato l'amica, si lisciò i capelli e si fece truccare.
Era talmente assonnata, che non aveva voglia di chiedere spiegazioni per quello strano comportamento.
"Non dimenticare la giacca di pelle di drago che ti hanno regalato i gemelli" La canzonò l'amica, Irene prese la giacca rossa e uscì fuori insieme a Janice, pronta per andare a Hogsemeade.

All'ingresso c'erano Lee, George e Fred ad attenderle.
Fred era veramente elegante, rispetto agli altri due. Indossava una camicia azzurra, che faceva risaltare ancora di più il rosso dei suoi capelli, un pantalone nero e una giacca di pelle di drago nera, e uno strano zainetto.
Irene sentiva distintamente che la salivazione le era aumentata, quella vista l'aveva lasciata senza fiato.